a volte bisogna solo lasciarsi andare pt. II

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«Bene, ehm, buongiorno. Ora è meglio se va-»

«vado via, si, questa è la seconda volta in una settimana che me l'ho dici»

Stiles si era alzato, per fortuna aveva i boxer addosso.

«Non mi sono approfittato di te, anche se tu volevi farlo ma alla fine ti ho convinto a dormire con la promessa che sarei restato con te. Hai parlato di un certo Albe, che lui mi avrebbe tradito, non ho ben capito ma suppongo fosse per l'alcool»

merda, lo sapeva. Doveva stargli lontano, fanculo Mike e la sua missione del cazzo. Stiles camminò verso la porta del bagno, prima di tornare indietro e guardare Derek.

«Si, ora me ne vado, ci vediamo più tardi»

Devo resistere solo fino a stasera, non toccherò un'altra goccia di alcool e in caso succederà, mio padre mi scorrerà a casa. Non succederà più niente, niente di niente.

«Figliolo sei bellissimo»

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«Figliolo sei bellissimo»

Stiles guardò suo padre attraverso lo specchio della sua stanza, sorridendogli.

«Grazie papà, lo sei anche tu»

ed era vero, poche volte l'aveva visto vestito in modo elegante.

«Dov'eri finito? Malia ci ha buttati giù dal letto alle sei del mattino, zio e papà sono letteralmente scappati perché quella pazza di nostra cugina ha iniziato ad urlare e dire che le scarpe non andavano più bene»

Derek alzò lo sguardo al cielo, sarebbe stata una lunga giornata ma almeno l'aveva iniziata nei migliori dei modi. Aveva osservato Stiles per ore prima di riuscire finalmente ad addormentarsi e poi l'aveva visto quella mattina con lo sguardo smarrito e i capelli sparati in ogni direzione. Aveva indossato il suo completo, per poi uscire di casa e allontanarsi dalla urla e i ringhi di Malia. Per fortuna abitavano in mezzo alla riserva, se avessero avuto dei vicini avrebbero già chiamato la polizia.

«Derek»

il soggetto si fermò, prima di essere raggiunto da suo padre e Peter.

«Sei scappato anche tu?»

Derek annuì solo, ricominciando a camminare a fianco dei due uomini.

«Come va con Stiles?»

il corvino si era bloccato, per poi vedere il ghigno di suo zio, doveva aspettarselo, Peter sapeva ogni cosa.

«Derek, quando consulti i libri della biblioteca, dovresti almeno rimetterli a posto o chiuderli, se non vuoi farci sapere quello che ti succede. Avere un compagno è raro ma Stiles è umano e non sarà facile, lo sai»

il giovane non aveva detto una parola, aveva avuto il consenso di suo padre, il suo alpha e quella era la cosa più importante. Lo sapeva che non sarebbe stato facile con Stiles ma avrebbe dovuto essere sincero con lui, entrambi sarebbero dovuti essere sincero con l'altro. Quel ragazzino era logorroico quando era ubriaco, quella mattina aveva omesso un piccolo particolare. Stiles gli aveva detto che era un'agenda sotto copertura e stava spiando un uomo davvero sexy. Poi aveva raccontato quella storia di Albe e Derek aveva collegato i punti. I giorni prima del viaggio si era sentito osservato ma non aveva nemmeno spracato tempo per capire chi fosse. Aveva solo memorizzato un profumo frizzante ma dolce, il suo lupo aveva ululato e probabilmente era per quello che la sera prima di tornare a Beacon si era trovato in quel bar. Era stato spinto dalla sua parte mannara ad andare in quel locale perché c'era Stiles ed erano finiti a letto. Solo non capiva il motivo per cui quel ragazzo l'ho stesse spiando? Oltre il suo segreto da lupo mannaro, aveva una semplice azienda di designer.
Stiles era andato a casa di Scott e tutta l'ansia che non aveva dimostrato in quei giorni, era uscita in quel momento. Stiles era entrato, aveva visto il volto disperato di Melissa e le urla di Jackson. Aveva salito le scale e una volta davanti al suo migliore amico, l'aveva preso per le spalle e fatto sedere sul letto.

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