Capitolo 53 (Chiavi)

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28 giugno
(Cinque mesi dopo)

(Maca's POV)

Passo le mani sul mio vestito rosso, lungo, e con un bellissimo spacco profondo. E' finalmente arrivato il giorno che aspettavo da anni, e non posso credere che ora sto per diventare un avvocato. La specializzazione è finita, e adesso si comincia a fare sul serio: d'ora in poi, non ci sarà più qualcuno accanto a noi, non saremo più i secondi in tribunale. Da oggi saremo noi a gestire tutto: i casi saranno nostri, le decisioni finali le prenderemo noi, e gestiremo l'intero processo.
Se ci penso mi fa strano, perché fino ad ora ho sempre avuto qualcuno accanto, che mi aiutava in caso facessi qualche casino, mentre ora non posso permettermi di sbagliare.
Osservo il mio riflesso nello specchio, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, che sono sciolti e lisci. Cadono bene sulle mie spalle, e mi piace tremendamente tanto questo vestito. L'ho comprato ieri insieme alla Riccia, mentre siamo andate a fare shopping in onore della fine di un percorso lungo e impegnativo. Un percorso che mi ha regalato momenti indimenticabili.
Ed ecco che ancora una volta, la mora dagli occhi verdi mi torna alla mente, riaffiorando a galla dopo che ho cercato per mesi di spingerla verso il basso.
I miei occhi si lucidano all'idea che lei non sia qui con me. Lei che mi ha spinto sin dall'inizio ad essere un avvocato. Lei che mi ha istruita. Mi ha spronata. Mi ha aiutata quando volevo mollare. Mi ha dato la forza. Non riesco a credere che, dopo tutto quello che abbiamo avuto, dopo che credevo fosse la donna della mia vita, dopo che mi sono concessa a lei in ogni piccola parte, adesso lei non è qui a tenermi la mano ed a dirmi quanto è fiera di me.
"Sarebbe così fiera di te" mi volto di scatto nel sentire quella voce alle mie spalle, e sorrido alla gitana, appoggiata allo stipite della porta nel suo tailleur nero, con un sorriso sul viso.
Zulema ha chiuso fuori anche lei circa un mese dopo di me. O almeno è quello che mi ha detto Saray. Nessuno l'ha più sentita, e quando provavo ad andarle a fare visita, lei le rifiutava, lasciandomi per minuti e minuti su quella sedia fredda ad aspettarla. Dopo un mese ho perso completamente ogni tipo di speranza, e ho smesso di provarci. Non so come stia, o cosa faccia, e questo mi fa ancora male, nonostante il tempo passato.
Sono passati cinque mesi, eppure continua a fare male, ma sto cercando con tutta me stessa di andare avanti.
"Dici?" sussurro, mentre lascio che una lacrima cada lungo il mio viso.
"Certo" cammina verso di me, e mentre io abbasso la testa, lei me la rialza, accarezzandomi, per poi asciugarmi quell'unica lacrima solitaria.
"Zulema sarebbe fiera di quella che sei Maca...credimi. Ha sempre visto in te, quella ragazza che era lei, e sapeva bene che tu saresti diventata un eccellente avvocato" sorrido alla gitana, per poi abbracciarla, stringendola. In questi ultimi mesi mi è stata molto vicina, e sono felice di essermi legata a lei in questo modo. Non so come avrei fatto senza lei e la Riccia, che mi hanno sempre aiutata quando mi vedevano cadere.
Non sono stati facili questi mesi, ma nonostante tutto, sono qua, e sono pronta a questa nuova occasione di vita.
Usciamo di casa, insieme alla Riccia, dirette verso l'università, dove c'è un piccolo gala, in onore di tutti noi specializzandi.

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"Oh mio dio...ma è stupendo questo posto" annuisco all'affermazione della ragazza riccia accanto a me, mentre osservo con sguardo sbalordito il modo in cui la sala è stata allestita. Sembra davvero di rivivere il giorno della laurea. Osservo ogni cosa: i festoni d'oro circondano la sala, con varie scritte che augurano la buona fortuna per il nostro ingresso nel mondo del lavoro. Due tavoli lunghi sono allestiti con un generoso e ricco buffet, che ti mette l'indecisione tra bere e mangiare.
Prendo il polso della Riccia, tirandola verso il tavolo delle bevande, e prendiamo entrambe un drink che servono, alcolico e blu. Non lo avevo mai sentito, ma sa di frutta, probabilmente mischiata a coloranti per dare questo colore blu elettrico.
"Wow...bionda imparalo anche tu" rido nel sentirla, per poi annuire, mentre notiamo entrambe in lontananza i nostri amici. Alzo la mano per farci vedere, e loro ci fanno cenno di andare verso il loro tavolo. Sono tutti e quattro seduti quando arriviamo e due sedie ci sono state lasciate libere, una accanto all'altra.
"Hola"
"Hola Fabio" mi chino e do un bacio sulla guancia ad entrambi i due mie amici, accompagnati dalle loro due fidanzate. In questi ultimi mesi hanno entrambi trovato l'amore, e sono tremendamente felice per loro.
Ormai sanno entrambe il rapporto che io e la Riccia abbiamo con Fabio e Ismael, siamo diventati migliori amici, una piccola famiglia, e sono fiera dell'affetto che si è creato. Saluto anche le due ragazze, che ricambiano felici di vederci: una è castana, con occhi verdi, mentre l'altra è mora, con gli occhi azzurri come il ghiaccio. Loro non fanno parte di questa specializzazione, anzi, al contrario, lavorano già da anni: la fidanzata di Fabio lavora al cebo con me e la Riccia da circa tre mesi, dove, infatti, si sono incontrati, mentre quella di Valbuena lavoro in un locale come ballerina.
"Hola mi amor" Saray arriva e da un bacio alla Riccia, facendomi sorridere. Abbiamo finito la specializzazione già da cinque giorni, e stavamo aspettando il gala per poi cominciare definitivamente a lavorare.
In questi giorni, dove il loro rapporto di insegnante e studente non esiste più, possono viversi davanti a tutti in modo libero, e sono così tremendamente felice per loro. E' in momenti come questo, che mi manca tremendamente la mia Zulema.
Abbasso la testa, ma subito la rialzo quando sento alle mie spalle una voce fin troppo familiare.
"Cariño...como estas?" mi giro, notando mia mamma avvicinarsi a me rapidamente, accompagnata da mio padre.
Mi alzo e vado loro in contro, abbracciandoli.
"Esta bien mama. Lunedì inizieremo a lavorare"
"E dove?"
"Lo sai già questo..."
"Ancora ti ostini a voler entrare in quella compagnia?! Lei non c'è più, e ha perso tutto ciò che la rendeva famosa e perfetta" sento una rabbia enorme crescermi dentro alle parole di mio padre, mentre mia madre cerca di farlo smettere toccandogli il braccio.
"Non mi interessa. Porterò avanti il buon nome della 'Zahir Company' e non sarai tu ad impedirmelo papà. Proprio perché lei non c'è più, quella compagnia deve rimanere perfetta, e se lei vedeva in me, se stessa, allora credo di doverle questo. Se sei venuto fin qua da Ibiza per farmi cambiare idea, scordatelo. Non la cambierò mai. Ora se mi permettete, torno dai miei amici" mi volto, dando loro le spalle, mentre sento mia madre rimproverare mio padre per la sua continua insistenza.
"Cazzo Maca cos'è successo?"
"Niente. Passami quel dannato bicchiere" dico strappando alla Riccia il drink dalle mani, dal momento che ho finito il mio, e lei sorride, lasciandomelo.
"Prego Rubita...bevi che ti passa" ridono tutti e io con loro, ringraziandola silenziosamente per tirarmi sempre su di morale con il suo carattere pazzo e attivo.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Where stories live. Discover now