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" THE EXECUTION "

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L'attacco dei pirati era stata una vera sorpresa, una sicura prova che Uncino, quel ribaldo senza scrupoli, si era comportato slealmente.

nel momento in cui wooyoung chiuse gli occhi e si addormentò a causa dell'anestesia somministratagli, l'ospedale cadde in un profondo silenzio. come se anche il tempo si fosse fermato, gli orologi appesi al muro smisero di camminare, tutti bloccati alle ore undici del mattino. i borbottii confusi dei medici che riempivano le orecchie del ragazzo sparirono all'istante e l'unica cosa che wooyoung continuò a percepire fu il suo stesso respiro.

"mmh?" un'ondata di freddo s'impossessò del suo corpo, provocandogli dei brividi e, nonostante tutti i suoi arti fossero percorsi da fitte abbastanza dolorose, si sforzò per aprire gli occhi; fu sorpreso di scoprire che poteva muoversi ancora. la sala operatoria si era svuotata: non c'era più neanche un medico in vista; erano spariti così come i carrelli con i loro strumenti chirurgici e la luce che gli avevano puntato al petto. il ragazzo spostò lo sguardo di lato e si accorse di avere ancora la flebo attaccata al braccio sinistro. quando ebbe la conferma di essere completamente solo, senza pensarci due volte tolse il cerotto e la strappò delicatamente, lasciandola a penzoloni. "che male..." sussurrò massaggiandosi il punto in cui era stato infilato l'ago; poi si mise a sedere, incerto sul da farsi. nel momento in cui decise finalmente di mettersi in piedi udì dei passi. si bloccò all'istante, come se fosse stato congelato, e il cuore iniziò a battergli a intervalli irregolari; cercò di ingoiare ma avendo la gola secca gli venne un conato di vomito.

"wooyoung?" il ragazzo spostò lo sguardo verso la porta e notò una figura nascosta nell'ombra appoggiata allo stipite. "che cosa stai facendo?" dopo aver riconosciuto la voce di san il suo timore iniziale diminuì lentamente, fino a scomparire del tutto.

"san..." sussurrò incerto. "sei reale?" san gli si avvicinò e solo quando la luce illuminò il suo corpo il biondo notò il sorriso che aveva stampato sul volto.

"andiamo." disse prendendolo per mano e aiutandolo a scendere dal letto. si lasciò condurre verso l'uscita dalla sala ma non appena si avvicinò all'uscio fu investito da una luce bianca. d'istinto chiuse gli occhi e strinse la mano del ragazzo, il quale continuò a camminare per alcuni secondi prima di fermarsi. "siamo arrivati." come se si fosse svegliato da un brutto sogno, wooyoung aprì di scatto gli occhi e con grande piacere notò di essere tornato all'isola che non c'è, nello stesso prato fiorito dove si era risvegliato la prima notte in ospedale.

"wooyoung!!" ancora munito di arco e frecce, jongho gli corse incontro e gli batté il cinque. pochi minuti dopo comparve anche mingi pieno di sabbia dalla testa ai piedi. "sei tornato, finalmente. pensavo ti fossi dimenticato di noi." aggiunse facendo un piccolo broncio.

"sei venuto per restare, non è vero?" disse l'altro ragazzo con un sorriso radiante sul viso.

"non iniziate a stressarlo." borbottò san cercando di trascinarlo via dai suoi bimbi sperduti.

"san?" disse wooyoung; colto alla sprovvista, il ragazzo lo guardò perplesso. "possiamo andare un spiaggia?" aggiunse timidamente, come se avesse paura di ricevere una risposta negativa seguita da un rimprovero.

"certo." gli rispose san senza esitazione. alzò le loro mani, ancora incrociate, e le avvicinò alle labbra, baciandole dolcemente. "ti porterò ovunque tu voglia." disse guardandolo negli occhi; il biondo arrossì visibilmente e fu costretto a spostare lo sguardo. nonostante san notò subito il suo l'imbarazzo, non glielo fece notare e si limitò ad alzarsi in volo, trascinandolo via con se.

THE KITEDonde viven las historias. Descúbrelo ahora