29 - Il risveglio del soldato

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Al vedere quell'orrore, altre lacrime escono dai miei occhi e mi giro verso Hill, cercando di trovare la forza di parlare.
«Basta...»
«Cambiato idea?»
Steve e Val si rialzano immediatamente e si mettono al mio fianco, guardandomi come per capire cosa avessi intenzione di fare.
«Senti, possiamo trovare un accordo..»
Propongo io, non sapendo cos'altro fare e aggrappandomi alla mia ultima speranza.
«Un accordo.. ragazzi avete sentito?» dice girandosi verso i fratelli Zola, che ridacchiano «Un accordo.. E quale sarebbe questo accordo?»
«Voi prendete me e lasciate andare tutti gli altri»
Affermo io, avanzando di qualche passo, ma il mio braccio viene afferrato da qualcuno.
«Anne, sei impazzita?»
Steve mi tira a sè facendomi indietreggiare e guardandomi duramente.
«Hai un'idea migliore? È l'unico modo!»
«No Anne, non se ne parla»
Si aggiunge Val, in accordo con il biondo.
«Sentite, se prendono me-»
«No. Tu non vai da nessuna parte, punto e basta»
Mi interrompe Steve visibilmente arrabbiato, alzando poi lo sguardo su Hill.

«Quindi? Ultima chance...»
Nessuno risponde, così Edward sbuffa esasperato e si mette le mani sui fianchi.
Inizia a farneticare cose incomprensibili mentre alle nostre spalle si sente uno strano mormorio di sottofondo, che poi si rivela essere un rumore di passi che si avvicini amo.
«Gruppo 3, avete bisogno di aiuto?»
Grida una voce particolarmente familiare alle nostre spalle, così mi giro di scatto e tiro un sospiro di sollievo appena vedo James venire nella nostra direzione.
Tutti i ragazzi dei due gruppi lo seguono e lui posa lo sguardo su di me, lanciandomi un'occhiata preoccupata.
Si avvicinano a noi, sistemandosi su più file e fissando i soldati che ci stavano puntando i fucili addosso, in un silenzio tombale.
«Papà?»
Sposto lo sguardo su Teresa, che teneva stretto il fucile al petto e sembrava stanca.
«Figlia... che sorpresa»
Lei lo guarda con un'espressione indecifrabile, cercando di capire cosa stia succedendo, ed io abbasso finalmente le braccia, iniziando a pensare che avremmo potuto farcela.
«Cosa sta succedendo qui?»
Chiede Trevor, alternando lo sguardo tra noi e i fratelli Zola.
«Ma tu...» James posa lo sguardo su Zola e poi su di me, terrorizzato e preoccupato, e io chiudo un attimo gli occhi, non sapendo come reagire «Ragazzi, caricate!»
Ordina lui piuttosto arrabbiato, al che tutti sollevano i fucili e si mettono in posizione, pronti al tiro.

«Ma che state facendo! Abbassate le armi!»
Urla Teresa, facendo qualche passo avanti e arrivando accanto a noi.
«Papà cosa sta succedendo? Chi sono questi tizi?»
«Ah, figlia mia, l'ho sempre detto che sei troppo curiosa»
Edward tira fuori una pistola dalla cintura dei pantaloni e spara un colpo, ma io me ne accorgo e mi butto su Teresa, cercando di coprirla e sentendo il colpo rimbalzare sullo scudo di Steve, che probabilmente ci aveva protetto.
«Al riparo!»
I proiettili iniziano a volare nella stanza ed inizio a non capire più niente, confusa dal rumore.
«Teresa, dobbiamo andare!»
Mi sposto da lei e subito Steve ci viene incontro, parando i colpi con lo scudo, mentre i nostri cercano di ripararsi con ciò che trovano nella stanza, chi dietro ai tavoli e chi nascosto prima dell'entrata.
«Non me ne vado! Mio padre è là!»
«Tuo padre sta con l'Hydra! Non lo vedi!»
Alza un po' la testa, il giusto per vedere suo padre sparare contro di noi, indietreggiando al fianco dei fratelli Zola.
«No.. ci sarà una spiegazione!»
«Teresa, non c'è tempo. Dobbiamo andare»
«Ragazze non resisterò ancora per molto!»
Grida Steve per sovrastare la confusione, mentre io aiuto Teresa a mettersi seduta.
«Sei ferita?»
«No, sto... Anne, le tue braccia»

Appena finisce di parlare sposto lo sguardo sul mio corpo e vedo che le mie braccia erano completamente scure.
Oddio no...
Piano piano un dolore pungente si diffonde per tutto il corpo dalle braccia, tanto che sono costretta ad appoggiarmi per terra per non cadere.
«Anne? Stai bene?»
Steve mi da una veloce occhiata ma è troppo impegnato a proteggerci dai proiettili per notare cosa stava succedendo.
Il mio respiro si fa sempre più irregolare e il volto di Teresa quasi diventa irriconoscibile, infatti sbatto le palpebre più volte per riprendermi, ma invano.
Per qualche secondo i proiettili si fermano e sento dei passi avvicinarsi a noi, anche se mi sembrano distanti chilometri.
«Cazzo! Anne!»
Riconosco la voce di James e alzo per pochi secondi lo sguardo, trovando quegli occhi cristallini a fissarmi.
Anche Val arriva in nostro soccorso e aiuta Teresa a nascondersi dietro un riparo, finché i colpi ricominciano.
«Qualcosa... non va»
Riesco a dire e James si abbassa, avvolgendo il mio corpo con le sue mani, mentre per il dolore diventa sempre più difficile respirare.
«Steve!»
Urla James disperato, finché in un secondo tutto il dolore svanisce di colpo.

«Желание. Ржавый. Семнадцать. Рассвет. Печь. Девять. Добросердечный. Возвращение на Родину. Один. Товарный вагон»
{Brama. Arrugginito. Diciassette. Alba. Fornace. Nove. Benigno. Ritorno. Uno. Vagone merci}

Edward Hill grida queste parole in lontananza, così quando vedo James Buchanan Barnes davanti ai miei occhi, lo spingo all'indietro, mettendomi sopra di lui.
«Anne che stai facendo?»
Quel nome rimbomba nelle mie orecchie talmente forte che per qualche secondo sovrasta il rumore degli spari, per poi perdersi.
Il ragazzo davanti a me mi guarda con uno strano sguardo che non trasmette paura, il che mi irrita.
Inizio a colpirlo e gli tiro diversi pugni, che però lui para.
Si guarda un po' intorno e sento dei passi che si avvicinano, infatti un altro ragazzo viene verso di noi, cosa che mi distrae e permette a Barnes di mettermi a terra e bloccarmi le braccia ai lati della mia testa.
«Cristo... cosa ti hanno fatto»
«Combatti!»
Urlo, dandogli una testata che lo fa sbalzare all'indietro e cadere con la schiena sul pavimento.
«Forza soldato! Finisci la tua missione»
Faccio un cenno con il capo a Hill e mi avvio verso Steve Rogers, che aveva già messo ko diversi nostri soldati.
Lo afferro per la spalla e lo faccio voltare, divertita dal suo sguardo confuso.
«Anne? Ma cosa..?»
Prima che possa finire la frase gli rifilo un pugno nella bocca dello stomaco per cui lui si piega in due e poi gli do una ginocchiata che lo fa cadere a terra.

Prima che possa nuovamente colpirlo, qualcuno mi afferra per il collo e mi stringe in una presa abbastanza stretta, ma io mi piego e faccio passare il soldato sopra la mia schiena, ribaltandolo poi davanti a me.
«Ma che cazzo le succede?»
Grida questo si compagni, che si allontanano da davanti a me.
«È il siero. Sono nella sua mente»

Falling for you ~ Bucky Barnes Where stories live. Discover now