BTS One Shot - Au

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Sarebbe stato un servizio importante quello che avrei dovuto eseguire tra due settimane, anche se per me ogni cliente lo era in ugual modo.

Scattare fotografie è sempre stata la mia passione, fin dalle scuole medie. La mia macchina era con me ad ogni gita, da quelle digitali fino alla mia prima Canon 1100D. Adoravo scattare fotografie, è il modo migliore di avere un aiuto per ricordare qualcosa, da una festa di compleanno al più classico degli eventi, il matrimonio. 

Iniziai quasi per scherzo, imparai da autodidatta iniziando con il club di fotografia alle superiori, continuando con dei corsi online una volta diplomata e come freelancer nei successivi anni. Fu una meraviglia coltivare questa mia passione ed aprire il mio sito web. Ci volle un bel po' di coraggio e impegno per farmi conoscere, ma con il passare dei mesi ci riuscì.

Mi trovai vicino alle sponde di un lago un tardo pomeriggio domenicale, decisa a catturare la luce del tramonto che rifletteva sulla superficie dell’acqua. Girovagai intorno ad esso fino a che non trovai il punto perfetto: una piccola sporgenza con un lampione e delle panchine. Si affacciavano sullo specchio d'acqua, mentre sullo sfondo c'era la sponda opposta di esso. Sistemai il cavalletto e le altre poche attrezzature che mi portai dietro e provai qualche scatto. E poi iniziò una lunga di serie di scattare, controllare e modificare le impostazioni della fotocamera. 

Non mi dedicavo molto a fotografare l'ambiente nel mio lavoro, ma farlo donava una sensazione di tranquillità. Mi trovavo spesso a farlo a dire la verità. Al di fuori del mio studio ero principalmente una fotoreporter e, come tale, partecipai spesso ad eventi di ogni genere, e le mie foto venivano usate negli articoli di giornale che ne parlavano. I paesaggi urbani erano quelli che mi ispiravano di più, erano l'argomento principale delle mie mostre e le foto principalmente esposte nel mio studio. 

Mi sedetti su una panchina con il mio thermos e cominciai a rivedere e a selezionare alcune foto. Era pieno autunno, le ultime foglie ingiallite cominciavano a cadere, e mi strinsi nel mio cappotto per trovare un po’ più di calore. Rimasi lì a contemplare quel paesaggio per una buona mezz'ora prima di decidere di tornare a casa, ma prima avevo l'attrezzatura da sistemare. 

"Scusami"

Venni interrotta da qualcuno che richiamò la mia attenzione, un ragazzo con i capelli mossi e leggermente lunghi, alto e ben piazzato che indossava un maglione nero a collo alto e un cappotto marrone.

"Tu sei y/n giusto?"

"Oh… si, si sono io" 

"Oh wow, non pensavo di riuscire ad incontrarti. Seguo i tuoi lavori sul tuo account di instagram, mi piace il modo in cui racconti i paesaggi che vedi. Sono stato alla tua mostra a Milano la scorsa primavera" il ragazzo portò la mano dietro la testa “ti ho disturbata? Non volevo interromperti”

"Niente di importante, non preoccuparti. Anzi, grazie per l’interesse" dissi mentre sistemavo il cappello e una ciocca selvaggia che uscì da sotto. 

"Sei riuscita a scattare qualcosa che ti aiuti ad incrementare la tua collezione?"

"In verità questi scatti pensavo di non pubblicarli per il prossimo evento, sto ancora lavorando alla tecnica quindi per il momento rimangono privati" dissi chiudendo il cavalletto e prendendo la borsa con gli obiettivi.

"Oh, fatti aiutare" il ragazzo allungò il braccio.

"Ti ringrazio" gli porsi il cavalletto e ci incamminammo verso l'auto che era distante solo pochi passi. "Cosa ti piace di più della fotografia?" Gli chiesi nel frattempo.

Il ragazzo sorrise dolcemente "Le cose cambiano, le persone cambiano, ma i ricordi no. Ho iniziato a fare fotografie quando un mio caro amico fu costretto in ospedale. Le facevo per lui, per raccontargli cosa succedesse al di fuori di quelle mura. Poi ho continuato anche dopo la sua morte, appassionandomi sempre di più. E ora è come sentirlo vicino a me"