CAPITOLO 10

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Alzò di scatto la testa. Non sapeva se avesse immaginato quella domanda o se fosse reale.

-Cosa?-

Minho rimase immobile. Aveva paura di sentire una risposta che avrebbe potuto fargli cambiare completamente idea. Gli sarebbe potuto cascare il mondo addosso da un momento all'altro.

-Ti ho chiesto se quel giorno eri ubriaco.-

-Minho, certo che no. Non lo avrei mai portato con me se fossi stato ubriaco.-

Rilasciarono entrambi un respiro che non sapevano di aver tenuto per così tanto tempo.

-allora quale è il problema?-

Chan sapeva che fosse arrivato il momento di dire come erano andate realmente le cose, ma non voleva.

Nessuno lo aveva denunciato, non aveva effettivamente colpe, per quello che era successo, ma ciò non implicava non darsene.

-va bene- disse ricomponendosi sulla sedia.

Minho prese le sue mani e le strinse leggermente, come per fargli capire che non era solo, che a tutto c'era una soluzione e che lui non lo avrebbe abbandonato.

Passò qualche minuto prima che riuscisse a prendere quel briciolo di coraggio che aveva nascosto da qualche parte e parlare.

-Quel giorno sono andato a prenderlo a casa e la prima cosa che gli ho detto è stata che non lo avrei portato con la mia moto fino in spiaggia e che sarebbe dovuto venire con te o Changbin- Minho annuì -alla fine mi ha convinto e tu sai come io non riesca a dirgli di no... poi non era neanche la prima volta, avevamo due caschi, non c'era niente ad impedirlo.-

Si fermò per qualche secondo prima di continuare -era andato tutto bene finché non ci è spuntata una macchina davanti, è uscita dall'incrocio troppo velocemente, non ho fatto in tempo a pensare a nulla. Ho solo sentito Jeongin urlare prima dell'impatto.-

A quel punto le lacrime non potevano più essere contenute, si ritrovarono entrambi con il viso bagnato ricordando quella scena.

-Ho solo sentito lui urlare il mio nome prima di essere scaraventato contro il muretto. Non so per quale assurdo motivo io me ne sia uscito solo con una frattura, ma quando ho visto che non si muoveva mi sono sentito perso. Vuoto. I l mondo si era fermato in quell'esatto momento. Non riuscivo a pensare al mio braccio. Vedevo solo il sangue uscire dal suo casco.-

Chan continuava a piangere ininterrottamente, i singhiozzi gli limitavano il respiro.

-In quel momento non capivo cosa stesse succedendo, perché proprio a lui. Quando ho visto le macchine fermarsi e l'ambulanza arrivare, a quel punto ho capito di aver fatto una cazzata-

-Chan non è stata colpa tua-

-Minho, l'ho quasi ucciso! Come puoi pensare che non sia stata colpa mia?!-

This is my fault - JeongChanWhere stories live. Discover now