Salvezza.

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*Skip time*

L'irruzione alla villa Yakuza era andata a buon fine.

Fortunatamente, nessuno si aspettava di essere scovato direttamente nel proprio nascondiglio, per cui la resistenza opposta era stata due tutto vana, e gli hero li avevano catturati tutti senza troppe rogne, mentre la polizia aveva successivamente perlustrato il posto e sequestrato tutti i risultati delle ricerche che si trovavano nei laboratori sotterranei.

Sarebbero state poi analizzati e controllati, ai fini di essere aggiunti ai già elevati capi d'accusa.

-Controllare a proprio piacimento il tempo...
Ne ho sentite di stronzate, ma questa è certamente la più grande. Ed anche la più spaventosa, o maniacale... -

Pensava Aizawa Shota, conosciuto anche come Eraser head, mentre aiutava la polizia con le ultime perlustrazioni.

Si ritrovò fermo davanti ad una porta chiusa, che prima non aveva notato a causa dell'irruenza con la quale avevano compiuto la missione.

Consapevole che sarebbe dovuto entrare, si mise in allerta e una volta attivato il suo quirk, fece irruzione nella stanza.
Questa era piccola e buia ma appena vi entro la luce del corridoio, Ereaser riuscì a distinguere una figura nell'ombra.
Così puntò subito il suo sguardo su di essa, in modo da cancellare l'eventuale quirk della persona che aveva di fronte.

Dopo secondi in cui però non avvenne nulla, e sentendo i sui occhi iniziare ad irritarsi decise di parlare.
Er: "Chi sei? Riesci muoverti? Se sì, ti conviene uscire alla luce con le mani in alto, e non fare gesti avventati!
Rappresento le forze dell'ordine."
X:"Le forze...dell'ordine.."

Rispose una voce flebile, ma dal tono piatto, come di chi non prova emozioni.

Er:" Vieni alla luce con le mani in alto, non lo ripeterò una terza volta."
X:"...le forze dell'ordine. L'ho sentito dire da quei burattini. Davate la caccia a Ritsu-sama. O qualcosa del genere.
Ma non vedo nessuno combattere.
Mi domando se io debba farlo comunque, pur non essendo ancora completa.."
Continuò a parlare la figura, sempre con voce piatta.

Aizawa non lo diede a vedere ma era abbastanza scosso, quell'ombra era simile ad un essere umano, ed anche piuttosto minuto, quasi un bambino.

Eppure di umano quella voce non aveva proprio nulla.
Nessuna emozione, rabbia, paura, gioia, una qualsiasi non traspariva.
Sembrava una macchina e si chiese, allora, che cosa diamine fosse.

Finché non aprì gli occhi, e il sangue dell'eroe gli si gelò nelle vene.
Due occhi di un colore indecifrabile tra l'azzurro e il verde si aprirono lentamente. Erano grandi e luminosi come due fari, talmente belli da mozzare il fiato, eppure talmente vuoti da sembrare quasi un buco nero, capace di risucchiati ogni energia.

Aveva paura, che se li avesse fissati ancora un po', la sua anima serebbe stata privata di ogni segreto.
Rimase paralizzato per ancora qualche secondo, ma quando finalmente si riprese, con voce quanto più ferma possibile, ricominciò a parlare.

Er: "Mostrati, ogni tentativo di opporsi sarà vano.
E non tentare ad utilizzare il tuo quirk, non riusciresti. "

La figura allora, finalmente si alzò dal suo angolo e si avvicinò alla luce che entrava dalla porta, mentre Aizawa rialzava la guardia che aveva momentaneamente perso.

Quegli occhi lo avevano destabilizzato.

Una volta illuminata dalla luce, Aizawa vide che la figura aveva effettivamente le sembianze di una persona, e ciò che lo lasciò più perplesso era che fosse davvero poco più di un bambino!

Una persona evidentemente in età preadolescenziale, che però non aveva già più nulla di umano in sé.

Ereaser capì in quel momento che non si trovava davanti ad un membro dell'organizzazione, ma ad una probabile vittima.

-Chissà che pene dell'inferno ha subito per essere ridotta così, ed è poco più di un bambino, DIAMINE! -

Si ritrovò a pensare l'adulto, con l'amaro in bocca e una gran pena per chi aveva avanti.
In quanto insegnante infatti, era particolarmente suscettibile nei confronti soprattutto di quella fascia d'età.

I suoi pensieri furono però nuovamente interrotti da quella voce più gelida del giaccio, che lo fece rabbrividire.

X: "Hai detto che non potrei usare il mio quirk. Immagino che sia a causa del tuo...
Hai gli occhi rossi... Quirk di cancellamento mirato.
È inutile che mi guardi però, io non ce l'ho un quirk non puoi cancellarmi nulla."
-Ma come? Come ha fatto a capirlo così velocemente -
Er:  "Se lo hai già capito allora perché non mi hai attaccato?"
X: "Non ho il permesso di combattere, sono ancora...instabile. Non ho ricevuto nessuna disposizione."
Er: "... Da quant'è che sei qui?"
X :"Da che ne ho memoria."
Er: "Sai chi sono?"
X: "No. Ma credo...che siate chiamati Hero, se non erro.
O feccia qui usano dire. Non so cosa sia però"
-Quei bastardi...-
Er: "Va bene. Siccome sei qui, dovrai seguirmi in centrale."
X: "Non posso. Ho l'ordine di restare dove sono."
Er: "Il boss di questa cellula criminale è stato catturato, questo posto sarà sequestrato dalla polizia e non ci sarà più niente a trattenerti in questo posto.
Non ci sarà più nessuno a darti ordini.
L'unica tua possibilità è seguirmi senza opporre resistenza"
X: "NO!... Non posso. Devo stare qui."

A quell'improvviso cambio di tono, Aizawa scovò per la prima volta un'emozione all'interno di quell'involucro di carne, ma non gli piacque per niente. Probabilmente chiunque avesse avanti, aveva paura di disubbidire agli ordini impartiti e si ritrovò di nuovo a pensare quali pene avesse dovuto subire per reagire in quel modo.

Un lampo gli passò per la mente e disse: "Il tuo capo non c'è più, e questo posto chiuderà che tu lo voglia o no. Finiresti per strada. Facciamo una sfida.
Se riesci ad atterrarmi per 5 secondi allora non insisterò oltre, ma se invece io riesco ad atterrare te, tu mi seguirai senza discutere, ed in più risponderai sinceramente a tutte le domande che ti verranno poste in commissariato. "
X: "Io non ho una mia volontà..non mi è concessa. E non mi è concesso combattere. Io...Io devo stare qua."

Rispose ancora con voce piatta, anche se adesso un velo di titubanza poteva essere percepito.
C'era quasi..

Er: "Allora? Accetti?"

X: "... Va bene, accetto."

I'll be your Hero. Where stories live. Discover now