Sentimenti {anno I}

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Quella notte Akaashi dormì male. Non riusciva a smettere di pensare a due grandi occhi ambrati e alle ripercussioni che essi avevano su di lui. In vita sua non aveva mai provato interesse sentimentale per nessuno, nemmeno da bambino, e si chiese se fosse veramente così che ci si sentiva. Quando stava vicino a Bokuto, quando lo vedeva, quando gli parlava, si sentiva confuso come non lo era mai stato: era felice, molto, ma allo stesso tempo desiderava scappare da quell'incessante sensazione di sfarfallio nel suo stomaco.

Finalmente ora erano diventati amici, uscivano insieme, anche da soli, e chiacchieravano a lungo perfino durante gli allenamenti. Per una volta era riuscito a farsi un amico e quei maledetti sentimenti non potevano rovinare tutto! Forse però così ci si sentiva quando si aveva un amico! Forse era tutto normale. Non doveva preoccuparsi.

Una settimana dopo la loro prima uscita, però, comprese che quello che provava non era semplice affetto.

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Kotaro era andato a casa sua per ripassare gli schemi della loro prima partita ufficiale, ma, in realtà, era solo un pretesto per poter passare del tempo insieme.

Keiji stava sistemando i suoi appunti mentre l'amico curiosava in giro. Quella mattina aveva sistemato tutta la casa eliminando ogni dettaglio compromettente e che potesse farlo imbarazzare. Tutti tranne uno.

-Che cos'è?- Chiese Bokuto, stringendo tra le mani un quadernetto blu notte. Il suo quadernetto blu notte. Come ho potuto dimenticare quello? Si maledisse Tra tutte le mie cose proprio il mio diario?

In realtà, non era proprio un diario, era più il suo blocchetto di appunti sulle partite che vedeva, compresa quella della Fukurodani. Non rispose, e Kotaro, credendo non fosse nulla di importante, aprì il quaderno.

I suoi occhi si mossero veloci tra le pagine, questo significava che non stava leggendo, perché lo schiacciatore non era così abile. Quando, però, le sue dita smisero di sfogliare il piccolo libro, Akaashi comprese che era arrivato alla parte che riguardava lui.

-Hey Hey Hey!- Esclamò l'albino. -Ma qua c'è scritto il mio nome!

Keiji arrossì, ricordando che aveva riempito più di cinque facciate solo per descrivere il proprietario di quel nome.

-Sì- affermò -Puoi ridarmelo?

-Ma qui ci sono tante cose su di me!- Constatò Bokuto.

Il corvino decise in quel momento che, ogni volta che Kotaro sarebbe venuto a casa sua, avrebbe messo sotto chiave tutto quello che poteva riguardarlo. Si alzò, si diresse verso il più grande e fece per prendergli il quaderno, ma l'altro si girò appena in tempo e alzò il braccio così da non fare arrivare Akaashi al blocco.

-Dai Bokuto-san!- esclamò il corvino, alzandosi in punta di piedi e allungando la mano. -Fammelo prendere!

-No!- ribatté il più alto, iniziando a ridere.

Cominciarono a rincorrersi per la casa, ridendo come matti, finché Keiji non riuscì a placcare Kotaro contro un muro. Non riusciva ancora ad arrivare al quaderno, però, perché l'albino lo teneva troppo in alto. Erano vicini, molto vicini, ma non se ne rese subito conto, troppo occupato a tentare di evitarsi l'imbarazzo dello schiacciatore che leggeva le sue considerazioni sulle sue gambe atletiche.

Poi, quasi impercettibilmente, le loro labbra si sfiorarono.

Forse Bokuto non se ne accorse, oppure fece finta di niente, ma Akaashi ne rimase segnato a vita.

Si allontanò e lasciò Kotaro con in mano il libretto. Era durato meno di un secondo, ma avvertiva ancora la sensazione della bocca dell'albino sulla sua e, rendendosi conto che gli era piaciuto e che voleva accadesse ancora, capì che, almeno per lui, l'altro non era sicuramente solo un amico.

~❀ «Sempre lì per te» Bokuaka ❀~Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang