19- Preparing surprises.

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«Buongiorno, bell'addormentata.»

Che bel risveglio, il migliore che potessi mai desiderare.

«Che ore sono?»

«Oh che dolce, scambi già affetto.»

Rido per la sua affermazione sarcastica per poi farlo continuare.

«Sono le 10:00, ci siamo addormentati tardi ieri sera.»

Dopo aver chiaccherato un po', mille pensieri gironzolano per la mia mente mentre osservo la celestiale creatura che, dolcemente, ha richiuso gli occhi.
Stranamente, è stato lui ad addormentarsi per la seconda volta!
Analizzo per bene ogni suo tratto: i suoi occhi sono relativamente piccoli, ma hanno una forma davvero singolare, quasi paragonabile a quella di un felino; ha un nasino a forma di "patata" come si suol dire: quest'ultima caratteristica dona al viso una dolcezza addirittura contrastante alla sua reale personalità; ha una pelle bianca come il latte e morbida come quella di un bambino, sembra avere seta al posto della pelle; le sue labbra - non eccessivamente grandi - sono ben proporzionate con il resto del viso, sono molto rosee e mediamente carnose.
Sul suo viso a volte compaiono delle occhiaie o dei tratti di stanchezza, dati dalla sua vita quotidiana che lo ha portato a mille pensieri.
Queste caratteristiche renderebbero il suo viso meno armonioso, se osservato da occhi che non lo conoscono; ai miei occhi (estremamente commossi alla sua vista), invece, lui viene amato anche per questo suo vigore esteriore donato dalla sua personalità.

«Mi stai fissando? Sento degli occhi puntati su di me.»

Rido a questa sua affermazione, per poi accarezzarlo dolcemente; nel mentre, lentamente, cade di nuovo in un pisolino profondo.

Nel girare la testa noto che il telefono accanto a me ha appena suonato in segno di una notifica, lo prendo quindi svelta.
Ho sorriso d'istinto alla vista del "buongiorno!" di mia madre, che ormai mancava da un po'.
Sono passate un paio di settimane da quando i nostri rapporti hanno iniziato a riaffiorare.


Due settimane fa incontrai mio padre, dopo un bel po'.
Mio padre è un uomo buono, ai tempi fu la vita a renderlo duro.
Non appena mi vide cercò di mantenere salda l'espressione solenne in volto, ma non appena lo chiamai con un «ciao, papà» ed un grande sorriso, si commosse.
Velocemente avanzò verso di me e mi abbracciò, scusandosi per tutto.

Non pensavo che ciò potesse accadere così velocemente o così affrettatamente, ma sono pur sempre i miei genitori: li avrei perdonati nonostante tutto già da un bel po', se me ne avessero dato l'occasione.

Scorro un po' tra le numerose app e noto anche l'app per scrivere appunti.

Ricordo quando questa era la mia unica salvezza.
Non so nemmeno perché non continuai più a scrivere.
Forse i ricordi erano troppo forti?
Forse non mi sentivo all'altezza?
Nei momenti bui la scrittura era quell'azione in grado di liberare la mia anima da ogni peso.
Scrivevo di me; scrivevo del dolore, scrivevo della solitudine; scrivevo dell'amore che speravo di trovare.
Vecchia me, ho sempre avuto fede per te.
Guardaci! Ci siamo riuscite.

Senza che me ne rendessi conto, le parole hanno iniziato a prendere forma.

"sei tu, lo so.
spiraglio di luce;
non andartene,
avvicinati a me,
stringimi più che puoi,
non sarà solo un ricordo?"

Improvvisamente sento delle braccia stringermi forte.

«Rieccoti, dal mondo dei sogni.»

My Shadow || Min Yoongi.Where stories live. Discover now