CAPITOLO 13

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Appena arrivati Felix decise di fare tappa dai suoi nonni materni (sotto raccomandazione di sua madre).

Successivamente si diressero verso la stanza d'albergo doppia e iniziarono a disfare i bagagli.

Nessuno dei due aveva il coraggio di dire qualcosa all'altro, sia perché non sapevano da cosa iniziare dopo quattro mesi di silenzio, sia perché nessuno dei due voleva parlare all'altro, senza alcun motivo.

Si distesero sui rispettivi letti dopo essersi lavati e si addormentarono fino alla mattina successiva.

Non avevano nulla in programma, non era una vacanza per rilassarsi, era un modo per cambiare aria. Magari avrebbero avuto tempo per pensare.

Chan quella mattina uscì presto, mentre Felix rimase nella stanza ad aspettarlo.

Quando il pomeriggio Chan rientrò, Felix si mise seduto sul divanetto che era posto di fronte alla tv e lasciò della pizza sul tavolo dell'angolo cucina..

Chan non ci fece caso ed andò diretto in bagno, si fece una doccia e poi si mise a letto.

La stanza non era enorme ed entrambi potevano vedere cosa stesse facendo l'altro.

L'aria era testa, quindi Felix decise di rompere il ghiaccio iniziando a parlare.

-So che Minho ti informa sempre, però volevo dirti che stiamo tutti bene.- non distolse lo sguardo dal televisore -Nessuno fa più domande su di te, ma nessuno ha deciso di lasciarti andare. Sapevamo tutti che non fossi tornato in Australia, ma abbiamo dovuto fingere per il bene di Jeongin. Non avrebbe sopportato sapere che non vuoi vederlo.-

-Felix per favore, non ho voglia di fare questo discorso ora-

-e quand'è che avrai voglia?- finalmente si voltò verso il più grande cercando di trattenere le lacrime, ma senza riuscirci.

-Ti prego, non piangere- si alzò dal letto per abbracciarlo.

Il più piccolo si nascose nell'incavo del suo collo mentre Chan gli accarezzava i capelli.

-Minho ti spiegherà tutto quando sarà il momento giusto, solo... non ora-

-Okay- 

This is my fault - JeongChanWhere stories live. Discover now