Paura.

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*Skip time*

Ereaser Head si era affezionato già troppo alla bambina per poterla lasciare in orfanotrofio, in quelle condizioni per giunta.

Ormai aveva deciso: lui e il suo compagno l'avrebbero adottata e se ne sarebbero presi cura.
Con grande sollievo anche per l'ufficiale di polizia che si era occupato del caso.

Ovviamente, suo marito Hizashi ne fu subito entusiasta, ed in poche settimane riuscirono a completare tutti i moduli per l'adozione.

La convivenza fu tutt'altro che semplice, anche perché non avevano la minima idea di come fare per riportare le emozioni alla loro bambina.

Ma una flebile speranza si accese dopo i primi tre mesi.

Aizawa e Yamada stavano preparando con gli altri colleghi l'esame di ammissione alla U. A., quando Shota ricevette una chiamata improvvisa dall'ospedale.

Era stata trovata una cura sperimentale, ormai da qualche anno, e quella rappresentava l'unica speranza per la bambina di ritrovare una normalità ormai persa da troppo tempo.
I due neogenitori accettarono immediatamente, appena si furono assicurati che non ci fosse alcun pericolo per Yuuki.

I risultati però sembravano non arrivare mai.
Quando finalmente, si trovarono avanti alla prima reazione della figlia.

Un urlo squarciò la quiete di casa Yamada/Aizawa.
Subito i due eroi si recarono verso la fonte del rumore.
Il bagno.

Erano a dir poco terrorizzati.

Stavano per entrare, quando Yuuki sentì lo scattare della maniglia e disse
Yu: "NON ENTRATE. PER FAVORE NON ENTRATE."
Shota e Hizashi si guardarono negli occhi con le facce terrorizzate, ma decisero di non aprire la porta del bagno come lei aveva chiesto.
Shota: "Yuuki che succede?!"
Hiza: "Yuu-chan tesoro stai bene?"
Yu: ".. NO! IO-IO.. IO STO MORENDO. C'è sangue ovunque... e mi fa male la pancia e... Aiutatemi, che devo fare?!?!"

Shota e Hizashi si guardano di nuovo negli occhi e capirono di aver dimenticato un minuscolo particolare.

Appena la piccola era andata a vivere con loro, si erano occupati di darle tutta la migliore istruzione possibile, in modo che potesse mettersi in pari quanto prima per recuperare gli anni persi.

Volevano vedere la loro bambina felice ed in grado di costruirsi un futuro radioso come lo meritava.

Purtroppo, nessuno dei due era stato in grado di fare però quel discorso con il piccolo automa, e così si dissero che gliene avrebbero parlato più avanti, sperando che quel momento tardasse ad arrivare il più possibile.

Il momento invece era arrivato.
E aveva colto loro impreparati.

Così chiamarono l'unica persona che avrebbe potuto fare qualcosa, ma che allo stesso tempo avrebbero voluto il più lontano possibile dalla loro amata robottina.

Mid: "GENITORI DEGENERI. ECCO COSA SIETE. COME AVETE POTUTO LASCIARE NELL'OBLIO UNA POVERA RAGAZZA DI 13 ANNI? ERA OVVIO SAREBBE ARRIVATO A MOMENTI.
Già normalmente è traumatico, cosa pensavate di ottenere, eh? Credevate che le sarebbe cresciuto il cazzo da un momento all'altro?!"
Pres: "Lo so, abbiamo sbagliato. Ma comprendi, come avremmo potuto mai dirle una cosa del genere?
Noi sappiamo poco e niente su come gestirlo!
Le nozioni accademiche non sarebbero state di molto aiuto. Ti prego aiuta la nostra robottina! "

Midnight sospirò, indecisa se staccare la testa a entrambi o continuare a inveire sul fatto che, essendo loro i genitori, avrebbero dovuto almeno informarsi!
-Uomini!-

Mid: "Portatemi un cambio di tutto dal suo armadio, e andate a comprare degli assorbenti immediatamente. Fortuna che ne ho qualcuno io. Mi raccomando non badate a spese.
Quelli viola e azzurri sono i migliori. "
Er: "Vado e torno. "
Mid: "Certo che avreste anche potuto presentarmela prima!"
Pres: "Ecco qui il cambio! "
Mid: "Bene allora vado. "
Prese un grosso respiro e poi bussò alla porta.

Mid: "Tesoro, ciao sono un'amica dei tuoi papà, sono qui per aiutarti e per spiegarti cosa ti succede. Tranquilla, non stai morendo.
Mi faresti entrare?"

Disse dolcemente, e dopo qualche secondo sentì il click della porta che si apriva.
Dopo un ultimo pollice all'insù, per consolare l'altro papà apprensivo scomparve all'interno del bagno.

Erano passati 45 minuti.
Shota era tornato dopo appena 15 minuti con 20 pacchi della marca migliore di assorbenti, consigliati personalmente dalla commessa, ed i restanti trenta minuti li aveva passati con Hizashi a creare dei solchi nel pavimento del salone.

Avevano i nervi a fior di pelle quando finalmente la porta si aprì rivelando una raggiante Midnight già affezionatissima alla piccolina, e una Yuuki dalla sguardo stralunato e le gote lievemente arrossate.
Pres/Er: "Yuu-chan/Yuuki! Come stai?? Ti senti bene?"
Yuu: "Shota-sama, Hizashi-sama...sto bene grazie, mi dispiace avervi fatto preoccupare."
Pres: "Tesoro, non dirlo nemmeno."

Entrambi non avevano mai chiesto alla figlia di chiamarli papà, per non metterele pressione.
Ma in cuor loro lo avrebbero voluto molto.

In ogni caso, già il fatto che fossero riusciti a farsi chiamare per nome era un traguardo, e a loro andava bene così. Avrebbero proceduto a piccoli passi.

Yuu: "Umh. ..ecco..zia middy ha detto che domani mi passerà a prendere per fare shopping...non vorrei recare fastidio, ma ha detto che non posso riufiutarmi."

Er: "Zi-zia middy?! "
Yuu: "Sì, lei. La donna che mi ha aiutato.."
Mid:"Esatto tesoro, ci vediamo domani alle 10, passo a prenderti io. Con permesso io me ne andrei. Addio~"

Ecco, come non detto.

Erano mesi che loro provavano a farsi chiamare papà con scarsi risultati, non può piombare lei in casa, e in meno di un'ora riuscire a farsi chiamare zia!

-Questa è guerra. -

Pensarono simultaneamente i due papà, che corsero poi ad abbracciare la figlia.

I'll be your Hero. Where stories live. Discover now