28 - Un inizio inaspettato

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Stavo guardando il soffitto da talmente tanto tempo che non ho la più pallida idea di che ore siano.
Ho cercato di addormentarmi, ma ogni volta che chiudevo gli occhi, il volto di Zola appariva davanti a me, così mi sono limitata a fissare la mia stanza.
Mi alzo sospirando, sentendo l'agitazione farsi strada dentro di me, così capisco che è quasi ora di partire.
Come se mi avesse letto nel pensiero, qualcuno bussa alla porta, quindi vado ad aprire e trovo Courtney sulla soglia.
«È ora, signorina Djionič»
«Grazie Courtney, arrivo»
Chiudo la porta e mi sistemo un po' andando nel piccolo bagno e guardandomi allo specchio.
Raccolgo i capelli in una coda e poi prendo una felpa nera dall'armadio, così sono pronta per uscire.
Mi avvio verso la porta ed esco dalla mia stanza, guardandomi intorno. In quello stesso momento sia Steve che James escono dalle loro camere, cosa che mi fa sorridere.
«Ehi»
Li saluto, attirando la loro attenzione.
«Dormito?»
Mi chiede James mentre si sistemava la maglietta.
«In realtà no, ma sono pronta»
Mi lancia un'occhiata perplessa, ma prima che possa parlare, vedo Howard venire nella nostra direzione e per la prima volta dopo tanto tempo posare lo sguardo su di me.

Più si avvicina e più noto la sua espressione... preoccupata?
«Ragazzi!»
Afferma, riprendendo fiato come se avesse corso fino a qui.
«Howard va tutto bene?»
«Io... non... ve lo avrei dovuto dire prima»
Fa una breve pausa e si schiarisce la gola, mentre io e i ragazzi ci guardiamo confusi.
«Edward... l'ho scoperto da poco. Oddio perché non ve l'ho detto prima!»
«Howard, dirci cosa?»
«Hill... fa parte-»
«Howard!»
Stark gira la testa di scatto interrompendosi ed Edward sale le scale lentamente, guardandolo con un'espressione di rimprovero.
«Va tutto bene?»
«Si Edward, benissimo. Stavo solo..» mi rivolge una breve occhiata, ma io capisco subito che c'era qualcosa di importante che voleva dirci «controllando che fossero pronti»
«Ah.. bene. Ragazzi siete pronti?»
Continuo a fissare Howard con un'espressione indecifrabile, mentre Steve e James rispondono al posto mio.
«Perfetto, allora andiamo»
I ragazzi cominciano a seguire Hill, ma io non mi muovo da dove sono e aspetto che Howard parli, ma lui se ne sta lì a fissarmi quasi con le lacrime agli occhi.
«Howard, cosa c'è?»
Gli chiedo in tono supplicante.
«Anne, ci sei?»
«Arrivo!»
Lo guardo per ancora qualche secondo e poi faccio per andarmene, ma questo mi afferra per un braccio, bloccandomi.

«Ti prego, guardati le spalle»
Cerco di interpretare le sue parole, ma non riesco a capire a cosa si riferisca, così mi limito ad annuire e poi me ne vado, raggiungendo gli altri.
Mi fermo nella sala dove il mio gruppo si stava preparando ed inizio a prendere le armi, pensando alle parole di Stark.
«Cosa ti ha detto?»
Mi chiede James mentre si infilava la pistola di sicurezza nella cintura, e sia Val che Steve alzano lo sguardo su di me.
Mi guardo un po' intorno mentre il mio cuore inizia a battere più velocemente, come per dirmi che qualcosa non va.
«Mi ha detto di guardarmi le spalle»
Rispondo a testa bassa e infilando nel giubbotto antiproiettile il fumogeno.
«Che vuol dire?»
«Io non ne ho la più pallida idea»
Alzo lo sguardo sui ragazzi e per un attimo mi sembra di parlare a loro tramite gli occhi, condividendo le mie insicurezze e ricevendo rassicurazioni.
Finisco di allacciarmi il giubbotto e infilo velocemente il casco, cercando di far parlare la coda e riuscendoci, mentre vedo Steve afferrare il suo scudo.
«Forza ragazzi! Le squadre sono pronte?»
«Si, signore!»
Tutti sono finalmente pronti e subito io e James ci guardiamo.

Ci voltiamo l'uno verso l'altra con un'espressione triste ed agitata e poi lui viene verso di me, baciandomi appassionatamente.
Prima di staccarsi definitivamente, mi lascia un bacio sulla fronte e poi rimaniamo per qualche secondo a fissarci.
«Sopravvivi per me»
«E tu per me»
Annuiamo e ci lanciamo un'occhiata d'intesa, ma non riuscendo a muoverci forse perché nessuno dei due voleva lasciare l'altro.
«Ti amo Anne»
«Ti amo James»
Sorrido e poi mi sforzo a voltarmi, lasciando che Bucky saluti Steve.
Sento che i due si scambiano delle parole, ma la mia testa è già altrove e non riesco a sentire cosa si dicono.
James mi guarda un'ultima volta e gli sorrido, cercando di dimostrargli tutto il mio amore con uno sguardo.
Lui ricambia e poi si allontana, raggiungendo il suo gruppo.
Steve mi viene incontro e mi mette una mano attorno alle spalle, iniziando a camminare in direzione della nostra squadra senza dire una parola.
La sua presenza un po' mi rasserena e alla fine mi distraggo, riuscendo a concentrarmi sul piano e dimenticando la preoccupazione per James.
I gruppi si riversano nell'uscita posteriore dell'edificio, dove tre furgoni ci aspettavano.
«Gruppo 1 di là, gruppo 2 qua, il 3 con me!»
Grida Hill dando le direttive e tutti eseguono gli ordini.
Io, Steve, Val e gli altri del terzo gruppo seguiamo Edward sull'ultimo furgone e lui apre gli sportelli per farci salire.

Falling for you ~ Bucky Barnes Where stories live. Discover now