I don't cry

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3 Gennaio 2015

Niall's pov.

Il biglietto del concerto è già appeso al muro da ieri sera, vicino a quello dei Green Day.
Lo fisso impassibile. Ho un nodo assurdo alla gola e non riesco a farlo passare.

Finito il concerto, ho girato a lungo, cercando di ritrovare il misterioso ragazzo, ma di lui nessuna traccia.
Questo ha fatto aumentare la mia voglia di spaccargli la faccia. Io voglio chiedergli scusa, e lui sparisce?

Non riesco a smettere di pensare a lui, e inizio a sentirmi stupido e inadeguato.
È così che si sente Kelsey, quando mi pensa? Si sente vuota, esattamente come mi sento io adesso?
Più ci penso, più mi rendo conto che in realtà, di come sta Kelsey non me ne importa affatto.
Ma allora perché mi importa di uno conosciuto? Perché mi importa di come ci sia potuto rimanere, quando ieri l'ho preso per il culo in quel modo?
Che poi, non l'ho preso per il culo.
Avevo voglia di toccarlo, e ne ho approfittato per arrivare in prima fila, semplice.
Okay, non ho fatto chissà che. Ma se ripenso al suo sguardo triste, quasi deluso, sento il nodo in gola farsi più forte.
Devo smetterla di pensarci.

Frustrato più che mai, tiro fuori l'IPhone dalla tasca, decidendo di chiamare Zayn.

Zayn è il mio migliore amico da cinque anni, ormai.
Ci siamo conosciuti da ragazzini, in Irlanda. Lui era lì per una vacanza. Passammo insieme una lunga e indimenticabile settimana, ma poi dovette ritornare a Londra. Ricordo che in quel momento, mi crollò letteralmente il mondo addosso.
In una sola settimana, eravamo riusciti a stringere un rapporto bellissimo.
Da lì, iniziò la nostra amicizia a distanza. Nonostante tutti i km che ci dividevano, Zayn per me c'è sempre stato.
Piombò nella mia vita in un brutto periodo, e mi aiutò a diventare più forte, sicuro e coraggioso.
Non appena mi trasferì a Swindon, la mia vita prese una piega decisamente migliore. Motivo? Adesso che vivo qui, vedere Zayn è molto più facile. Certo, non possiamo mica stare insieme tutti i giorni, ma cerchiamo di vederci il più possibile.

Pensando a tutto ciò, mi scappa un sorriso sincero. Ma ripensando al motivo per cui voglio chiamarlo, smetto subito di sorridere, lasciando il posto ad un sonoro sbuffo.

Digito velocemente il suo numero e lo chiamo, aspettando con ansia che risponda. Non appena lo fa, non gli do nemmeno il tempo di salutarmi, che inizio a parlare a raffica. Povero Malik, gli aspetterà un lungo pomeriggio.

Harry's pov.

Io e Louis siamo sdraiati sul letto, abbracciati stretti. Porta una mano tra i miei ricci e inizia ad accarezzarli lentamente, sa che è un gesto che mi rilassa. Però oggi, nemmeno le carezze di Lou riescono a calmarmi.

Sento un peso al petto da quando quel biondino mi ha preso per il culo, per poi lasciarmi lì come un perfetto deficiente.
In effetti, sono davvero un deficiente.
Ma come cazzo mi è venuto in mente di rimanere fermo, lasciando che lui mi toccasse a suo piacimento? Avrei dovuto spingerlo via e mandarlo a fanculo.
Ma mi stava guardando con quegli occhioni azzurri, e resistergli era impossibile.
Quando si è allontanato da me, mi sono sentito come se mi avessero tirato un pugno nello stomaco. Non so perché, ma avrei voluto stare appiccicato a lui per sempre. E adesso, sapere che molto probabilmente non rivedrò mai più quegli occhi azzurri, è come ricevere un secondo pugno dritto allo stomaco.

"Era così bello, Lou.." mormoro, quasi senza fiato, mentre Louis continua ad accarezzarmi i capelli.

"Lo so, lo so" risponde lui con tono paziente, dev'essere la trentesima volta che ripeto quella frase.

"Come fai a saperlo? Non hai mica visto i suoi occhioni.." borbotto con il precedente tono di voce, poggiando il capo contro il suo petto. Lui rimane in silenzio.

"Lou, tu ci credi nell'amore a prima vista?" gli domando, socchiudendo leggermente gli occhi.

"Dio, Harry" sbotta all'improvviso, facendomi riaprire di colpo gli occhi "leggi troppi libri e guardi troppi film di merda. L'amore a prima vista non esiste. Per poter amare una persona, bisogna imparare a conoscere tutto di lei, anche i lati peggiori. E tu, Harold, non puoi farmi una domanda del genere, pensando a quel biondino. E solo uno spaccone, che invece di spaccarsi il culo facendo la fila, come hai giustamente fatto tu, è arrivato pretendendo di passare avanti. Ti ha trattato come un deficiente, e tu sei stato ancora più deficiente di lui, perché ti sei lasciato abbindolare. Smettila di pensarci. Smettila di sognare ad occhi aperti e cresci, Harry" aggiunge, assumendo un tono di voce freddo, che mi lascia senza parole.

Rompo subito l'abbraccio, e mi allontano leggermente da lui, ferito dalle sue parole.
"Beh, Louis. Se credi che io sia così deficiente, perché non esci dalla mia stanza e torni a casa tua?" mormoro con un tono di voce ancora più freddo del suo, alzando lo sguardo ai suoi occhi, lanciandogli un'occhiataccia.bLo vedo irrigidirsi.

"Har, i-io..scusami" balbetta, visibilmente teso.

"Louis, vai a casa" praticamente, lo caccio con gentilezza. Sono già abbastanza triste di mio, doveva per forza dirmi tutte quelle brutte cose? So che ha ragione, ma sentirle non è stato carino.
Voglio che se ne vada, a questo punto, preferisco stare da solo.

Louis mi conosce, sa che quando uso quel tono non accetto repliche.
Così, impacciato, si alza dal letto, prende la sua giacca, e dopo avermi lanciato uno sguardo indecifrabile, esce dalla mia stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Non appena esce, afferro il cuscino e lo poggio con forza sul mio viso, strozzando un urlo di pura frustrazione.
Scoppiare in un pianto disperato mi farebbe più che bene, ora come ora. Ma io non piango, non piango mai.

Falling for you || narryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora