«Dobbiamo alzarci, ti vuoi spostare?»
Appena realizza di essere sopra di me, un sorriso appare sul suo volto e continua ad ignorarmi, richiudendo gli occhi.
«James dico sul serio»
«Buongiorno anche a te»
Rabbrividisco appena sento la sua voce, ma poi sbuffo e cerco di spostarlo senza riuscirci perché non ho abbastanza forze per farlo.
«Cinque minuti..»
Mi implora lui sempre con gli occhi chiusi.
«Non li abbiamo, dai alzati»
Lo sento sbuffare e alla fine apre gli occhi, incatenando il suo sguardo al mio per qualche secondo.
Vedo il suo viso avvicinarsi e poi mi lascia un dolce bacio a stampo.
Con uno strano buonumore, lo vedo osservare i nostri corpi particolarmente vicini.
«Ti ho fatto male?»
Chiede dopo qualche secondo, alzandosi e reggendosi su un gomito.
«No no, non preoccuparti»
Lui sorride e alla fine si sposta, così io mi alzo e vado verso la scrivania per prendere la mia felpa, che lego in vita.

«Sei pronto?»
«Si, andiamo»
Risponde lui dopo essersi sistemato un po' i capelli.
Usciamo dalla tenda e per la strada verso la mensa incontriamo Steve e Peggy, che vengono verso di noi mano nella mano.
«Dormito bene?»
Ci chiede Steve, con un sorriso familiare stampato in faccia.
«Benissimo»
Risponde James, facendomi l'occhiolino, al che io alzo gli occhi al cielo.
«Andiamo, tra poco arriverà la squadra di Stark»
Esordisco, mentre tutto annuiscono.
Arriviamo in poco tempo alla mensa e ci sediamo al solito tavolo per fare colazione.
James mi si mette accanto e sento il suo sguardo fissarmi più insistentemente del solito, così mi volto.
«Che c'è?»
«Niente..»
«James..»
«Stanno guarendo»
Confessa, guardando le mie braccia scoperte per la maglietta a maniche corte.
«Beh.. si»
Rispondo sospirando e guardando tutti i piccoli tagli che hanno un aspetto molto migliore dopo l'unguento di Lara.

«Come ti senti?»
Mi chiede lui mentre addenta un pezzo di pane.
«Con le braccia molli»
Ammetto, facendolo quasi strozzare con il pane.
«Scusa, non farò più battute»
Dico in tono ironico e sorridendo, mentre lui mi fissa sorpreso.
«No.. è che.. sono contento di vederti così»
«Così come?»
«Più serena»
«Sto bene, davvero»
«Dici sempre così»
«Sul serio, va meglio»
Lui annuisce e finisce di mangiare, quando dopo un po' vedo Stark entrare con il suo solito aspetto autoritario e venire verso di noi.
«La mia squadra è arrivata, ci aspettano fuori»
Io e i ragazzi ci guardiamo, poi Steve rivolge un'occhiata triste a Peggy, che gli sorride per rassicurarlo.

Dopo un attimo di silenzio, ci alziamo e insieme ai ragazzi della 468 usciamo dalla mensa.
Nell'area di raccolta c'era un furgone abbastanza grande per tutti, da cui erano scesi tre uomini e due donne.
«Vi aspettiamo qui»
Ci dice Howard, per poi raggiungere i suoi.
Io mi giro verso i miei compagni, mentre i miei occhi iniziano a diventare lucidi, e li guardo uno ad uno.
«Ragazzi.. non so cosa dire»
Inizio, sorridendo per smorzare la tensione.
«Siete davvero un gruppo fantastico, guai a voi se vi separate»
Dice James, facendo ridere un po' tutti.
Steve e James iniziano ad abbracciare gli altri, così io faccio lo stesso, andando verso Sogan, Clay e Wooden, che mi sorridono.
Abbraccio tutto fino ad arrivare davanti a Hodge, che nemmeno mi guarda.
«Alza la testa, soldato»
Lui fa come dico e mi rendo conto che ha gli occhi lucidi.
«Mi dispiace, per tutto. Sono stato uno stronzo»
Si sta scusando oppure ho sentito male?
«Si, lo sei stato» sospiro, non sapendo bene come reagire «Ma l'importante è capire i propri errori, no?»
Lui annuisce e si strofina gli occhi con una mano, per poi alzare lo sguardo.

«Posso abbracciarti?»
Rimango sorpresa dalla sua richiesta, ma alla fine annuisco e lui mi stringe tra le sue braccia.
Gli sorrido prima di passare a Lukeson e Pope.
Abbraccio Kyle con un sorriso nonostante ciò che ha fatto ieri e lui ricambia, dandomi qualche pacca sulla schiena in modo amichevole.
Infine vado verso Anthony, che ha già le lacrime agli occhi e mi fa scoppiare a piangere.
«Vieni qua, tu»
Sorrido tra le lacrime e gli butto le braccia al collo.
Tony Pope è stato uno dei miei punti di riferimento qui, insieme a Steve e James.
«Tornerò»
«Ci conto, abbiamo molte cose di cui parlare»
«Già, mi dispiace di non aver potuto spiegare»
«Tranquilla, parleremo»
Mollo la presa e rimaniamo l'uno davanti all'altra per qualche secondo, fino a quando mi metto di fianco a Steve.
«Guai a voi se vi fate uccidere, capito?»
Li avverto, facendoli ridere.
«Agli ordini, capo»
«Torneremo presto, ragazzi»
Conclude Steve, per poi iniziare a camminare verso il furgone.

Io e James ci guardiamo e poi lo seguiamo, mentre i ragazzi ci salutano un po' tristi.
«Bene, lei è Teresa Hill, la mia spalla»
Dice Howard non appena ci siamo avvicinati e indicando la donna alla sua destra.
«E questi sono David e Val, che vi faranno da scorta, mentre Corinne e Jake sono i tecnici»
Ci presenta lui, mentre ci stringiamo le mani a vicenda.
«Ragazzi, questi sono Steve, James e Anne»
Loro annuiscono e ci salutano con un cenno del capo.
Dopo le presentazioni, i suoi salgono sul furgone mentre noi rimaniamo ancora giù per salutare Peggy.
James si avvicina e le stringe la mano, ma questa lo tira a sè e alla fine si abbracciano, facendomi sorridere.
Vedo che lei gli dice qualcosa, ma non riesco a sentire e alla fine lascio perdere.
Mi avvicino e unisco le nostre mani, guardandola per qualche secondo e sentendo le lacrime scendere dalle mie guance.
Ci abbracciamo per secondi che sembrano infiniti, come se nessuna delle due fosse intenzionata a lasciare l'altra.
«Tornerò presto e poi ti porterò con me»
«Ma che dici...»
Risponde lei ridendo mentre siamo ancora abbracciate.

«Potrebbe essere un'idea..»
«Vedremo..»
Torniamo serie ed io sospiro, come per alleviare il peso che sento sul mio cuore in questo momento.
«Tienilo d'occhio per me, ti prego»
«Lo farò Peggy, non preoccuparti»
«E non azzardarti a morire o ti ucciderò con le mie mani»
«Sarà dura se sarò già morta»
Rispondo io scherzando, al che lei mi fulmina con lo sguardo.
«Va bene, va bene» mi arrendo, staccandomi da lei
«ti voglio bene, Peg»
«Anche io, tesoro»
Le sorrido un'ultima volta e vado verso James, che mi aiuta a salire sul furgone e poi mi segue.
Prendo posto accanto a quello che dovrebbe essere Val, che mi accoglie sorridendo.
Ricambio e poi seguo James con lo sguardo, che si siede accanto a me mentre aspettiamo Steve.
Intreccia le sua mano alla mia e subito alzo lo sguardo, sorridendo.
«Non sarà facile per lui..»
Affermo, lanciando un'occhiata a Steve e Peggy.
«Non sarà mai solo, avrà noi»
«Hai ragione»
Li guardo abbracciarsi, non potendo che essere felice per loro, e poi vedo Steve voltarsi e raggiungerci sul furgone, salutando per l'ultima volta la ragazza.

La porta si chiude davanti a noi e lui si siede sospirando.
Alterna lo sguardo tra me e James e senza dire una parola gli rivolgo un timido sorriso, per rassicurarlo.
«Dove hai detto che andiamo?»
Chiede James a Stark, seduto accanto a Steve.
«Boston»
«Scusate la domanda, ma perché siete tutti armati?»
Chiedo io intromettendomi.
Osservo ognuno di loro e tutti avevano almeno un arma: David e Val avevano una pettorina antiproiettile e portavano entrambi un fucile, mentre i tecnici avevano una pistola nascosta sotto la giacca.
Stark sicuramente nascondeva qualcosa sotto quella strana giacca nera che portava.
Nessuno mi risponde, così mi volto verso il capo, che sospira.
«È per sicurezza»
«Di chi, esattamente?»
«Vostra»
«Siamo in pericolo?»
Sento un altro sospiro ma questa volta sia James che Steve si girano incuriositi.
«Anne, vi spiegherò tutto quando arriviamo»
Sospiro e alla fine mi arrendo, non avendo voglia di litigare.

Falling for you ~ Bucky Barnes Where stories live. Discover now