Capitolo 40 (Periodo Natalizio)

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MACA's POV

Mi sveglio con il suono del mio telefono, che mi fa aprire leggermente gli occhi.
Mi tiro su, mettendomi seduta e tirando il piumone bianco sul mio corpo nudo.
Mi sfrego un po gli occhi, per poi afferrare il telefono, sbadigliando.
"Pronto?"
"Hija, cariño. Q tal?" La voce di mia madre risuona dall'altro capo del telefono, facendomi sorridere.
"Hola mamá. É tutto okay. Voi come state?"
"Bene. Ti sento molto meglio. Hai fatto pace con quella donna?"
Mi mordo il labbro inferiore, mentre sento il rumore dell'acqua della doccia che scroscia, proveniente dal bagno adiacente.
"Si"
"Oh cariño sono così felice. Me la farai conoscere?"
Subito a mi blocco nel sentire la domanda, per poi appoggiare la schiena alla testiera del letto.
"Mh...si. Forse tra un po'. Voglio prima sistemare le cose"
"Va bene. Non é un problema. Almeno il nome?"
"Mamma..." dico, ridendo leggermente, mentre sento lei fare lo stesso.
"Vale. Ti ho chiamata per sapere quando arrivi"
Aggrotto subito le sopracciglia, per poi notare la porta del bagno aprirsi, facendo uscire del fumo di condensa.
Zulema esce, con indosso solo un accappatoio bianco.
La guardo dalla testa ai piedi, mentre lei si avvicina, dandomi un bacio sulla testa.
Mima con la bocca un 'buongiorno', mentre vengo richiamata da mia madre.
"Maca..."
"Si...scusami. Arrivo dove?"
"Ma come? Tesoro tra tre giorni é la vigilia di Natale"
Cazzo.
Il tempo é passato cosi in fretta?
"Oh...si"
Ogni anno vado ad Ibiza con tutta la famiglia, passando quei giorni in loro compagnia.
Vado a dormire là per una settimana di solito, ma l'unica cosa che voglio, é passare queste festività con Zulema.
La guardo mentre si siede sul letto accanto a me, con il cellulare in mano.
"Quindi quando arrivi? Domani?"
"Mamma non credo di riuscire quest'anno"
"Pero Maca q dices? É Natale"
"Lo so che é Natale. Ma con tutto lo studio...e...beh..."
"Vuoi stare con la tua fidanzata?" Mi blocco alla domanda improvvisa della donna dall'altro capo del telefono, che mi fa chiedere come faccia a capire tutto con tanta rapidità.
Guardo Zulema, che ha già lo sguardo su di me, leggermente accigliata, e mi accarezza il viso, scuotendo la testa.
"Mamma...ti richiamo va bene?"
"Se vuoi puoi venire solo i quattro giorni festivi. Dal 24 al 26. So che la ami e voglio che tu sia felice. Ma è Natale cariño..."
"Lo sé mamá. Ti so dire entro sera"
"Vale. A dopo cariño"
"A dopo" chiudo la telefono, appoggiando il telefono sul comodino, per poi guardare Zulema, ancora in accappatoio.
"Buongiorno" le dico, avvicinandomi al suo viso, mentre lei sorride, facendo lo stesso.
Ci diamo un bacio casto, e io avvicino il mio corpo al suo, tirando con me il piumone per il leggero freddo invernale.
"Buongiorno" le sento dire, ridendo appena.
"Potevi aspettarmi a fare la doccia. Andavamo insieme" dico baciandola ancora, sentendo la sua mano posarsi sul viso, accarezzandomi.
"Eri cosi bella mentre dormivi"
"Mh..." sorrido, per poi prendere le sue labbra, iniziando un bacio lento ma intenso.
Assaporo il suo sapore perfetto, mentre le nostre lingue si intrecciano, bisognose di toccarsi.
Se penso che avrei potuto perdere tutto questo, nemmeno un mese fa, mi si crea una fitta allo stomaco.
Se quel giorno fosse andato tutto storto, non so come avrei fatto.
Improvvisamente il ricordo di quella notte, in quel vicolo, mi torna alla mente rapidamente.

"Fabio"
"Non ci credo cazzo"
Zulema avanza, ma io mi metto davanti a lei, prendendole il viso.
"Ci penso io"
"Maca..."
"Ci penso io" ripeto, pregandola di ascoltarmi, con gli occhi, e lo fa, annuendo appena.
Mi volto, e noto l'assenza di Fabio, generandomi una potente ansia nello stomaco.
Sento un macigno sul petto, e mi dirigo rapidamente fuori dal vicolo.
Mi guardo intorno, cercandolo, e lo vedo entrare nel locale, cosi mi affretto a seguirlo.
"Fabio! Aspetta!"
Gli corro dietro, e appena gli sono molto vicina, afferro il suo braccio, tirandolo.
"Aspetta cazzo!"
"Vaffanculo Macarena!" Mi da una spinta, facendomi indietreggiare, e ringrazio la musica alta, che copre le nostre voci.
"Hai barato sin dall'inizio. Ti scopi la professoressa, cosi sei certa di passare"
"Non é cosi"
"Ah no? Perché a me sembra che tu sia solo una stronza e una puttanella"
Un forte schiaffo si stanzia sulla sua guancia, che si arrossa bruscamente.
Lo guardo, e chiudo gli occhi, lasciando cadere una lacrima.
"Non sono cosi. E tu lo sai bene"
"Vaffanculo" fa per superarmi, ma io gli afferro il polso.
"Ti prego. Ascoltami"
"Non voglio sentire niente della tue stronzate"
"Non sono stronzate!" Mi metto nuovamente davanti a lui, bloccandogli il passaggio.
"Io la amo Fabio. La amo da morire" dico, lasciando cadere le lacrime, che nascono dalla terribile paura che ho dentro.
Ho paura che dirà tutto, facendo trapelare questa notizia alla stampa.
Ho paura di perdere Zulema per sempre, e non riesco nemmeno a pensarci.
Ho paura che mi allontanerà per tenermi al sicuro, e io non voglio nulla di tutto questo.
Sbuffa una risata sarcastica, e quando vede chiaramente il mio viso pieno di sofferenza, accompagnata dalle lacrime, noto che si calma leggermente.
"Fabio non ho mai avuto vantaggi. Mai. Pensaci. Non mi ha mai agevolata in niente. Ho sempre fatto tutto con le mie sole capacità. Non ho bisogno dei suoi favori" mi guarda per attimi infiniti, che mi sembrano durare un'eternità, per poi abbassare la testa, scuotendola.
"Se mi conosci...anche solo un po...sai che non sono la ragazza da andare a letto con qualcuno per avere qualcosa in cambio. Devi credermi...te lo chiedo in nome della nostra amicizia"
Mi guarda, puntando i suoi occhi nei miei.
"Come faccio a crederti?"
"La amo. Credi a questo"
Le sue iridi chiare passano da un mio occhio all'altro, scrutandomi attentamente.
"Da quanto va avanti?"
"Da mesi"
"Mesi?! Cazzo..."
"Mi dispiace averti mentito, ma prima non avevamo un bel rapporto Fabio. Anzi...direi quasi che fosse nullo. Quindi non potevo fidarmi. Non deve uscire. Ti prego...te lo sto chiedendo con tutta me stessa. In questi giorni siamo diventati molto amici. E so che c'è una parte di te che mi vuole credere. Ascoltala"
Mi continua a guardare, scuotendo poi la testa, mentre le sue braccia si incrociano al petto.
"Non posso crederci. Ti fai la professoressa più sexy del mondo" dice ridendo, e io rimango colpita dal suo cambio di atteggiamento.
Rido leggermente, asciugandomi le lacrime.
"Ti credo"
Faccio scattare gli occhi nei suoi, e sorrido, mentre sento il peso in mezzo al petto sciogliersi.
"Davvero?!"
"Si. Davvero..." quasi istintivamente mi getto tra le sue braccia, e lui ricambia la stretta, dopo qualche secondo di titubanza.
"Però..." mi stacco quando lo sento parlare, guardandolo con ancora gli occhi lucidi.
"Promettimi che ti batterai lealmente. Per arrivare prima"
Rido, per poi annuire.
"Si. Ma ho già vinto"
"Ma stai zitta..." ridiamo, mentre noto Zulema avvicinarsi.
Si affianca a noi, e mi guarda, sorridendomi appena.
"Devo prepararmi a parlare alla stampa?"
"No professoressa. Ho capito cosa c'è tra voi. E so che non ci saranno agevolazioni. Non ho niente per cui essere contro questa..."
"Relazione" dice lei, facendomi abbassare lo sguardo, sorridendo.
"Si. Esatto. E mi fido di Maca"
"Va bene...Vi lascio chiarite" annuisco a Zulema, sorprendendomi per la sua accondiscendenza.
"Ti consiglio di dirlo a Valbuena"
"Que?! No Fabio"
"Se non te la senti va bene, ma fidati se ti dico che è meglio. Se lo sa da te, ti crederà"
"Conosci Ismael. Non mi crederà mai"
"Lo farà. Sei sua amica. Di questo sono certo. Se vuoi starò con te, in modo che possa contribuire a farglielo capire"
Annuisco, per poi guardarlo.
"Grazie. Ci penso. Vale?"
"Vale"
"Perché mi hai creduto?"
"Perché sei mia amica Maca. Te lo devo"
Sorrido, e insieme torniamo al tavolo, mentre dentro di me sento una nuova leggerezza.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Onde as histórias ganham vida. Descobre agora