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Philza pov.

Stavo sistemando le pozioni con Techno al chiaro della piccola luna che scorgevamo dalla finestrella della torre delle distillazioni. Le catalogavamo in caso qualcuno avesse dovuto usarle sotto un codice da noi soli conosciuto: in questo modo impedivamo agli esterni di adoperare i nostri intrugli, che a volte erano molto pericolosi. Un urlo spaccatimpani mi perforò le orecchie, un urlo di aiuto... la voce femminile era in un evidente dolore, sembrava soffocata. Non riuscivo a reggermi in piedi. L'urlo mi stava distruggendo, collassai a terra tenendomi le orecchie. La voce era quella di.. Astral? Cazzo....CAZZO! Che diamine....

Dark ci apparve a fianco. Era pieno di lividi, doveva aver combattuto contro qualcuno. I suoi occhi luminescenti stavano preticamene colando: le lacrime si fondevano con l'occhio, facendole sembrare cascate di colore. 

P: Dark... Se tu sei qui dove diavolo è Astral?

Lo spirito sembrava cadere a pezzi. Techno era immobile. 

D: L'ha presa, il ragazzo con l'occhio sfregiato... io... Light.

T: Vorresti dire che il tuo pseudo fratello ha aiutato quel bastardo di Qauckity a portarsi via Astral?

Techno era rigidissimo. I suoi occhi neri vibravano di rabbia, le lacrime non potevano fuoriuscire. I pugni erano stretti, tanto stretti che le unghie trapassarono la carne e il sangue iniziò a gocciolare. Mi avvicinai a lui e, guardandolo fisso negli occhi, lo abbracciai. Aveva perso Astral già una volta, non se lo sarebbe mai perdonato.

Ranboo spalancò la porta della torre in lacrime: la sua pelle bruciava, dato che l'essere enderman gli proibiva di avere contatto con l'acqua. I capelli erano scompigliati, le corzabrillavano da quanta energia il suo corpo stave emettendo. 

R: Vi prego ditemi che non l'ho sentita solo io....

La sua voce si ruppe alla vista di Dark. Dovevamo riprenderci la mia praticamente figlia. Non avrei mai permesso a Schlatt di riprendere il potere su di lei, l'avrebbe distrutta stavolta. All'inizio non era così... era un padre fantastico...

FLASHBACK

Philza sedeva ad un  tavolino vicino all'orfanotrofio. Per mano aveva una minuscola versione di Technoblade vestito come un bambino normale. Era molto giovane, aspettava il suo amico d'infanzia. Un uomo vestito elegantemente, dalla pelle nocciolata gli si avvicinava sorridente. In braccio teneva una bambina di qualche mese, con una voglia a forma di stella in fronte. 

Schlatt aveva deciso di dedicarsi al mestiere di padre, assumendosi la responsabilità di una piccola creatura per crescerla per bene. Doveva lasciare la bambina a Phil solo quel giorno, perchè si sarebbe trasferito a breve. Si voleva concedere una serata al bar, per festeggiare.

Tornò a casa ubriaco e si portò via la bambina. Le voleva così bene che non riuscì a farle male fino  a quando non ebbe un paio di anni. La prima volta che lo chiamò padre era seduta in giardino, guardandolo dall'altra parte della siepe e indicandolo. Poi iniziò a fare domande. Iniziò a buttarsi nell'alcool, preso come un vizio. La bambina iniziava a fare domande , Schlatt non le sopportava. Ed iniziò il declino...

Save me - RANBOO x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora