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Gennaio 1550
I fiocchi di neve continuavano a posarsi sul terreno, ormai, completamente bianco. Sembravano instancabili e desiderosi di non interrompere mai la loro caduta.
Era la prima neve che vedeva a Lisbona, pensò il re Christopher, rivolgendo un breve sguardo alla finestra chiusa.
Lui era nato e cresciuto in Inghilterra, era abituato a temperature anche più rigide, ma quella malattia sembrava non voler lasciare il suo corpo ed il freddo di certo non aiutava a migliorare le sue condizioni. Ogni giorno sentiva la vita scivolargli via dalle mani, un po' di più, e raccattate le poche forze che gli restavano, aveva pregato per se stesso, per Beatrice, per i loro figli, per suo fratello il re d'Inghilterra e per sua sorella, ormai quasi ex imperatrice madre.
"Padre, avete bisogno di un'altro po' d'acqua?" chiese il figlio Luis, che di recente aveva preso il posto della madre, al suo capezzale.
Il re Christopher, riuscì soltano a scuotere il capo, voleva rispondere a suo figlio, dirgli qualcosa di più di un semplice cenno, per rassicurarlo della sua guarigione; ma non ci riuscì.
Non appena aprì bocca, una violenta tosse ruppe il silenzio nella stanza.
Luis, non perse tempo, ed ordinò subito alle guardie, nei corridoi, di far accorrere un dottore per suo padre.
Christopher, tra uno spasmo di tosse e l'altro, riuscì solo a pronunciare:"Luis, prenditi cura di tua madre e di tutti voi"
Il ragazzo, corse verso il letto del padre, guardandolo esalare l'ultimo respiro, mentre il rumore della tosse cessava e la stanza, sprofondava di nuovo nella quiete.

I funerali del re si svolsero nella cappella reale, fu un lungo giorno straziante per tutta la famiglia reale e per la corte.
La regina, commissionò la sepoltura di suo marito nella Cattedrale di Lisbona, con tutti gli onori che il Paese, riservava ai suoi re.
Adesso, i problemi erano diventati altri, per lei, bisognava organizzare l'incoronazione di Luis e Grace ed assicurarsi che venissero accettati come i legittimi successori.
"Madre, è troppo presto" protestava il figlio, con tono deciso:"Mio padre è morto soltanto da un giorno"
"Luis è così che funziona, il Paese vuole una nuova persona che occupi il trono e quella persona sei tu."
Il figlio si limitò soltanto ad annuire, sapeva che discutere con la madre era una battaglia persa in partenza.
Edward, appoggiato ad una delle pareti della stanza dove suo padre teneva le riunioni private, osservava la scena da spettatore esterno.
Anche lui era d'accordo con Luis, era fin troppo presto, ma non ci fu verso di convincere la madre che, fissò l'incoronazione entro tre giorni.
D'altronde, pensò Edward,  l'unico che era stato, veramente, preparato a quel ruolo fin dall'infazia era solo il fratello maggiore Christopher, nessun'altro tra loro aveva un'idea completa di come governare e cosa aspettarsi da questo compito.

La camera del principe era completamente immersa nel buio, la finestra era chiusa e con le tende messe in modo da non far filtrare neanche uno spiraglio di luce dall'esterno.
Ormai, erano passati degli anni da quando i genitori ed i medici si erano arresi ed il principe Christopher, si era recluso nella più totale solitudine.
Non aveva più la percezione dello scorrere del tempo e delle stagioni e passava le giornate davanti allo scrittoio annotando, su fogli di pergamena ingiallita, tutto ciò che vedeva nei suoi numerosi incubi.
Però, quel giorno si ritrovò a ricevere un visitatore inaspettato.

Luis non aveva idea del perchè si stesse dirigendo verso la camera del fratello maggiore. In tutto quel tempo, i suoi genitori avevano evitato di parlare di lui, pur dando ogni riguardo alla moglie Catalina e ai figli.
L'argomento "Christopher " era totalmente da ignorare, se si voleva andare d'accordo con loro.
Una volta giunto a destinazione, Luis rimase stupito da ciò che aveva davanti.
Il fratello maggiore, sempre posato, elegante e dalla postura fiera, era chino sul suo scrittoio, con i capelli neri spettinati e le occhiaie sempre più pronunciate.
"Chris... " iniziò Luis, quasi sussurrando, Christopher sobbalzò e si voltò verso il fratello, osservandolo intensamente, come se fosse la prima volta che si incontravano.
Solo allora Luis notò quanto fosse magro e pallido il suo viso:"Sono venuto per..."
"Sarai re" disse lui guardandolo fisso negli occhi:"Fa attenzione, quando ti manderanno in guerra"
"Christopher... " pronunciò Luis, sempre più sorpreso e triste nel vederlo ridotto in quello stato.
Lui sembrava non ascoltarlo più, tornò a rivolgere la sua attenzione ai fogli di carta e a scribacchiare, forsennatamente, su di essi.

Le lacrime continuavano a sgorgare copiose, ed Isabella non riusciva a fermarle neanche impegnandosi con tutte le sue forze.
Guardava i giardini del palazzo, ricoperti di neve, ed immaginava di essere a casa, accanto ai suoi fratelli e sua madre per poter condividere, con loro, il suo dolore straziante.
Improvvisamente, avvertì qualcuno aprire la porta delle sue stanze e pronunciare:"Isabella" con voce ferma.
Lei non si voltò, non voleva che la vedessero così ed aveva bisogno di stare da sola, piangere e ricordare suo padre.
"Dobbiamo andare" continuò la voce ferma del re William, avvicinandosi a lei.
Isabella prese un respiro profondo, voltandosi con gli occhi rossi e pieni di lacrime:
"Va bene, hai ragione la morte di mio padre non è nulla di tragico qui"
disse lei, oltrepassando il re e dirigendosi verso la porta; ma la sua dura replica la bloccò:
"Dio Isabella è la cerimonia di investitura di tuo figlio a duca, come puoi reagire così?" sbattè violentemente la mano sullo scrittoio, al centro della camera.
"Quindi il mio dolore non ha importanza? Vero?" continuò lei, cercando di non mostrarsi vulnerabile e di ribbattere ancora più duramente.
"No, qui a Varsavia è un giorno di festa e tale rimarrà " le rispose il re, per poi tornare nei corridoi, a passo svelto.
Isabella chiuse gli occhi, cercando di asciugarli con le maniche del vestito, respirò profondamente e si richiuse la porta alle spalle. Pronta per fingere felicità davanti alla corte e, come una madre dovrebbe fare, essere presente accanto a suo figlio durante la cerimonia.

La principessa del PortogalloWhere stories live. Discover now