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Salutai Toby con un bacio casto, lui fece un sorriso radiante "Non puoi restare un pochino di più?" non so quali fossero le sue intenzioni e quel sorrisetto mi intrigava, ma "No, lo sai, tanto torno presto" mi prese per i fianchi e mi diede un altro bacio, stavo per uscire dal salotto quando Ben uscì dalla TV facendomi prendere un mezzo infarto, gli diedi uno schiaffetto "Oh mamma mia che male credo si sia rotto" disse ironico prendendomi per il culo, si guadagnò un altro schiaffetto "Quanta aggressività, volevo solo salutarti"
"Ciao" dissi io andando verso la porta, ruotò gli occhi "Ciao stronza". Toby lo stava trucidando con lo sguardo, ma l'elfo lo ignorò e sparì nella televisione.

Era da un po' che non lasciavo quella gabbia di matti, senza offesa per Toby, Ben, Ann, Jane, Ej, no ok dai sono quasi esseri decenti, ma sono anche pluri omicidi con diversi traumi e ossessioni, insomma, non proprio raccomandabili o sani di mente. Comunque uscii di lì, non c'era un sentiero che eportava fino alla creepyhouse, nessun albero segnato, solo qualche impronta, ma siamo tutti molto prudenti per non lasciare tracce, quindi nemmeno quelle servono. Rovistai nella tasca e appena sentii l'oggetto metallico lo estrassi e me lo girai tra le mani. Era una bussola, l'unico modo per orientarsi lì dentro dal momento che qui non prende e il Wi-Fi non copre molto terreno, il telefono era totalmente inutile nel bosco, ma bastava andare a nord est per andarsene e a sud ovest per tornare, insomma abbastanza facile. Visto che non vedendomi in giro Sam, Marta e Giorgia si sono insospettite ho detto che alla fine mi sono trasferita fuori città con il mio ragazzo e non era una bugia, la creepyhouse era tecnicamente fuori dai confini cittadini perciò non potete darmi della bugiarda. Ho mentito su altre cose, sulla nuova e inesistente scuola, a dire il vero il resto non sono balle: ho fatto nuove conoscenze, sono riuscita ad integrarmi, con integrarmi intendo a non finire in una tomba, ho un nuovo lavoro e faccio palestra. Avevo detto che sarei tornata in città e le avrei salutate ed è proprio quello che stavo facendo. Percepii un rumore, un movimento alle mie spalle 'Un animale?... La prudenza non fa male... Prendi il coltello... Pazzia stai calma grazie' mi voltai e mi trovai ad un palmo dal naso quella figura imponente con lo smoking. Sobbalzai e mi si gelò il sangue nelle vene, rabbrividii, indietreggiai di qualche passo, se c'era una cosa che avevo capito è che bisogna essere sempre calmi difronte a Slender. Rilassai i muscoli istantaneamente, nonostante la riluttanza mi sforzai con tutta la mia forza di volontà di guardarlo dritto negli occhi inesistenti. Non sapevo che volesse e sembrava non volesse dire nulla, ma non sarebbe qui se non ci fosse qualcosa sotto. 'Troppi congiuntivi in una frase... Rimani seria' attesi qualche secondo, non disse nulla, mi voltai "Se la metti così ciao, devo andare capo, con permesso-" me lo ritrovai di nuovo davanti, ma più lontano, continuava a guardarmi e ripeto che non è possibile visto che non ha gli occhi, ma mi dava questa impressione e mi stava mettendo oltremodo a disagio.
"Slender è molto interessante parlare con te, ma ora dovrei proprio-" mi blocca quando estrasse velocemente uno dei suoi tentacoli neri avvicinandolo a me, sembrava quasi un serpente, deglutii, non capivo cosa voleva e iniziavo ad avere paura. "Credevate di potermi nascondere qualcosa?" tuonò la sua voce rimbombando violentemente nella mia testa. Iniziai a sentire il rumore d'intermittenza di sottofondo 'Merda'.

Non potevo nulla contro di lui, potevo solo capire cosa intendeva e provare a cavarmela con carisma, coraggio e soprattutto senza mentirgli. Avevo l'impressione che se lo avessi fatto sarei morta e la cosa mi rese ancora più tesa. "Devi spiegarti meglio" dissi io senza muovermi, una breve risata mi riempì le orecchie "Vediamo Jeff ti dice qualcosa?" il suo tono era più duro, quasi arrabbiato "È da un po' che non lo vedo, ma non so dove sia" non era una bugia, silenzio, mi accorsi che avevo smesso di respirare e ripresi fiato. Il suo viscido tentacolo sia avvicinò al mio volto e mi accarezzò la guancia lasciando una sottospecie di melma appiccicaticcia. Un coniato di vomito. "Non sto mentendo"
"Oh lo so, li sento i tuoi battiti"
"Slender se si tratta di questo non so come esserti utile" dissi sperando se la bevesse e se ne andasse, ma non è quello che è successo. Ritraè il suo tentacolo, feci un sospiro di sollievo "Girati" lo guardai con la coda dell'occhio e poi obbedii, si accucciò era ancora più alto di me, ma solo di qualche centimetro. Mi prese il viso con due dita lunghe e ossute, la stretta faceva quasi male e mi costringeva a guardarlo "Stai facendo la brava, l'ultima domanda, sai perché Jeff è sparito?" stava tenendo d'occhio i miei battiti ecco perché mi aveva messo un dito sotto la mandibola, feci un respiro affannoso per via della presa che stava piano piano scendendo sul mio collo. Non potevo mentire "Non so dove sia"
"Non era questa la domanda" strinse la presa, dovevo provare a sembrare calma, rallentare i battiti e mentire, non so come, ma dovevo farlo. 'Lascia fare a me...' mi affidai a Pazzia. Sorrisi in un ghigno "Slender non so cosa è successo a Jeff, ma spero che quel bastardo stia soffrendo, detto questo mi dispiace ma sono un vicolo ceco non so nient'altro" rimase a fissarmi per qualche istante e dopo aver decretato che stavo dicendo la verità mi lasciò andare, per poi sparire nel nulla.

Mi guardai intorno, aspettai un po' e poi feci un sospiro di sollievo. Arrivai ovviamente in ritardo all'uscita. Sam aveva la schiena appoggiata al muro del comune, dove ci eravamo date appuntamento, Giorgia diceva che sarei arrivata presto, mentre Marta guardava il telefono. "Ciao" dissi con un cenno della mano e una faccia colpevole di aver fatto aspettare le mie amiche mezz'ora. "Ti piace farti aspettare" commentò Marta alzando lo sguardo dal telefono e mettendolo in tasca, non feci in tempo a dire altro che Giorgia mi saltò addosso stritolandomi in un abbraccio "Ci sei mancata" aggiunse poi Sam avvicinandosi.

"Come mai ti sei trasferita? Insomma il tuo ragazzo non era di queste parti?" chiese Marta sospettosa "Bheeee... Il suo tutore ha... Trovato un nuovo lavoro e... Bhe avevo un alloggio, un lavoro e il ragazzo perciò mi sono trasferita lì" dissi io, era una scusa pessima "Mhmh molto credibile" commentò Marta era veramente fastidiosa oggi, cosa aveva? "Marta è sicuramente qualcosa di complicato e poi ci ha già spiegato tutto"
"Il fatto che abbia avuto un lutto non giustifica il fatto di essersi trasferita in culo alla luna" osservò lei. Avevo detto anche che una mia cara amica era morta e andavo fuori città per quello, poi ho detto che ho trovato lavoro e alloggio lì e sono rimasta. Giorgia le diede uno schiaffetto sul braccio aveva un'aria di rimprovero e Sam la fulminò con lo sguardo "Scusatemi ma è un po' sospetto, non siete arrabbiate perché ci ha lasciato?" chiese lei come se io non ci fossi. Sam si piazzò di fronte a Marta "L'importante è che sia felice e che abbia tutto quello che le serve" disse lei con l'intenzione di chiudere il discorso. Gliene fui grata, molto grata, le mimai un grazie e lei fece un sorriso. La serata proseguì nel migliore dei modi, ma si stava facendo tardi e avevo già finito il tempo in cui potevo stare fuori. "R-ragazze io vado"
"Cosa?!" chiesero in coro "Di già?" Giorgia mi stava implorando con lo sguardo di restare, mi ero tenuta un'ora per tornare al bosco, ma volendo potevo rimanere un altro po' e poi farmi portare a casa da Ben. Guardai di nuovo l'orario, indugiai un attimo "Ok rimango un altro po'" annunciai io.

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Angolo autrice

Come capitolo non mi fa impazzire, ma ci sta, spero vi piaccia e sappiate che ho grandi idee per la storia :>
Bhe al prossimo capitolo e ciao <3

I lieto fine esistono davvero? [sequel di &quot;Dove sono i waffles?&quot;] Where stories live. Discover now