Babysitter pt.2

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"se dovete farlo andate in camera" disse Sirius "ma che simpatico che sei ci stavamo solo baciando" dissi io, stranamente non avevo sentito la risposta di James o le sue solite risate dopo il commento di Felpato poi mi resi conto che lui era impegnato a divorarmi il collo e Sir "davvero?!" disse alzando un sopracciglio e facendo un sorrisino un po' pervertito per poi uscire dalla stanza.

"Ho fatto proprio un bel lavoro!" disse James allontanandosi di poco dal mio collo per poi guardarmi negli occhi, io non capivo allora mi alzai e mi andai a guardare in uno specchio che era in salone "ma che diavolo?!" dissi io e lui "almeno così tutti sapranno che sei mia" disse senza muoversi dal divano senza togliermi gli occhi di dosso, tornai a sedermi sul divano e feci la finta offesa.

James allora iniziò a darmi tanti bacini sul collo per poi salire verso la faccia fino a arrivare alla bocca, cavolo quel ragazzo mi mandava fuori di testa, ora eravamo nella stessa posizione di prima, "beh penso che debba ricambiare il favore" dissi io al suo orecchio per poi scendere sul collo e iniziare a fargli un succhiotto, e credo anche che gli piacesse perché si stava rilassando, lo capivo dal fatto che aveva invertito le posizione ora io ero sopra e lui sotto e mi stringeva i fianchi tirandomi a se.

Quando ci staccammo andammo a cercare gli altri e li trovammo a giocare con la piccola che appena ci vide ci venne in contro e James la prese in braccio, "è per te" disse la bambina porgendomi il foglio che aveva in mano, io lo presi e la guardai "questa sei tu, questa sono io, questo e James, Sirius, Remus e Peter" disse indicando le varie figure, ci aveva disegnati uno vicino all'altro e con dietro una casa "è bellissimo! questo lo appenderò nel nostro dormitorio!" dissi io e le diedi un bacio sulla guancia.

Dopo pranzo decidemmo di portare al parco Aurora per farla divertire, ci cambiammo e ci smaterializzammo al parco, era una bella giornata di sole e ci dividemmo dicendo di vederci tra qualche ora all'ingresso del parco, io e James portammo la piccola alle giostre, prima sulle altalene, io ero poggiata vicino all'asse di legno a guardarli mentre James spingeva Aurora sulla giostra la quale rideva e chiedeva di andare sempre più in alto fin quando vicino a noi passo una vecchietta che disse "complimenti avete una bellissima bambina", noi a ringraziammo anche perché in quel momento non sapevamo proprio che dire, anche se non era la prima volta che ci davano più anni di quanto in realtà ne avevamo, ma non eravamo mai stati scambiati per genitori.

Quando la signora se ne andò noi scoppiammo a ridere, poi continuammo il giro delle giostre, andammo allo scivolo, sui cavalli a dondolo, sui percorsi ad ostacoli e sulle giostre a pianale, dopo poco arrivarono anche gli altri che non ci avevano trovato all'ingresso e che ci erano venuti a cercare.

Quando gli raccontammo cosa era successo iniziarono pure loro a ridere e in quell'attimo che ci distraemmo Aurora cadde su un sassolino e si sbucciò leggermente il ginocchio e uscì un po' di sangue e Aurora si mise a piangere appena la sentimmo corremmo subito da lei e James la prese in braccio e io le dissi per tranquillizzarla "hey principessa tranquilla ora andiamo a casa e la disinfettiamo così tutto passa, okay?" lei annuì e tornammo a casa, che tanto era a due passi da casa, e appena arrivati io le disinfettai tutto e le misi un cerotto poi Peter "visto che sei stata brava ecco a te un lecca lecca" e glielo porse già scartato e lei "grazie!" e tutta sorridente se lo mise in bocca.















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Io e i malandriniWhere stories live. Discover now