Bugie {anno I}

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Ripeto: non odiatemi.

Akaashi si svegliò presto, come ogni giorno, con accanto il leggero russare di Bokuto, che stranamente non lo infastidiva. L'albino teneva ancora un braccio sulla sua vita, ma in quel momento era disteso a pancia in giù, con le braccia e le gambe spalancate e un rivolo di bava che decorava il cuscino sul quale appoggiava la testa. Con il viso rivolto verso i capelli, sciolti, dello schiacciatore, il corvino sorrise dolcemente.

Poi quella sensazione gli tornò alla mente: due calde e morbide labbra che premevano sulle sue. Se l'era sognato, non poteva essere altrimenti, eppure...Si portò le dita alla bocca. Non era mai stato baciato, nonostante avesse quindici anni. In realtà, non gli era mai nemmeno interessato, almeno prima di conoscere Kotaro. Delineò il contorno delle sue labbra, lentamente, come se stesse controllando se ci fosse qualcosa di diverso. Era stupido, e lo sapeva, ma quell'impressione nel suo dormiveglia gli pareva così reale, così...autentica...

-Mmmh- Mugolò la voce assonnata di Bokuto, mentre quello si girava in una posizione più normale. Disteso su un fianco, e con la testa rivolta verso Keiji, aprì lentamente, molto lentamente, le palpebre, sbattendole un paio di volte per mettere a fuoco. Erano vicini, ma non quanto la sera prima, perciò l'alzatore era meno agitato.

-Buongiorno, Agaashi.- Disse, ancora mezzo addormentato, l'albino. Sbadigliò sonoramente, stiracchiando le braccia.

Il corvino si mise a sedere, e lo guardò dall'alto. -Buongiorno, Bokuto-san.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo, ma quel momento, che stava diventando imbarazzante, almeno per Akaashi, venne interrotto dall'arrivo dei loro amici.

Kenma si era infilato sopra alla maglietta la felpa di Kuroo, che gli stava veramente enorme. L'altro, invece, era rimasto con la T-shirt nera che aveva quella notte, ma ciò che saltò subito agli occhi di entrambi i giocatori della Fukurodani, fu che si stavano tenendo per mano.

Kotaro si alzò in ginocchio, e, con le braccia incrociate disse:-Bene, bene, bene...I piccioncini si sono svegliati!

Kozume arrossì di botto, ma il corvino vide che non riusciva a trattenere un sorriso. Tetsuro, invece, ghignò apertamente, passando un braccio dietro le spalle del proprio ragazzo. -Puoi scommetterci, bro!

Bokuto saltò praticamente in piedi, correndo ad abbracciare i due fidanzati. Come fa ad avere tutta questa energia a quest'ora del mattino? Si chiese Keiji, mentre si alzava a fatica e camminava, trascinando i piedi, verso gli altri.

Si congratulò prima con Kenma, tramite una seria stretta di mano, poi con Kuroo. Tentò di fare lo stesso, ma venne trascinato in un forte abbraccio.

Dopo che ebbero recuperato i loro averi dalla casa dell'ex festeggiato, le due coppie si divisero: Tetsuro e Kozume, siccome vivevano in una diversa parte di Tokyo, andarono in un'altra direzione, ammettendo che forse si sarebbero fermati a mangiare insieme qualcosa. Kotaro, una volta che lui e Akaashi furono rimasti soli, insistette più volte per accompagnarlo a casa, e, alla fine, il corvino acconsentì.

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Stavano camminando lungo la strada che conduceva all'appartamento dell'alzatore, avvolti da un insolito silenzio. Keiji si girò a guardarlo, stupito che non avesse ancora detto una parola.

Teneva la testa china, le mani nelle tasche e i capelli, che non aveva ancora "sistemato" gli ricadevano sciolti sulle spalle. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma credeva che così fosse ancora più bello. Fece per dire qualcosa, ma si trattenne. Forse era semplicemente stanco: quella notte non doveva aver dormito un granché, e Akaashi sapeva quanto questo lo rendesse nervoso.

~❀ «Sempre lì per te» Bokuaka ❀~Where stories live. Discover now