CAPITOLO 20

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Entrambi appena tornati a casa rimasero a lungo a pensare a quell'incontro. Non si erano visti per mesi interminabili e quella situazione sembrava surreale.

Mentre da una parte c'era Chan che decise di non dire nulla a nessuno e affrontare tutto da solo, dall'altra c'era Jeongin che invece aveva chiamato Minho pensando di dargli una grande notizia. Ciò che non si aspettava è che già lo sapesse e che gli avesse mentito per tutto quel tempo.

Quando arrivò da Minho trovò Changbin seduto sul divano e Felix che cerva di avvicinarsi a lui solo per ricevere dei "no" come risposta, ma Jeongin cercò di non farci troppo caso, poteva capitare che litigassero per motivi di cui non volevano parlare con tutti.

"Cosa c'è di così importante che devi dirmi?" gli chiese Minho invitandolo a sedersi.

"Chan è tornato" rispose senza aspettare per neanche un secondo.

Appena finita quella frase si sentì come se avesse detto qualcosa di scontato, come se fosse stato assente per tutto quel tempo.

"Perché sembra che io abbia detto qualcosa che già sapevate?" 

Si guardava attorno confuso, vide Changbin sbuffare e Felix che cercava di stringergli il braccio solo per essere respinto nuovamente. Minho sospirò leggermente invitandolo a sedersi. Jeongin fece come gli venne detto.

"Non trattatemi come un bambino, per quello bastano i miei genitori. Perché lo sapevate già?" chiese stanco e impaziente.

"Non è mai andato via" gli rispose subito Minho. Dirgli tutta la verità sarebbe stato meglio per se stesso e per lui.

"E perché nessuno me l'ha mai detto?" chiese ancora quasi in un sussurro.

"Perché è stato lui a chiedermi di non dirtelo"

"Perché?" si sentiva preso in giro e voleva solamente piangere per quanto si sentiva nervoso.

"Non posso dirtelo io" Minho si avvicinò al più piccolo che invece si alzò e si allontanò.

"Hai il suo numero?" chiese sapendo già quale sarebbe stata la risposta. Se gli aveva mentito fino a quel momento, sicuramente il suo numero sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe ottunoto.

"Non posso dartelo" sorrise malinconicamente il più grande.

"C'è qualcosa che puoi fare?!" alzò la voce "Mi sembra che tutti mi stiate trattando come se fossi un vaso di porcellana sul bordo del mobile. Non sono un fottuto bambino. Ho avuto un incidente e ne ho accettato le conseguenze. Voglio solo delle risposte da parte sua.". Si sentiva preso in giro dai suoi stessi amici. Da coloro che considerava famiglia. "Scusate" disse non ricevendo altre risposte e decise di andare via.


This is my fault - JeongChanWhere stories live. Discover now