11. Monster

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«Dov'è mia figlia?» il grido di mio padre mi fece sobbalzare dal posto in cui mi trovavo. Ero stordita, e per poco non caddi per terra: «Sono qui, papà» le sue urla non cessavano, così provai ad alzarmi in piedi, ma venni fermata da una mano morbida: «Resta qui, tesoro» era Melissa, la mamma di Scott.

«Mio papà mi sta cercando. Lo voglio vedere. Che ci faccio qui?» mi guardai attorno, e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Ero spaventata e non ricordavo come fossi finita in quel posto. Avevo bevuto? Ero caduta dalle scale? Mi avevano drogata? Non riuscivo a spiegarmi come potessi essere finita in ospedale, e per l'esattezza in una stanza totalmente buia e fredda: «Ora riposati» Melissa mi iniettò qualcosa nella vena, e poco dopo mi addormentai.

- SCOTT

Era tra le mie braccia, e dopo pochi secondi, non c'era più. Chiamai Stiles e Lydia e fuggimmo dalla festa a cui Chloe non voleva partecipare. Ero disorientato, non riuscivo a trovare il suo profumo di mirtillo che mi faceva tanto impazzire. Quella ragazza aveva completamente stravolto la mia vita, e mi ci volle un po' per capirlo.

Poi, un ululato irriconoscibile mi fece sobbalzare ed in pochi secondi mi precipitai da lei. Era stesa a terra, priva di sensi, con due unghie da licantropo conficcate all'altezza del cuore.

«Scott, svegliati amico» sobbalzai e mi sedetti sul mio stesso letto: «Tua mamma ha chiamato; Chloe si è svegliata». Mi pulii gli occhi e in men che non si dica fui fuori casa, sul motorino, diretto all'ospedale. Non potevo permettermi di perderla, non potevo permettermi di perdere la seconda persona di cui mi ero innamorato.

Non parlavo, non avevo nemmeno mangiato un boccone. Volevo solamente sentire la sua voce ed i suoi battiti regolari, che tanto mi piaceva ascoltare. Era la mia musica preferita.

Spensi la moto e mi tolsi il casco: «Scott, lei sta ancora dormendo ora, Melissa l'ha sedata» mi rannicchiai a terra su me stesso. Non avevo più forze. Sentivo il mondo che pian piano mi crollava a terra. Perché le avevano fatto del male? E soprattutto, chi era stato? Feci sfuggire una lacrima lungo la guancia, e sentii Stiles sedersi vicino a me: «Non posso perderla. Lei mi ha salvato» dissi, e mi asciugai la lacrima.

«Sai che è una tipa tosta» mi rassicurò il mio amico, e stemmo per qualche minuto in quella posizione, ad aspettare che io avessi la forza di rimettermi in piedi: «Forza Scott, dobbiamo andare da lei ora».

Entrammo nell'ospedale e, proprio lì davanti a me, si presentò il vice-sceriffo della contea, nonché padre di Chloe, che urlava contro gli infermieri. Era disperato, un po' come tutti noi, e nessuno gli diceva qualcosa.
«Mi segua» dissi, e lui si zittì improvvisamente, facendo come gli avevo detto. Lo portai al piano inagibile, dove la sera prima l'avevo lasciata.

«Tu sei Scott?» l'uomo indicò Stiles che, imbarazzato, scosse la testa prima da un lato e poi dall'altro: «Allora sei tu» riprese il signore, così io annuii.
«Chloe mi parla molto di te» mi sorrise, ed io ricambiai: «E mi ripete sempre che questo posto è stato il regalo più bello che potessi farle» la sua voce si incrinò, così io gli poggiai delicatamente la mano sulla spalla e gli aprii la porta della stanza della mia ragazza.

Ero felice che lei avesse parlato con suo padre di me, ma avrei preferito conoscerlo di persona in un altro luogo. Invece lei era lì, stesa sul lettino scomodo, che dormiva elegantemente, come sempre. I suoi battiti erano più lenti del solito, ma regolari.
Mia mamma mi venne ad abbracciare, ed io le chiesi quando si sarebbe risvegliata: «Lo sta già facendo, ma vuole vedere suo padre».
Era comprensibile, così Stiles ed io seguimmo mia mamma fuori dalla stanza e ci sedemmo su alcune sedie: «Lei come sta?».

- CHLOE

Aprii gli occhi, ma quella volta ricordai il luogo e non mi spaventai: «Chlo?» la voce di papà era molto vicina, così io, lentamente, girai il volto nella sua direzione e gli sorrisi.
Lui si avvicinò e si asciugò le lacrime che stava versando: «Tesoro, ti amo».

Non avevo le forze di parlare, così lo fissai sorridendo, e questo a lui bastò: «Sei bella anche in queste condizioni» scherzò ed io provai a ridere, ma un dolore lancinante al petto non me lo permise: «Tranquilla, non sforzarti». Restammo a fissarci per ore, come se ci volessimo studiare; poi, il suo viso iniziò a cambiare, a trasformarsi in quello di Derek, con gli occhi blu e i canini allungati. No.
Ora tutto era chiaro, e più lui si avvicinava, più io cercavo di trovare ossigeno.
Poi, dopo infiniti minuti, riuscii a calmarmi, grazie all'iniezione di un calmante da parte di Melissa.

I ricordi erano chiari, Derek mi aveva fatto del male, ed io non ne sapevo il motivo: «Papá» richiamai la sua attenzione, con le lacrime sul volto: «Devo dirti una cosa».
Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli per farmi continuare senza interruzioni.
Era arrivato il momento di farglielo sapere.
«Da quando sono qui, la mia vita è cambiata».

«Lo so amore, me lo dici sempre» lui sorrise, confuso dalla mia esclamazione: «Ora riposati ancora un po'».

«Papà, io non sono solo un'umana» cercai di trasformarmi, ma non ci riuscii: «Sono anche un licantropo» mio padre cominciò a ridere ininterrottamente pensando che stessi scherzando e fossi drogata dal calmante, ma io rimasi seria: «C'è Scott, fuori?» chiesi, sentendo lui e Stiles parlare al di là della porta.
Mio padre lo chiamò e lui si precipitò da me: «Faglielo vedere, non mi crede».

Mio moroso mi guardò con un viso non troppo convinto: «Sicura?». Annuii e lui si girò verso mio padre. I tipici movimenti del collo fecero irrigidire il corpo di mio papà, che sobbalzó: «Ma allora è vero» i suoi occhi mi scrutarono per un periodo indeterminato: «Tu sei un mostro» riuscì a dirmi, ed uscì dalla stanza, senza aggiungere altra parola.

Scott si girò verso la mia direzione ed asciugò le mie lacrime. Non immaginavo una reazione del genere: «Sono un mostro» ripetei le parole di mio padre, impresse nella mia mente, e non riuscii a cancellarle.


SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazz*! Sono emozionata nell'annunciare che questo è il penultimo capitolo della fan fiction: ho deciso di fermarmi al 12º capitolo proprio come gli episodi della prima stagione della serie tv!!

SHE IS A TEEN WOLFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora