Capitolo 7 - Amici cretini e dove trovarli

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«Brutta strega che non è altro. Appena prendo la patente, giuro che la metto sotto e la mando all'ospedale.»

È da quaranta minuti che Filippo si lascia scappare offese gratuite nei confronti della professoressa di italiano, dopo essere stato interrogato a sorpresa e aver preso un'insufficienza. Tra di loro non scorre buon sangue e questa, come si suol dire, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

«Quanto sei cattivo!», esclama Aurora, sorseggiando il suo caffè al cioccolato.

Oggi siamo usciti un'ora prima da scuola a causa della mancata presenza del professore di chimica. Noi, ovviamente, ne abbiamo approfittato per rinchiuderci dentro un bar a cazzeggiare.

«Non sono cattivo, Rora. Sono realista, ti è chiaro? E quella è una zocc—»

«D'accordo, fenomeno.», interrompo Filippo mettendogli una mano davanti alla bocca, dato che stava attirando l'attenzione di molte persone per il suo tono di voce un po' troppo alto. «Che ne dite se cambiamo argomento?»

«Sì, cambiamo argomento.», accetta Aurora annuendo. «Parliamo un po' del numero 22 della Juventus.»

«Che argomento scontato.», sbuffo io, capendo benissimo a chi si riferisce la mia migliore amica: Federico Chiesa.

Sono stata costretta a raccontare a lei, e anche a Filippo, del mio nuovo e fresco incontro con il calciatore al ristorante, avvenuto due giorni fa. Altrimenti avrei dovuto assistere all'ennesima ramanzina di Aurora e non sarei stata in grado di uscirne viva. Solamente che, da quando gliel'ho detto, non smette di parlarne.

«Invece io credo che sia proprio un argomento interessante.», interviene Filippo. «Ogni volta che vedo quel ben di Dio in tv, mi viene voglia di entrare nello schermo e saltargli addosso.»

«E tu da quando guardi le partite di calcio?», gli domando, confusa.

«Da quando frequento Saverio, lui è un tifoso sfegatato. Non potete capire.»

«Sono rimasta indietro... ma una settimana fa non uscivi con Luigi?»

«Hai detto bene, tesoro. Quello è stato una settimana fa, adesso siamo nel presente.», risponde sorridendo.

Sono così contenta che Filippo abbia acquisito questa sicurezza. Fino a pochi mesi fa, solo Aurora ed io sapevamo del suo orientamento sessuale. Aveva tanta paura che le persone, inclusi i nostri amici e compagni di classe, potessero giudicarlo e che i suoi genitori rimanessero delusi da lui. Poi, però, abbiamo cercato di fargli capire che non c'era niente di sbagliato in lui e che, soprattutto, non aveva niente di cui doversi vergognare. Così ha trovato il coraggio di fare coming out e di dirlo alla sua famiglia, la quale ha reagito in maniera molto matura.

A questo proposito, mi viene in mente una celebre frase di Judy Garland: "Sii sempre la versione migliore di te stesso e non la brutta copia di qualcun altro". E Filippo ci è riuscito; è finalmente la versione migliore di se stesso.

«Scherzi a parte... mi sa che noi abbiamo l'amica rotta.», dice Aurora a Filippo, ignorando la mia presenza.

«Puoi dirlo forte.», concorda lui. «Solo a lei può dare fastidio un calciatore.»

«Scusate se ve lo faccio notare, ma io sono proprio qui e vi sento.», borbotto. «E poi non ho detto che mi da fastidio, ho detto che mi è indifferente. È diverso.»

«Guardatela, si mette subito sulla difensiva.», mi prende in giro Aurora, alzando la voce più del dovuto.

«Amici cretini e dove trovarli.», mi ritrovo a sbuffare, scuotendo la testa.

Rewrite The Stars; Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora