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Traduzione di "Any last Words?"

Katsuki Bakugou x Reader

Original story by: clashgirl07

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Disclaimer: manterrò intatto il più possibile lo stile di scrittura dell’autrice originale, perché anche se non è il mio, la storia è sua e credo sia meglio così. (Lo specifico per le persone che già mi seguo nel caso notassero qualcosa di diverso)

Spero di riuscire a tradurre tutto in un italiano comprensibile, scusate se ci dovessero essere incomprensioni o errori.

Accetto volentieri critiche costruttive ma non insulti.

…..

Dio quanto odiavi correre.

In quel momento le tue gambe erano rigide e deboli, e ogni volta che il tuo piede nudo sbatteva contro il marciapiede una sensazione pungente ti percorreva il corpo.

L’aria era fredda, ti bruciava i polmoni ad ogni respiro che facevi…
Non avevi avuto nemmeno il tempo di notare che l’ultima volta che eri uscita, il clima era caldo e il sole risplendeva.

Il giorno in cui tutto era iniziato…

“No!” hai pensato tra te e te, ora non era il momento di cadere in quei ricordi.

Dovevi concentrarti esclusivamente sul trovare un rifugio sicuro, la tua assenza sarebbe stata notata da un momento all’altro.

Le catene che ti legavano i polsi erano diventate un vero ingombro. Senza di loro, ormai, saresti potuta essere molto più lontano, ma non c’era stato il tempo per fermarsi e tentare di rimuoverle…

Tutto quello che potevi fare adesso era scappare.

Doveva essere sera tardi visto che le strade e i marciapiedi erano completamente deserti. Tutti gli edifici avevano le serrande abbassate e le porte chiuse…
Non c’era nessuno lì che potesse aiutarti.

Ma anche se ci fosse stata gente in giro, ti saresti comunque rifiutata di mettere a rischio le loro vite, chiedendogli aiuto.

In quel momento i tuoi occhi stavano bruciando e ormai ogni tuo respiro era più doloroso del precedente. Del resto però non eri vestita a dovere per quel tipo di clima…

A un certo punto però, hai guardato davanti a te e in lontananza, hai visto quella che sembrava essere una foresta.

“Bene, forse lì potrò trovare un riparo”

A quel punto hai cercato di accelerare il passo, rifiutandoti di rallentare.
Ti eri ripromessa, che non ti saresti riposata fino a che non avresti avuto la certezza di essere finalmente al sicuro.

Quando hai raggiunto la "foresta" ti sei resa conto, con grande sgomento, che gli alberi che avevi visto in lontananza, in verità facevano parte di una specie di montagna.

Hai imprecato silenziosamente e hai iniziato la tua corsa in salita.

Dopo quelle che sembravano ore, ti sei concessa una pausa.
Ti sei accasciata contro un albero e hai cercato di riprendere fiato…

A quel punto ti sei accorta, però, che alcune lacrime minacciavano di sgorgare dai tuoi occhi, la realtà della situazione in cui ti trovavi stava diventando sempre più chiara ogni minuto che passava.

Dopo di che hai sentito delle voci, dapprima sommerse, ma che ora sembravano avvicinarsi e si stavano facendo sempre più chiare.

“No! Perché? Non dovrebbero aver potuto raggiungermi così in fretta…”

A quel punto il panico ha cominciato a scorrerti nelle vene.
Ti sei rialzata, sforzandoti e sei corsa via più veloce che potevi.

Sentivi le punture delle spine sotto i tuoi piedi, i graffi dei rami su tutto il corpo e delle macchie scure iniziarono a danzare davanti a tuoi occhi.

Dopo di che lo hai notato, un grande edificio circondato da un muro massiccio.
Anche se era debole, giurasti di aver visto una luce tremolante da una delle finestre.

“Un cancello…
Dev’esserci una specie di ingresso…”

A quel punto, hai corso lungo il muro finché non hai visto un grande cancello ergersi davanti a te.

Era bloccato.

Arrivata a quel punto non ti importava più di prestare attenzione a non fare rumore…
Quindi ci sbattesti contro una spalla, più e più volte, finché non giurasti di esserti rotta qualcosa.

Ma sei andata avanti lo stesso, hai provato, hai continuato a spingere con tutta la forza rimasta nel tuo corpo…
Ma dopo un po’, il tuo cervello si è rifiutato di farti muovere ancora.

Tutto quello che avevi fatto era stato inutile, la tua prima possibilità di fuga era andata sprecata.

Stavano per riportarti indietro.

Arrivata a quel punto, la tua coscienza stava svanendo, il dolore e la stanchezza nel tuo corpo continuavano a crescere.

Le voci che avevi sentito prima, stavano incominciando a farsi sempre più vicine, così ti accasciasti con la schiena contro il freddo metallo, di quel enorme cancello.

L’ultima cosa che hai visto prima di svenire, era una figura in penombra che si muoveva verso di te.

Angolo autrice

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e spero di essere riuscita a tradurlo in modo decente.

Ci vediamo presto.

-Eli 🌺

Any last words? {Bakugou KatsukixReader} TRADUZIONEWhere stories live. Discover now