38 - Rialzarsi sempre

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Lui sorride e scuote la testa, avvicinandosi un po' a me e facendomi molleggiare sul materasso dato che ha spostato il suo peso.
«Visto che ora siamo una coppia ufficiale, credo che dovremmo fissare delle regole»
Lo guardo confusa da questo cambio di argomento e aspetto che si spieghi meglio.
«La prima è non mentire»
Rimango spiazzata per qualche secondo e fisso quegli occhi cristallini che mi stanno risucchiando verso di loro.
«James-»
«La seconda è dire quando hai bisogno di aiuto»
Sbuffo, non trovando questa cosa divertente e facendolo ridere.
«La terza è permettermi di aiutarti»
Ritorna serio ed io lo guardo, non sapendo se stesse facendo sul serio o meno.
«Sono serio»
Mi dice come leggendomi nel pensiero.
«Sono regole molto difficili»
«Sono sicuro che riuscirai a rispettarle»
«Allora queste sono le mie» rispondo, inventandomi qualcosa al momento.
«Rispettare i miei spazi e non insistere...»
«Mh mh »
«Non lasciarmi...»
«Questa è facile»
«E non raccontare a Steve tutto quello che facciamo»
«No! Questa no!»
Scoppia a ridere e alla fine lo seguo, finché ritorniamo seri e acconsente, porgendomi la mano.

Gliela stringo come se fosse un vero accordo e poi mi alzo, così lui fa lo stesso.
«Grazie»
Gli dico, abbracciandolo.
«Andiamo dagli altri, ti va?»
Annuisco ancora tra le sue braccia e poi sciolgo l'abbraccio, alzando la testa per guardarlo.
«Dobbiamo dirgli che ci sposeremo»
Il mio viso si illumina non appena mi ricordo che non li avevamo ancora avvisati e inizio a pensare a come potrebbero reagire.
«Non lo hai detto a Steve?»
Chiedo ironicamente e lui sorride.
«Non ne ho avuto il tempo»
«Va bene, andiamo»
Mi avvio verso la porta e afferro la maniglia con il braccio destro, che però è un po' indolenzito, infatti non riesco a girarla fino in fondo.
Faccio per cambiare mano, ma prima che potessi farlo, quella di James si posa sulla maniglia e apre la porta.
Alzo lo sguardo su di lui, che stende un braccio per farmi passare per prima, e gli sorrido.
Usciamo dalla stanza e scendiamo al piano di sotto, dove Steve, Peggy e Howard stavano discutendo vicino al bancone di Missy.
Li raggiungiamo subito e appena ci vedono, ci vengono incontro.
«Come stai?»
Chiedo a Peggy prima che qualcuno potesse dire qualcosa.
«Bene, solo qualche cerotto qua e lá. Tu piuttosto, ti sei ripresa?»
«Più o meno, ora va meglio»

«Il braccio ti fa male?»
«Non tanto Howard, è solo un po' indolenzito»
Lui annuisce ed io sorrido ai tre davanti a me, per poi voltarmi verso James e rivolgergli un'occhiata d'intesa.
«Che avete voi due?»
«Ragazzi, abbiamo un importante annuncio da farvi»
Annuncia James, al che tutti assumono un'espressione preoccupata.
«Io e James ci sposeremo»
Concludo io, lasciando tutti a bocca aperta.
Alterno lo sguardo tra i tre davanti a me: il volto di Peggy su piega subito in un sorriso, Steve spalanca la bocca e Howard rimane scioccato a fissarci.
«Hai accettato?»
Chiede Steve incredulo ed io annuisco sorridendo, mentre questo si avvicina, per poi stringermi tra le sue braccia e sollevarmi un po' da terra.
«Buona fortuna con quello lì»
Mi sussurra all'orecchio, facendomi ridere.
«Ti ama davvero»
«Anche io, Steve»
Mi lascia giù e poi va ad abbracciare James, così Peggy mi si avvicina e mi stringe anche lei a sé.
«Quanto sono contenta! Non vedo loro che ci siano dei mini Barnes tra di noi!»
«Peggy non esagerare»
Freno il suo entusiasmo, facendola scoppiare a ridere e poi alzo la testa, guardando Howard che mi stava fissando.

Sciolgo l'abbraccio e mi avvicino a lui, che non riusciva a parlare per l'emozione.
«Abbraccio?»
«Vieni qui»
Mi sussurra lui, avvolgendomi in un dolce abbraccio.
«Quanto sei cresciuta.. i tuoi genitori sarebbero così orgogliosi..»
«Lo pensi davvero?»
«Certo, anche io lo sono»
Sorrido e poi mi stacco, rimanendo per qualche secondo a fissarlo.
«Grazie Howard, grazie di tutto»
Lui ricambia il mio sorriso ed io ritorno al fianco di James, avvolgendo un braccio intorno alla sua vita.
«A proposito di famiglie.. Howard tra quanto nasce tuo figlio?»
«Un paio di mesi.. manca poco»
«Sarai emozionato..»
«Più che emozionato, mi sto cagando sotto»
Spalanco la bocca per questo linguaggio poco alla Stark, ma poi scoppio a ridere, come tutti gli altri.
«Ragazzi c'è una cosa che volevo fare»
Esordisco io dopo qualche secondo.
«Ovvero?»
«Andare al campo a vedere il memoriale e salutare gli altri»
«Si! È un'ottima idea»
«Hai ragione, dovremmo farlo»
Mi segue Steve, così tutti ci voltiamo verso Howard.
«Va bene, farò preparare una macchina... ci vorranno al massimo venti minuti»
«Grazie Howard»
Lui annuisce e poi si allontana, per preparare la partenza.

James mi circonda le spalle con un braccio stringendomi un po' a se, mentre io sorrido a Steve e Peggy che ci stavano guardando.
«Quindi diventerai la signora Barnes... ne sei proprio convinta?»
Mi chiede Steve, al che io scoppio a ridere guardando la faccia stupita e offesa di James.
«Rogers cosa vorresti dire con questo?»
Lo sfida il moro, mentre anche lui e Peggy si mettono a ridere.
«Non sei la persona più facile da sopportare»
«Ma se sono stato io quello che ti ha sopportato in tutti questi anni!»
Ribatte James, facendo alzare le mani a Steve in segno di resa.
«Piuttosto, avete già deciso dove e quando?»
Ci chiede Peggy, così io e Buck ci guardiamo.
«In realtà no... io vorrei aspettare che si calmino un po' le acque»
«Già, con tutto quello che è successo..»
«Avete ragione»

Le sorrido e continuiamo a conversare per altri dieci minuti, fin quando Howard ritorna da noi e ci avvisa che la macchina è pronta.
«Vuoi venire anche tu?»
«No, no, andate pure. Vi aspetto qui»
Mi dice lui e prima di andare gli lascio un dolce bacio sulla guancia, sapendo di stupirlo con quel gesto.
Rimane un attimo sorpreso ma poi alla fine mi sorride e così io e i ragazzi ci dirigiamo alla macchina.
«Prima le signore»
Dice Steve, aiutando James ad aprire gli sportelli.
«Grazie»
Peggy entra e Buck fa salire prima me, per poi chiudere la portiera dietro di se una volta che ha preso posto.
«Ci state?»
«Un po' stretti ma si»
Rispondo, stringendomi un po' tra James e Peggy.
«Possiamo andare»
Esclama il moro e così l'autista mette in moto.
Le strade cittadine scorrono davanti ai miei occhi mentre sono assorta dai pensieri e sempre più vicina al mio passato, il campo.
Il cuore inizia a battermi più velocemente al solo pensiero di tornare lì e rivedere tutti i nostri compagni, così prendo la mano a James e intreccio le nostre dita.
Lui gira la testa nella mia direzione e mi lancia un'occhiata preoccupata, ma io gli sorrido come per dire che era tutto a posto.

Non c'era molta gente per le strade, forse tutti impegnati al lavoro o a casa, solo poche macchine giravano intorno a noi.
Piano piano le strade diventano familiari, fino a quando riconosco la zona dove c'era l'accampamento e si intravedono i tendoni.
«Arrivati»
«Grazie mille!»
James scende per primo, seguito da Steve e poi da me e Peggy.
I ragazzi chiudono le portiere mentre io mi guardo intorno, riconoscendo ogni centimetro della zona intorno a noi.
Inspiro lentamente come a voler imprimere quell'odore nella mia mente e riapro gli occhi, mentre sento che James mi prende la mano.
«Come ai vecchi tempi»

Falling for you ~ Bucky Barnes Where stories live. Discover now