La verità

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Quando il sole salì in cielo Remus tornò di nuovo nella sua forma umana e noi anche, eravamo tutti esausti così aspettammo una decina di minuti prima di ritornare al castello, tanto oggi era sabato e potevamo prendercela con calma.

Quando tornammo trovammo ad aspettarci all'uscita della foresta i nostri genitori, io non avevo recuperato del tutto le mie forze quindi James mi portava a mo di sposa, invece, Sirius e Peter sostenevano Remus aiutandolo a camminare.

"Ragazzi state tutti bene?!" ci chiese Dorea mentre assieme agli altri ci veniva in contro, "si stiamo bene nulla che non abbiamo già fatto" disse James che mi mise a terra delicatamente per poi poggiare un braccio sulla mia spalla "infatti, ormai è di routine" disse Felpato con fare ovvio.

Petunia invece era stranamente silenziosa, non che da quando fosse qui parlasse chi sa quanto ma ci guardava quasi come per scrutarci, soprattutto Remus. Fin che non se ne uscì dicendo "io lo sempre detto che tu e i tuoi amici eravate dei mostri!" a quel punto non ci vidi più dalla rabbia e le risposi avvicinandomi a lei con fare minaccioso "non ti permettere di dire mai più una cosa del genere, perché poi non riuscirei a rispondere delle mie azioni. Puoi dare a me del mostro ma di certo non a miei amici, soprattutto se uno di loro una volta al mese deve affrontare una notte così dura, tu non sai nemmeno cosa si prova ad essere un lupo mannaro. 
Tu non sai cosa vuol dire ascoltare uno dei propri migliori amici che si da del mostro e non si tiene all'altezza di nulla, che pensa di non essere abbastanza e che nessuno dovrebbe prestare attenzione a lui quando secondo me meriterebbe l'attenzione di tutta Hogwarts messa assieme, che dovrebbe affrontare la luna e non temerla. Quindi mi dispiace dirlo ma se gli dai del mostro vuol dire che tu non lo conosci davvero."

A quel punto mi allontanai da lei dandole una spallata e mi avviai verso l'entrata della scuola, i ragazzi mi seguirono a ruota, mi raggiunsero e Remus mi abbraccio con le lacrime agli occhi, io ricambiai subito l'abbraccio e lui disse "grazie Bambi nessuno mi aveva mai difeso così, nessuno!" ed io "Oh Remmy quello che ho detto è tutto vero e poi prima o poi avrei dovuto dirgliene quattro a mia sorella" poi mi rivolsi agli altri che ci stavano guardando e dissi "cosa aspettate ad unirvi a noi un invito?" e così ridendo si aggiunsero anche loro.
"Sempre e per sempre" disse Remus e noi "Sempre e per sempre".

Quando ci staccammo dall'abbraccio andammo in infermeria a curarci qualche graffio per poi andare in Sala Grande a fare colazione con i nostri genitori visto che avevamo una fame da lupi.
Visto che era Sabato decidemmo di andare ad Hogsmead per far provare ai miei genitori e alla mamma di Remus la burrobirra e per fargli fare un giro turistico.
Mentre stavamo mangiando arrivò Moon che atterrò dolcemente poggiandosi sulla mia spalla porgendomi una busta, "grazie Moon" dissi io per poi accarezzale la testa e darle un biscotto e dell'acqua per farla riposare, infatti, subito si poggiò sul tavolo di fronte a me per poi iniziare a bere. 
Aprii la busta e iniziai a leggere seguita da James e Sirius che erano al mio fianco e sorridemmo "cos'è cara?" mi chiese la mamma di Peter, io la passai a Remus e Peter che erano di fronte a noi senza dire niente, o meglio, non ero in grado in quel momento di dire qualcosa, anche loro ci guardarono sorridendo non riuscendo a dire nient'altro a quel punto ci alzammo e corremmo nella nostra stanza dove iniziammo a esultare come pazzi, gli altri che ci avevano seguiti ci trovarono a festeggiare con la lettera sul letto.

Flamont la prese e iniziò a leggerla ad alta voce, in poche parole la lettera diceva che finalmente la casa che avevamo comprato era a tutti gli effetti nostra, infatti, la busta conteneva il contratto della casa e la chiave della porta principale.

Quando ci fummo calmati, spiegammo che a inizio anno avevamo deciso di scegliere una casa per andarci a vivere tutti assieme alla fine degli studi, e che negli anni avevamo messo da parte dei soldi proprio per questa ragione.

Io e i malandriniWhere stories live. Discover now