12 - Verità o bugie?

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Mi sveglio e sento ancora il pavimento freddo della cella sotto di me, eppure mi sembra di avere un peso sul fianco. Alzo un po' la testa e realizzo che quel peso è il braccio di James che ora è attorno alla mia vita, mentre lui dorme accanto a me.
Lo sposto da me sbuffando ed evidentemente lo sveglio, perché mi da il buongiorno ancora con gli occhi chiusi.
«'Giorno»
«Già arrabbiata di prima mattina?»
«Irritata, non arrabbiata»
«Per colpa mia?»
Apre gli occhi di scatto e vorrei davvero tirargli un pugno in faccia, ma mi limito a sbuffare e di nuovo e allontanarmi da lui, appoggiando la schiena contro la parete.

Non faccio in tempo a replicare che la porta viene spalancata da Zola, che entra velocemente nella stanza, stavolta seguito da quattro uomini.
«Riproviamo con lei»
Esordisce, ordinando alle guardie di venire verso di me.
Guardo James con uno sguardo preoccupato e dalla sua espressione capisco immediatamente le sue intenzioni.
Mi si para davanti prima che gli uomini potessero raggiungermi e apre leggermente le braccia, come per nascondermi dietro al suo corpo.
«Prendete me»
Questi però lo ignorano e l'uomo più vicino gli da un calcio in pieno stomaco, facendolo accasciare per terra.
«No!»
«Tu ci servi per un altra cosa»
Continua Zola, rivolto a Bucky.
Faccio per andare verso di lui gattonando, ma il soldato riesce ad afferrarmi per la camicia, costringendomi a stare in piedi.
Vedo James rialzarsi a fatica ma prima che lui possa raggiungermi, gli uomini chiudono la cella dietro di noi e mi spingono verso la porta della stanza.
Distolgo lo sguardo, non potendo più vedere la sofferenza sul suo volto, e seguo gli uomini, dimenandomi per liberarmi dalla presa di uno di loro.

Mi conducono sempre nella stessa stanza e questa volta cerco di stare lucida, per cercare di capire che razza di posto sia questo.
Noto una cartellina di fianco alla sedia dove mi costringono a sedermi, così mi volto, tentando di leggere cosa c'era scritto.
La copertina diceva: "Esperimento Uno" e conteneva diversi fogli, mentre ce n'era un'altra sotto di essa che mi sembra avesse scritto sopra "Esperimento Due", ma era vuota.
Prima che possa riflettere, Zola comanda al soldato di azionare la macchina e la mia vista si annebbia, fino a farmi vedere soltanto il buio.

~~
«Cos'è successo mamma?»
Entro in cucina e vedo tantissimi vetri sparsi per terra, rotti.
«Oh niente tesoro, mi sono caduti i bicchieri»
Mi risponde lei, tirando su con il naso e avvicinandosi a me.
Mi prende in braccio e mi posa sul divano, lontano dalla cucina così che io non potessi vedere cosa stava succedendo.
«Vattene, ci sentirà»
«Torneranno per te e lo sai»
«Ti prego Howard, esci da casa mia»
Il silenzio cala nella stanza e poi sento la porta sbattere in lontananza.
«Papà quando tornerà?»
Chiedo alla mamma non appena ritorna da me. Lei si siede accanto a me sul divano, accarezzandomi dolcemente la schiena, ma noto subito i suoi occhi arrossati.
«Papà dovrà stare via ancora per un po'»
~~

~~
«Mamma!»
Urlo, tentando di farmi strada nel fumo.
«Mamma dove sei?»
Esco dalla mia cameretta e trovo la mamma giù dalle scale, che mi stava cercando.
«Anne, vieni qui!»
Tossisco perché stavo iniziando ad inalare troppo fumo e scendo velocemente le scale, quando una trave cade proprio davanti a me, incendiata.
«Mamma!»
Inizio a piangere non vedendo più la mamma e mi allontano dal fuoco.
«Anneshka ascoltami! Devi saltare, ti fidi della mamma?»
«Cadrò! È troppo alto!»
«Fidati di me Anne, salta!»
Trattengo il respiro e faccio qualche passo indietro, per poi correre e saltare il pezzo di legno, chiudendo gli occhi.
La mamma riesce a prendermi al volo e inizia a correre, tossendo.
Mi posa a terra e va velocemente verso il divano, abbassandosi e tirando fuori un piccolo zainetto.
Si volta verso di me con le lacrime agli occhi e mi guarda, porgendomi lo zaino.
«Tesoro, guardami»
Mi avvicino, non capendo cosa stia succedendo.
«Devi andartene il più lontano possibile da qui, hai capito? Qui dentro troverai tutto l'occorrente. C'è l'indirizzo di tua zia e una lettera per lei, va' da lei e dagliela, lei saprà cosa fare. Mi hai capito, Anneshka?»
«Mamma ma cosa stai dicendo? Vieni con me!»
Piango ancora più forte mentre lei inizia a tossire, cercando di convincermi.
«Non ce più tempo, devi andare figlia mia»
«No! Non ti lascio qui!»
La tiro per la maglietta ma lei non si muove, anzi, si accascia ancora di più a terra.
«Va' tesoro. Ricordati che mamma e papà ti vogliono bene»
Mi guardo intorno vedendo che la casa è sul punto di crollare per le fiamme e guardo ancora la mamma, che però ora è immobile.
Senza voltarmi, inizio a correre il più veloce possibile ed esco dalla casa, sentendo poi un tonfo alle mie spalle.
~~

Falling for you ~ Bucky Barnes Where stories live. Discover now