Come in un quadro di Monet | Tom Holland

2. Sorrisi e provini

"With me" degli Uplink e Reece Lemonius.

***

Ok, procediamo per gradi.
Uscita da lavoro mi imbattei in una folla inferocita di paparazzi che volevano fotografare qualche celebrità che stava tranquillamente tornando a casa, ma io continuavo a ignorare il baccano che questa faceva perché ero troppo ammaliata dalla bellezza di Londra illuminata dalla forte luce della luna che troneggiava superba sulla città.

E poi sì, è successo.
E no, non era uno scherzo.

Da una parte vorrei potervi dire che vi ho raccontato di quel bacio solo per sognare a occhi aperti, per prendervi un po' in giro, ma davvero Tom Holland, quel Tom Holland, aveva poggiato la sua bocca delicatamente sulla mia.

Il sapore delle sue labbra era così dolce che ancora oggi, ripensando a quella sera, lo percepisco e una lunga scia di brividi pervade la mia schiena inebriandomi.
Ah, quelle labbra.
Quelle dannate labbra.

Ma torniamo alla narrazione della mia storia.
Quella sera io sarei dovuta tornare a casa alle nove, trovando un piatto di qualche cibo in scatola sulla tavola che William mi preparava quando Sharon aveva il turno di notte, e avrei dovuto ripassare il copione di una serie tv per la quale il pomeriggio seguente avrei tenuto un provino.
Già.

Cominciai ad amare la recitazione quando alla sola età di otto anni mi bastò vedere l'eccellente prestazione di Julia Roberts in "Pretty Woman" e in "Notting Hill" per farmi convincere del fatto che io sarei diventata bella e famosa come lei.
Sul famosa ci sto lavorando.
Sul bella, beh, non mi posso lamentare.

Vanità a parte, una volta arrivata qui a Londra, quattro anni fa, William mi costrinse a iscrivermi a un corso di teatro per provare l'ebbrezza di recitare su un palco, e non sull'isola della cucina davanti a lui e alla sua famiglia; così, dopo molti mesi, decisi di provare a entrare in una scuola di recitazione londinese e cominciai a studiare quello che poi avrei voluto fosse il mio lavoro.

Due mesi fa, il mio maestro, che aveva un certo debole per me, dato che io ero la più brava di tutta la scuola, mi informò che a breve ci sarebbero stati i provini per una serie tv che faceva al caso mio. Mi documentai e, in effetti, la protagonista mi rispecchiava in tutti i suoi aspetti.
Non potevo rinunciare a quell'occasione, così, cominciai a studiare il copione come una pazza, giorno e notte, per poter interpretare al meglio il personaggio.

Quella sera, però, non potei ripetere le battute per il provino con William, perché quel bell'incontro con Spider-man mi fece dimenticare di tutti gli impegni che avevo. Sia perché incontrare Tom Holland non è una cosa che capita tutti i giorni, sia perchè ero rimasta scioccata di fronte a quel gesto improvviso del ragazzo.

Non sto dicendo che non mi fosse piaciuto, anzi, proprio il contrario, ma mi scombussolò. Ecco, dovevo ancora realizzare di essere stata semi-rapita da un attore con più di 60 milioni di followers su Instagram, quindi ritrovarmi a stretto contatto col suo corpo mi confuse ancor di più le idee.

Comunque, nonostante le mie sorpresa e incapacità di realizzare, non mi trattenni dal chiedergli se avesse voluto seguirmi fino al mio appartamento, per nascondersi dai paparazzi.
Lui accettò titubante e io lo rassicurai che non ci sarebbe stato alcun problema.
Così gli feci strada verso il palazzo dove da poco avevo comprato la mia nuova casa e, sempre in silenzio, salimmo le scale.

«Eccoci arrivati» aprii la porta dell'appartamento spoglio e un mucchietto di polvere si alzò in aria.
Il ragazzo aspettò che io varcassi la soglia per essere sicuro che sarebbe potuto entrare.
Era così tenero.

Lui si guardò intorno spaesato, perché non sapeva dove potersi mettere a sedere, dato che i mobili erano inesistenti; così gli intimai di accomodarsi sul materasso appoggiato alla parete di quello che sarebbe diventato, poi, il mio salotto.
Tom mi guardò stranito, ma fece ciò che gli consigliai e si distese stremato sul materasso, sbuffando.