Capitolo 1 (Zulema Zahir)

1.8K 98 55
                                    

(MACA's POV)

Il suono fastidioso della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi.
Metto la testa sotto al cuscino, mentre allungo una mano, tirandola fuori dalle coperte, e toccando casualmente lo schermo del cellulare sul comodino.
"Joder Maca!! Spegni quel coso" sento la voce di Rozos accanto a me, che mugugna, con la testa premuta sul cuscino, mentre si tira la coperta fin sulla testa.
Esco da sotto al morbido rettangolo bianco sotto cui avevo seppellito la testa e faccio cessare finalmente il suono della sveglia.
"Dio...andare a bere prima di dover andare all'università per gli incontri di specializzazione non é stata un'ottima idea"

Ogni anno alla fine della laurea, si torna all'interno dell'università, per parlare con i vari avvocati specializzati e fare domanda.
Tu scegli loro, ma loro devono successivamente scegliere te.
Avere voti buoni sicuramente ti da un ampio vantaggio, ma ciò che viene guardato, é la persona nel complesso.
Capacità comunicativa.
Linguaggio.
E alcuni fanno domande per controllare il livello della logica e del ragionamento.
Ovviamente non tutto gli studi legali partecipano, poiché molti non offrono la specializzazione.
Molti studi sono veramente buoni e spero di riuscire ad entrare in uno di quelli.

Rido alla battuta di Rizos e poi mi passo una mano sul viso, lasciandomi cadere nuovamente sul letto.
"Si. Ho un mal di testa pazzesco"
"Te lo avevo detto di non andare" giro la testa verso di lei e la guardo con un sopracciglio alzato, facendola ridere.
"Vale vale! Avevi ragione. Non dovevamo andare"
"Avevi detto una piccola feste di laurea tra di noi qualche bicchierino Rizos. Cone si sono trasformati in bottiglie?" Ridiamo entrambe e decido di alzarmi.
Non intendo fare tardi per i colloqui, o farò una cattiva impressione sin dall'inizio.
Mi siedo sul bordo del letto, sentendo un forte pulsare nella zona delle tempie.
Mi stiro un po, per sgranchire il corpo, e poi alzo.
"Coño..." sussurro.
"Maca ti prego... mi porti un'aspirina?"
"Si Riccia...ma alzati o faremo tardi" la vedo mugugnare, tirandosi le lenzuola sul corpo, facendomi ridere.
Mi dirigo fuori dalla stanza, mentre il freddo del parquet mi fa rabbrividire, a contatto con i miei piedi nudi.
Sento freddo anche alle gambe, lasciate scoperte, poiché indosso solo una maglietta che sono riuscita a mettermi ieri notte prima di crollare sul letto.
Vado verso la camera poco distante dalla mia e busso sulla porta.
"Yoly..."
"Estoy bien Maca..." apro la porta, sorridendo quando la vedo seduta sul letto con una mano sulla testa.
"Anche tu eh..."
"Ricordami di non fidarmi della Riccia quando dice due bicchierini"
Rido e annuisco.
"Vale. Aspetta torno subito"
Vado in cucina, per poi aprire il mobile e prendere tre aspirine: una la prendo io, accompagnandola con un bicchiere di acqua.
Riempio altri due bicchieri e prendo con me le pastiglie, mentre vado da Yolanda e le porgo una di esse.
"Grazie Maca. Cosa farei senza di te?" Mi da un bacio sulla guancia, facendomi sorridere.
"Beh...credo che non vivresti" dico ridendo, mentre esco dalla camera della mia amica.

Vivo insieme a Yolanda sin dall'inizio dell'università.
Abbiamo preso questo appartamento insieme, incontrandoci per caso davanti alla bacheca universitaria.
Stavamo entrambe attaccando i volantini per cercare coinquiline, e inutile dire che ci siamo scelte allora.

Entro in camera e appoggio il bicchiere con la pastiglia sul suo comodino.
"Rizos...alzati. Facciamo tardi"
"Okay Maca non urlare" rido, mentre mi dirigo verso il bagno.
"Faccio la doccia. Quando torno voglio vederti in piedi e pronta per fare colazione"
"Si mamma" rido alla battuta della mora nel mio letto, che stava troppo male per raggiungere il suo la scorsa notte.

Io e la Riccia ci siamo conosciute il primo anno di università e abbiamo litigato per circa un mesetto, in quanto siamo entrambe molto competitive.
Poi non so come sia successo, ma ci siamo legate e abbiamo cominciato a diventare sempre più strette.
È la mia migliore amica e ormai la conosco da cinque anni.
Non credo di averle mai detto una bugia, e sicuramente non abbiamo segreti.
Mi sento fortunata ad averla vicina, perché è un po come la sorella che non ho mai potuto avere.
Siamo legate da qualcosa di molto forte e ci sosteniamo in tutto: mi è sempre stata accanto.
Sempre.
Come io l'ho sempre fatto con lei.
Mi è stata accanto quando temevo di non passare gli esami.
Quando avevo le crisi isteriche perché mi sentivo senza tempo sufficiente per fare tutto.
Quando mi sono lasciata con quel coglione di Fabio, che mi irrita ogni giorno di più.
C'è sia per le cose belle, ma anche per quelle brutte.
Le voglio un mondo di bene e non credo che la lascerò andare mai.
Siamo coinquiline da poco più di tre anni e ogni volta ci malediciamo per non aver pensato prima di farlo.
Così come Yolanda.
Siamo sempre state noi tre.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Where stories live. Discover now