5. Sole al freddo

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Erik gonfiò il petto un paio di volte per poi, rilasciare il respiro di nuovo. L'aria fredda faceva diventare il suo fiato una nuvoletta più calda. Non soffriva il freddo. Uno dei vantaggi di essere un quattro zampe.

Sfregava le mani sulle coscie, mentre, seduto a gambe incrociate tra l'erba, osservava i suoi cognati giocare con i bambini che, anche se piccoli, avevano una mobilità non indifferente.

<<Io non ti capisco>> furono le prime parole che gli rivolse Tyson quando si sedette accanto a lui. Stessa posizione, stessi movimenti. Era strano quanto fossero simili i due fratelli. Cinque anni di differenza, ma corporatura identica, snella, non troppo alta né muscolosa, normale per un omega. Viso ovale, naso dritto, capelli neri e morbidi.

Una sola cosa li rendeva completamente diversi, gli occhi. Tyson li aveva verdi, Erik, grigi, come il padre.

<<Neppure io capisco me stesso. Cosa c'è?>> L'altro sospirò per poi guardare i compagni rincorrere i figli. I due piccoli alfa erano all'interno della tana, insieme a Vasya. <<Posso capire il rispetto, che ne so, pure il terrore di averlo ora dopo anni, ma appunto, sono anni! Erik, dovreste scopare ora. Scopare, scopare e scopare. Per poi scopare ancora e an->>

<<Concetto chiaro!>> Lo bloccò il fratello ed il più grande rise. <<Non sono io ad avere paura. Clayton è strano>> l'altro alzò un sopracciglio <<sì, più strano di essere partito misteriosamente, più strano di non avermi ancora marchiato e più strano di tutti ciò che ha fatto fin'ora.>>

<<È... Strano.>> Concluse in un sospiro. <<Non riesce a rimanere in una stanza solo con me per più di dieci minuti, appena può fa arrivare papà per cacciare via me. Ho sempre quella fottutissima benda sugli occhi per non guardarlo nei suoi e solo Selene sa quanto io lo desideri, eppure aspetto. Aspetto perché spero ci sia una spiegazione plausibile al fatto che mi abbia lasciato appena prima dei quindici anni.>>

<<Aspetto>> continuò <<perché so che è l'unica cosa da fare. Non posso obbligarlo a fare nulla. Non me lo consente la classe, e neppure l'età.>> Tyson sospirò prendendogli una mano e stringendola con forza tra le proprie mentre il suo sguardo vagava tra i figli.

<<Oppure potremmo essere più decisivi>>
<<Potrei andare nella sua camera e saltargli addosso. Perché non ci avevo pensato prima!?>> Sputò le parole con sarcasmo ed il fratello più grande fece una smorfia. <<Non è esattamente ciò che intendevo ma ci si avvicina molto.>>

Erik annuì sorridendo. Era sempre stato così tra loro: idee stupide, sarcasmo e fratellanza. <<Devo dire che non è del tutto una brutta idea, magari mi ascolterebbe, no?>> L'omega più anziano rise di gusto portando la testa indietro.

Jackson ed Owen si distrassero un secondo nel sentire quel suono così piacevole per le loro orecchie, che i bambini iniziarono a fare rumore per il fatto di sentirsi trascurati.

<<Zio è sempre stato un po' enigmatico. A volte era dolce, altre volte rude e, alcune come questa, stupido, molto stupido.>>
<<Posso concedertelo>> concordò l'altro <<stupido, molto stupido.>>

*****

<<Tyson dice che sei stupido ed io concordo.>>
<<Tyson ha sempre detto tante cose. Come mai sono stupido secondo lui? L'età avanza, ma non mi sento ancora decrepito>>

Erik scosse il capo. Sì era stancato di questa cosa dell'età. <<Senti, qui lo pensano tutti che sei stupido. Sai quanti alfa mi hanno corteggiato quando tu non c'eri? Decine. Alcuni addirittura dai branchi francesi come Mort certaine o dalla Spagna, come i Luna soleada. Ne sono arrivati a centinaia. E sai perché non ne ho accettato neppure uno?>>

Non poté vederlo, ma l'odore di domanda invase la stanza <<non li ho accettati, perché non volevano me. Non volevano qualcosa che riguardasse me. Non volevano Erik o anche solo il mio corpo. In molti invidiano il mio culo, in molti vogliono toccarlo e stringerlo, è vero, ma loro non erano qui per questo>>

Lo sentì ringhiare un poco e si sentì spinto sul sul letto. <<Certo, il sesso sarebbe stato di sicuro un parte importante e be', non posso lamentarmi del mio fisico. Probabilmente non ti ricordi neppure i miei occhi->>

Venne bloccato <<Argento. Diversi da quelli di Caleb. Più chiari all'esterno con sfumature verdi verso l'interno. Verde acqua con accenni di azzurro>> prese una pausa <<non potrei mai scordarli. Erano l'unico mio pensiero fisso quando ero via.>>

Sotto la benda, gli occhi del ragazzino si chiusero ed un sospiro uscì dalle sue labbra rosee. Non avrebbe mai potuto scordarli. Il suo compagno non avrebbe mai potuto scordare i suoi occhi. Era un bel segno. O forse no. Ma magari sì. Se se li ricordava era perché gli piacevano. O forse perché erano terribili ed era anche per questo che non voleva guardarlo. Oddio, aveva degli occhi terribili-

<<Frena tigre>> gli sussurrò. <<Blocca i pensieri che ti stanno trasformando la testa in un uragano. Sei bellissimo e lo sai. Voglio averti come compagno. Non temerlo mai. Sono qui, solo, dobbiamo aspettare.>>

La sua forte mano si posò su quella più affusolata del minore. <<Cosa dobbiamo aspettare?>> Chiese quindi mordicchiando il labbro inferiore. <<Che tu sia pronto ad accettare di avere un compagno. Un alfa che- è difficile. Ma ti basti pensare che da piccolo i miei erano convinti che io fossi un omega, prima di presentare. Devi aspettare di essere pronto.>>

L'omega sbuffò <<ho avuto tre anni per essere pronto. Ci ho ragionato, riragionato, ririragionato e riririragionato. Credo ormai di essere pronto!>>
<<Oh, piccolo>> lo interruppe <<non hai capito proprio niente.>> Ghignò. <<Quei tre anni servivano a me per far capire a me, che dovevo aspettare. Meriti di meglio di un alfa che non può prendersi cura del suo omega perché è bloccato a letto.>>

Erik sbuffò. <<Quindi quando ti alzerai mi metterai a novanta?>>
Clayton rise <<no. Tuo padre non me lo permetterebbe e mio fratello non me lo perdonerebbe. Senza contare che Olcan mi spaccherebbe qualche altro osso e per ora ne ho abbastanza>> ridacchiò. <<Inutile parlare dei tuoi fratelli. Sembra che Tyson abbia fondato un'associazione per farci andare insieme. Sembra guadagni anche parecchio seguito.>>

Erik, se avesse potuto, l'avrebbe fulminato. <<Non guardarmi così! Qui le voci girano troppo in fretta. E poi, beh, tuo fratello è venuto quasi a minacciarmi.>>

Risero entrambi.

La tana del lupo -i lupi vivono cinquecento anni-Where stories live. Discover now