House of Cards || CRIME AU [IN PAUSA]

Chapter Thirty- Eight

Taehyung era stato solo in un negozio di fascia alta prima, quello a Gangnam-gu. Sharp, la sartoria che apparteneva a Hodong, naturalmente. Non sapeva bene come funzionasse la maggior parte dei negozi di fascia alta, ma aveva immaginato che gli animali domestici non fossero ammessi all'interno. Forse non lo erano, ma nessuno gli aveva detto il contrario e Wangbi era libera di vagare all'interno del negozio come se fosse la proprietaria del posto, con il guinzaglio che strisciava sul pavimento. Non che ci fossero molti clienti all'interno da intimidire, perché poteva vedere solo alcune donne e una o due sembravano essere assistenti. In effetti, lei non si mise a vagare molto prima di decidere di rannicchiarsi sul davanzale di una finestra, senza dubbio attirando molti sguardi dai pedoni di passaggio all'esterno.

Beh, immaginava che avesse senso che gli animali domestici fossero ammessi. Dopo tutto lui e Jimin erano stati ammessi...

"Non hai paura che possa scappare?" Chiese Taehyung mentre guardava Wangbi dall'alto dello scaffale. Jimin era troppo basso per farlo, avrebbe dovuto stare in punta di piedi per sbirciare oltre. Per qualche motivo lo trovava quasi carino, anche se non era sicuro del perché.

"No, Wangbi è una brava ragazza", rispose Jimin mentre iniziava a camminare lungo la navata. Taehyung sentì qualcosa agganciarsi al suo polso e quando abbassò lo sguardo vide che erano le dita di Jimin che lo afferravano. Non strettamente, ma piuttosto delicatamente, in modo da poterlo guidare attraverso il negozio. "Non ha mai provato a scappare. Le piacciono troppo i suoi papà per provarci".

Taehyung la prese come una risposta sufficiente e non fece altre domande. Invece gli permise di tirarlo attraverso e lungo i corridoi. Al momento si trovavano ad un banco di bellezza all'interno di un grande magazzino e sembrava che Jimin avesse un ordine da ritirare. Taehyung immaginava che avrebbe avuto un ordine molto grande considerando la quantità di prodotti che usava. Eppure Jimin attraversò il bancone e andò dritto verso le corsie dei profumi piuttosto che andare dalla donna alla cassa.

"Non sono profumi femminili?" Chiese Taehyung osservando le bottiglie. Tutte avevano la forma di flauti sottili o ciotole, e ce n'erano alcune strane che sembravano novità. Tutte di colore rosa o oro o lilla.

"Sono profumi, ma è tutto qui", ha risposto Jimin. "Finché ho un profumo dolce, è tutto ciò che conta. Cosa preferisci, Tae? Il sapore del mio profumo sulla tua lingua, o la colonia di Kookie?" Aveva ragione, il profumo aveva un sapore stranamente meraviglioso sulla sua lingua, quasi come quello delle caramelle. Quando Jimin raccolse i campioni e li spruzzò nell'aria, il suo naso quasi gli prudeva per l'amalgama di profumi. "Parlami di te, Tae?"

"Di...di me?" Taehyung girò la testa per guardarlo e Jimin annuì alla domanda mentre rimetteva la bottiglia sullo scaffale.

"Sì, mi è appena venuto in mente che non so nulla di te, tranne il tuo nome e la tua faccia. Tutto qui".

"Ma io non sono interessante, per niente", rispose lui, sentendosi un po' in imbarazzo in questo momento. "Perché vuoi sapere di me?"

"Perché siamo amici, Tae," rispose Jimin. "Siamo amici, vero?" Taehyung ci pensò su per qualche secondo e poi annuì e accettò che lo fossero. "Ok, ecco un accordo. Tu mi racconti della tua vita noiosa e io ti racconto della mia", suggerì con un sorriso. Gli fece stropicciare gli occhi agli angoli in quel modo amichevole di sempre, un sorriso vero. Un sorriso di cui Taehyung pensava di potersi fidare. "Ti sembra un piano?"

"...Sì, sì, Jimin", concorda Taehyung con un cenno del capo. "Bene, da dove devo cominciare? Vuoi una risposta tipo Copperfield o?".

"Ha, a Kookie piacerebbe questo," osservò Jimin con una risata. "Dimmi prima come sei finito ad Haedogje Pa, mi sembra un buon inizio". Fece scorrere gli occhi lungo lo scaffale, ma sembrava che lo facesse solo per effetto piuttosto che guardare davvero i prodotti.