Nuovi incontri e gelosia {anno I}

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Giugno trascorse lento come era passato il resto del trimestre, tra verifiche e interrogazioni a raffica, da parte di insegnanti smaniosi di segnarsi un voto definitivo.

A causa di questo, Akaashi aveva saltato numerosi allenamenti, perciò aveva visto Bokuto poco o niente. Si era impegnato più che mai nello studio, però, proprio per lo schiacciatore: doveva raggiungere il massimo dei risultati in modo da convincere suo padre a lasciarlo andare in ritiro con la squadra.

Proprio durante le vacanze estive, infatti, appena dopo la conclusione del primo trimestre, si sarebbero recati presso una palestra di Tokyo dove, per circa una settimana, si sarebbero allenati con altri team della metropoli, disputando amichevoli dalla mattina della sera. Keiji era piuttosto emozionato per questa opportunità, siccome avrebbe conosciuto i membri di squadre molto importanti, quali la Nekoma, la Shinzen e la. Aveva sentito anche di un'altra, che avrebbe dovuto parteciparvi, un nome con la K...Beh in quel momento non lo ricordava, restava il fatto che si trattava di un evento molto importante.

Il giorno in cui annunciarono i voti, Akaashi sentiva un enorme peso gravargli sullo stomaco. E se non ce l'avesse fatta? Come avrebbe potuto dire a Kotaro che lo avrebbe lasciato solo anche quella volta, dopo che per più di un mese le loro uscite si erano ridotte drasticamente? Sarebbe rimasto deluso, molto deluso, e Keiji sentiva di non poter sopportare la vista del suo bel viso accartocciato dalla tristezza, soprattutto, perché in quel periodo Bokuto era più allegro del solito.

Fortunatamente, come d'altronde c'era da aspettarsi, raggiunse in tutte le materie le valutazioni più alte possibili, e si classificò primo tra le classi del primo anno.

La discussione con suo padre, che si rivelò più una supplica ininterrotta da parte del più giovane, fu estremamente estenuante. Cercare di convincere l'uomo era complesso. Doveva scegliere accuratamente ogni parola e si sentiva costantemente in bilico su un filo, in procinto di cadere da un momento all'altro. Però Akaashi non si diede per vinto: doveva riuscirci per se stesso, per Kotaro e per la squadra.

Alla fine, riluttante, il padre acconsentì, solamente grazie agli eccellenti risultati che suo figlio aveva conseguito.

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Il giorno della partenza, Keiji si era dato appuntamento con Bokuto qualche metro prima del punto d'incontro, in modo da riuscire a vedersi un po' prima.

-AGAASHI!- Chiamò urlando lo schiacciatore, mentre correva letteralmente addosso all'altro.

Lo abbracciò, stretto a sé, cingendogli il collo con le intere braccia, così che il suo volto era pericolosamente vicino a quello del corvino.

-MI SEI MANCATO TANTO!- Esclamò, avvolgendolo con più vigore.

-C-ci siamo visti due giorni fa.- Constatò serio, anche se con difficoltà, l'imbarazzatissimo Akaashi.

Kotaro, sciogliendolo dalla stretta, gonfiò le guance e incrociò le braccia al petto. -Ma ci siamo visti poco ultimamente!

Il corvino fu costretto a sopprimere un sorriso. -Hai ragione- Confermò, incamminandosi verso il pullman. -Scusami.

Bokuto lo seguì di corsa, esponendo senza sosta le ragioni per le quali era così entusiasta.

Dopo qualche minuto di viaggio, che i due passarono seduti vicini, finalmente arrivarono nel luogo che li avrebbe ospitati.

Lo schiacciatore, prima che chiunque altro potesse dire o fare qualcosa, era già uscito dal mezzo di trasporto, guadagnandosi le grida furibonde del loro allenatore. Quando tutti ebbero recuperato i propri averi e furono scesi in un piazzale costeggiato da un verde prato, l'albino era così su di giri che per poco non si metteva a saltellare sul posto. Stava stritolando il braccio del corvino, come se, nel caso avesse disgraziatamente tolto la mano, sarebbe esploso in urla di gioia e non sarebbe stato in grado di tornare "normale".

~❀ «Sempre lì per te» Bokuaka ❀~Where stories live. Discover now