10. Credere

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Sì ok. Perdonatemi. Tra esami e tutto il resto sono stata assente, davvero tanto, scusatemi uh. Grazie per tutti i commenti e i messaggi privati, mi fa sempre piacere riceverli ❤️❤️
Spero questo vi piaccia!

<<Clayton>> Erik sussurrò nel vuoto, un braccio si allungò verso il lato destro del letto alla ricerca del compagno che trovò immediatamente. Il corpo nudo e caldo del maggiore era proprio accanto a lui, il respiro pesante, ancora pieno di sonno, gli alzava e abbassava il petto con costanza.

Erik sorrise, il calore acquietato che finalmente gli lasciava modo di respirare liberamente. Sì portò una mano al collo, nella parte destra e la mancanza di un marchio gli fece stringere i denti, la rabbia mista al fastidio che aleggiava nel suo stomaco.

Sì voltò verso il maggiore con stizza, come volesse rompergli l'osso del collo o svegliarlo, dirgli di prenderlo e marchiarlo a vita, renderlo suo, perché Erik era già suo e lui neppure se n'è rendeva conto pienamente.
Il viso rilassato di Clayton però lo distrasse. Era così, così bello e neppure lo sapeva. I capelli castani gli incorniciavano il volto, alcune ciocche che riposavano leggiadre sulle palpebre chiuse che nascondevano quegli occhi marroni con le sfumature grigie che Erik tanto amava. Le guance un poco arrossate, ancora calde dal fatto che il corpo risentisse del calore dell'altro.

Le labbra socchiuse, morbide e dolci, dalle quali uscivano dei piccoli sospiri, alcuni più leggeri di altri che andavano ad amplificarsi nel petto che si alzava e si abbassava a un ritmo quasi del tutto regolare, il petto nudo, privo di imperfezioni se non per la grande cicatrice ormai chiusa che passava dalla spalla sinistra al centro del petto. Forse se ne sarebbe andata, forse sarebbe rimasta lì a vita. Ad Erik poco importava, era magnifico il mate, in qualunque modo.

Il lenzuolo bianco copriva l'uomo fino al bacino, appena sopra l'inguine, in ricordo di ciò che era successo il giorno precedente e un mugugno fuoriuscì dalle sue labbra, le guance arrossate per l'imbarazzo, al pensiero.
Alcuni nevi facevano capolino sulla pelle dell'alfa, alcuni più evidenti, altri meno. Uno sulla guancia destra, due vicini sul collo e altri ne proseguivano sul petto, le spalle e le braccia per concludersi in uno sul mignolo della mano sinistra.

Erik si morse il labbro inferiore per poi abbassarsi e baciare uno ad uno quelle macchie scure che quasi brillavano, a confronto con la pelle abbronzata dai giorni sotto il sole cocente dell'altra.
Quando ebbe finito, sapeva che Clayton fosse sveglio. Il respiro era cambiato, i muscoli tesi ogni volta che le sue labbra si posavano sulla sua pelle, le palpebre che sfarfallavano appena.

<<Buongiorno amore>> disse in un sussurro leggero e, dee, quanto aveva aspettato per dire quella frase che ora era scivolata sulla sua lingua come vino pregiato. Peccato che, al contrario dell'effetto che faceva l'alcool ai licantropi, Erik si era ubriacato dell'amore che provava per Clayton e quel nomignolo, quella parola di sole cinque lettere che aveva utilizzato per chiamarlo, era appena diventata il fulcro di ciò che provava per lui.

Gli occhi del maggiore si aprirono lentamente, uno sbadiglio lasciò la sua bocca e sorrise lievemente al minore, un velo di paura nelle pupille che si dissolse non appena posò lo sguardo sul compagno che, sorridendo a sua volta, si avvicinò a lui e fece collidere le loro labbra in un bacio lento e profondo, le lingue che si toccarono poco dopo, sfiorandosi e accarezzandosi.

<<Il tuo calore finirà tra un po' di giorni>> annunciò il maggiore quando si separarono ed Erik annuì, confermando le parole appena dette. <<Vuoi che rimanga qui con te oppure...>> Lasciò la frase in sospeso e cavolo, se non sembrasse un completo idiota in quel momento, agli occhi del compagno. Aveva faticato così tanto per averlo che non l'avrebbe lasciato andare così.
Non così cavolo.

<<Voglio che mi marchi>> silenzio seguirono quelle parole, ma l'attenzione dell'alfa era certamente su di lui. <<Voglio che quando inizia nuovamente il mio calore, tra qualche ora, tu mi marchia a vita. Voglio essere tuo e voglio, magari non ora se non vuoi, ma tra qualche anno, diventare il padre dei tuoi figli, dei nostri figli. E voglio avere una vita con te. E voglio recuperare gli anni che abbiamo perso da quando te ne sei andato. E voglio una spiegazione al perché te ne sei andato.>>
Disse quindi. <<Voglio un sacco di cose, ma non certo che tu te ne vada nuovamente. Mi hai già lasciato solo abbastanza tempo. Tu non credi Clayton?>>

Il più grande annuì all'ultima domanda. <<Io- cosa vuoi che>> Erik alzò gli occhi al cielo sbuffando indispettito, mentre Clayton sembrava rimpicciolire sotto i suoi occhi e sembrava così diverso, così poco alfa rispetto a tutti gli altri, così poco dominate e così tanto insicuro.
Erik corrugò le sopracciglia abbassandosi e baciando una vita la fronte dell'altro e poi il collo, più volte. Il respiro del maggiore che divenne immediatamente irregolare, le sue mani a bloccargli i movimenti.

<<Voglio>> iniziò a dire mettendosi di tre quarti sopra il suo corpo, gli occhi che si incontrarono, quelli grigi contro quelli marroni, in un incrocio nuovo, ma più antico, un ricordo del passato misto a ciò che poteva essere il futuro. <<Voglio>> ripeté <<che quando io sarò di nuovo in heat, e sarò caldo, bollente, disperato, così disperato da chiederti di prendermi e così caldo da volerti far perdere la testa, tu mi prenda e mi marchia.>> Annunciò di nuovo. Gli occhi ancora incrociati, il corpo sovrastato del maggiore che tremava lievemente a quelle parole dette con ferocia. <<I tuoi denti devono andare in profondità nella mia pelle, devono rendermi tuo, premere contro la giugulare e marchiarmi così profondamente da farmi andare fuori di me. Così profondamente da rendermi il tuo omega per sempre.>>

Una pausa, il maggiore che prendeva dalle sue labbra. <<E sarò tuo, fedele come tutti questi anni passati senza di te e tu sarai completamente mio, finalmente, dopo tutti gli anni passati.>>
Clayton annuì, gli occhi che erano diventati rossi a quelle parole ed Erik si abbassò contro le sue labbra, il cuore pieno di vari sentimenti di cui solo la metà conosceva il nome.

La tana del lupo -i lupi vivono cinquecento anni-حيث تعيش القصص. اكتشف الآن