3. Milo e Boneddiger

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"Classic" dei MKTO.

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Qualche giorno fa, mentre guardavo distrattamente video su YouTube, la mia attenzione si posò su tenere immagini che ritraevano un bassotto, che si chiama Milo, e un piccolo leoncino, Boneddiger, abbandonato dalla madre. Nel video, infatti, un addetto dell'Exotic Animal Park di Wynnewood, in Oklahoma, spiega come queste due specie completamente distinte di animali fossero diventate inseparabili.

Il video mi ha intenerita così tanto che i ricordi hanno cominciato a frullarmi incessantemente nella testa, riportandomi al giorno del mio primo provino.

Ero appena uscita dalla stanza dei casting, che una simpatica e travolgente ragazza mi aveva chiesto se avessi voglia di andare a prendere un caffè con lei.

Ok, prima di continuare, fermiamo per un attimo la narrazione.

So che potrebbe sembrare strana una proposta del genere, e so che, probabilmente, molti di voi avrebbero rifiutato, colpevole la paranoia; anche la me di qualche anno prima avrebbe abbassato il capo e se ne sarebbe andata quasi correndo. Forse non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di presentarsi al provino. Ma quella versione di me stessa ormai era seppellita, gettata nel dimenticatoio, scordata perfino da William.

Tuttavia, avendo finalmente trovato quello che è veramente il mio carattere, provai piacere nel sentire le parole di quella ragazza, perché poche persone Gino a quel momento vollero scambiare due chiacchiere con me. Quindi, non mi feci tanti problemi e accettai, senza nemmeno chiederle il nome.

Quindi, riprendendo con la narrazione, aspettai quella folle ragazza seduta tra mille giovani donne speranzose di venir prese per il ruolo di Bridget nella serie tv e ridevo tra me e me quando alcune di loro scleravano e si mordevano le unghie per la troppa ansia.
Lo so, forse risultai antipatica agli occhi di quelle ragazze preoccupate, ma in quel momento non riuscivo a non pensare alle loro facce impanicate.

Comunque, aspettai quella ragazza per più o meno venti minuti e, quando quest'ultima uscì dalla stanza dei casting, aveva un grandissimo sorriso sulle labbra; si diresse verso di me correndo e mi abbracciò improvvisamente. Io mi pietrificai all'istante, e parve che lei non se ne accorse.

«Scommetto che il provino sia andato benissimo» dico sorridendo.
Lei si passò una mano tra i capelli e spalancò gli occhi contentissima.
«Non pensavo potesse andare meglio di così!» esclamò euforica.
Tutta la sua allegria presto si insinuò in me e cominciai a saltellare gioiosamente insieme a lei davanti agli occhi scocciati e infuriati delle altre ragazze, che ancora non avevano avuto la loro occasione per spaccare.
«Meglio andare, altrimenti tutte loro ci ammazzeranno» disse prendendomi la mano e trascinandomi fuori da quell'edificio.

Improvvisamente, un'aria tiepida venne a contatto con il mio viso rilassato e felice e cercai gli occhiali da sole nella borsa per riparare le mie sensibili iridi verdi dai potenti raggi del sole.
La ragazza chiamò un taxi alzando un braccio e stava per entrare nell'auto quando io la fermai afferrandole la mano.
«So io dove andare. Conosco il posto perfetto»
Eh sì, il posto perfetto era il bar dove lavoravo.

Quel 22 aprile avrei dovuto lavorare la mattina, ma dopo aver trascorso una notte insonne, chiesi a Sebastian il giorno libero, per dormire almeno qualche ora e per prepararmi al meglio per il provino. Nel tardo pomeriggio sarei comunque passata al bar, perché il mio migliore amico doveva sapere come fosse andato il casting e voleva i dettagli di quello che successe con Tom la sera prima.

Mi aveva praticamente minacciata che se non mi fossi presentata al bar, dopo il provino, mi avrebbe licenziata e non sarebbe più stato il mio migliore amico. So che l'aveva detto solo per spaventarmi, perché se non mi fossi presentata al "Lexi's" mi avrebbe tempestata di chiamate e si sarebbe precipitato a casa mia per sapere se mi fosse successo qualcosa di brutto.

Come in un quadro di Monet | Tom Hollandजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें