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Senza pensarci due volte, sei saltata nella direzione dell'eroe.

Hai alzato il braccio, preparandoti a sferrare un colpo alla testa.

Lui si è spostato rapidamente di lato, facendoti aprire un buco nel muro.

“Oh, andiamo, ho appena ridecorato!”

Hai tirato fuori il braccio, facendo cadere a terra frammenti di intonaco e vernice secca. “Figlio di puttana.”

A quel punto lui alzò le mani. “Woah Woah. Posso spiegare quella foto, va bene? Capisco perché ti senti confusa, ma ascoltami solo per un secondo.”

Il tono scherzoso della sua voce fece aumentare di dieci volte la tua rabbia. Teletrasportandoti di fronte a lui, lo hai afferrato per il viso e l'hai spinto a terra.

Dopo di che, usando l’altra mano, hai preso il coltello dalla tua cintura e l’hai premuto contro la pelle del suo collo. Stavi ansimando e potevi ancora sentire la puntura pungente delle lacrime nei tuoi occhi. “Il localizzatore dov’è? Come hai fatto a tenermi d’occhio?”

A quel punto i suoi occhi si spalancarono e la disinvoltura della sua voce fu sostituita da qualcos'altro. “Come...come hai fatto a capirlo?”

“Hai lasciato il tuo portatile aperto, idiota.” Hai premuto ulteriormente il coltello nella sua pelle. “Ora, rispondimi!”

“C'è un localizzatore nella tuta e nel telefono che ti ho dato, ma ti prometto che posso spiegarti tutto.”

“Spiegarmi?! Spiegami come mi hai usata, come mi hai mentito, come stai lavorando con le stesse persone che mi hanno tolto tutto?!”

La tua voce si è spezzata mentre continuavi a gridare. “Mi sono fidata di te! Per tutto questo tempo ti ho difeso, pensando che fossi una delle poche persone al mondo a cui fregasse davvero di me!”

Una lacrima scese dal tuo viso, atterrando sulla sua guancia proprio mentre chiudeva gli occhi.

“Come hai potuto?”

Hawks riaprì gli occhi, un sospiro sfuggì dalle sue labbra. “Niente di tutto questo doveva succedere. Credimi quando dico che non avevo idea che saresti stata coinvolta.”

Gocce rosse si erano formate nell'area in cui avevi l'arma premuta contro la sua pelle. “Ti aspetti che ti ascolti? Come faccio a credere alle parole che dici?!”

“Non devi credermi, ti chiedo solo di prenderti un minuto per ascoltarmi.”

La nausea aveva cominciato a gonfiarti nello stomaco. Stavi lottando contro te stessa per riuscire a guardarlo negli occhi. Era qualcuno che a malincuore avevi lasciato entrare nella tua vita, qualcuno che si era guadagnato la tua fiducia, la tua amicizia giorno dopo giorno.

Eppure, era lo stesso qualcuno che aveva lavorato contro di te per tutto il tempo.

Le tue mani tremavano, non c'era niente che potesse dire che ti avrebbe mai indotto a fidarti di lui ancora una volta.

“Ti denuncerò.”

Lui inspirò profondamente. “Non posso lasciartelo fare.”

“Lasciarmelo fare? Credi di essere tu quello con il potere qui? Sei fortunato che non ti abbia ancora ucciso!”

“È così?" I suoi occhi saettarono per la stanza. “Odio doverti minacciare, ragazza, ma ho bisogno che tu mi permetta di spiegare.”

Alzò un braccio e indicò ciascuno degli angoli superiori delle pareti. “Telecamere, sono tutte lì, che registrano ogni nostro movimento.”

Any last words? {Bakugou KatsukixReader} TRADUZIONEWhere stories live. Discover now