Capitolo 21 (🇮🇹Venezia pt.2)

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ZULE's POV

"Ti amo Zulema"

Mi stacco lentamente dall'abbraccio, guardandola dritta negli occhi, incapace di dire qualcosa.
Qualsiasi parola sembra bloccarsi in gola, senza avere la possibilità di essere pronunciate.
Quelle tre parole che ha detto sono uscite dalla sua bocca con cosi tanta leggerezza e spontaneità.
Con così tanta bellezza.
Le accarezzo il viso, perdendomi nei suoi occhi verdi, tanto belli e profondi.
Mi sento come in una specie di trans, incapace di dire o fare niente.
Sorride e noto i suoi occhi lucidi.
Mi avvicino piano, e prendo le sue labbra, posando delicatamente le mie su esse.
La stringo dalla vita, mentre lei fa lo stesso dal collo.
Le nostre labbra cominciano a muoversi insieme, trasmettendoci tutto l'amore che riusciamo a darci.

Un amore che non mi era mai capitato di provare prima.
Solo con lei mi sento così: eternamente presa alla sprovvista e perdutamente innamorata.
Farei di tutto per lei, per renderla felice.
Per non farle mancare mai nulla.
Per la prima volta, non mi interessa solo di me stessa e del mio lavoro.
Dopo Hambal avevo ripromesso a me stessa di non aprirmi più con nessuno e di non amare incondizionatamente come feci con lui.
Poi é arrivata questa stupida Bionda dagli occhi color menta, che mi fanno sentire cosi al sicuro da far crepare quel muro che con tanto dolore ho eretto.
Un muro che mi ha sempre separato da tutto e tutti, rendendomi la persona più professionale del mondo, priva di emotività.
O così volevo far trasparire davanti a tutti.
La ferita che Hambal mi ha inferto, è sempre rimasta aperta, come un dolore che non smette mai.
Macarena è come l'antidoto.
La cura che può guarire lo squarcio che quell'uomo mi ha fatto.
Mi sono innamorata perdutamente di nuovo, e questa volta sono sicura di non pentirmene.
Sono certa di non rimpiangere mai il tempo che sto passando con lei, perché è la cosa più bella che io abbia mai provato.
Quando sono con lei, mi sento al posto giusto.
Quando le mie labbra toccano le sue, godendosi il suo sapore, sento quanto il mio corpo reagisca.
Come la desidera.
E ogni giorno che passa, questo desiderio cresce sempre di più.
Sento di volerla costantemente accanto e odio non poterle dare una relazione normale, senza doverci nascondere continuamente.
Ma sono certa che troveremo sempre un modo.

Porta le mani sul mio viso, accarezzandomi, mentre cambia lato con il viso, staccandosi leggermente.
Cominciamo a baciarci con più foga e sento la passione che comincia a prendere il sopravvento, facendomi portare una mano sulla coda bassa della bionda.
La tiro leggermente, facendola sorridere.
Quando il suo collo è esposto, mi chino, baciandolo e mordicchiandolo.
Con una mano mi tiene la testa su di lei, mentre con l'altra mi tocca il fianco, infilandola sotto la mia felpa.
Mi stringe i capelli, facendomi capire che vuole ciò che voglio io.
Nonostante lo abbiamo fatto qualche ora fa, sentiamo entrambe la necessità di averci di nuovo.
Spinge il suo corpo contro al mio, e prendendole i fianchi, la guido dentro, mentre ci mangiamo le labbra.
Le slaccio la felpa, per poi fargliela cadere dalle spalle, nel nostro percorso verso il letto.
Lei mi prende i lembi della felpa, sollevandoli.
La aiuto e me la tolgo, facendola cadere sul pavimento insieme alla sua.
Tolgo l'elastico dai suoi capelli, sciogliendoli.
Mi stacco leggermente dalle sue labbra, sorridendo quando le ricerca.
"Sdraiati" lo fa, e io le sfilo i pantaloni, lasciandola in intimo.
La guardo un po dall'alto, e poi, facendo movimenti sensuali, mi tolgo i pantaloni, guardandola in modo malizioso.
"Vieni qui" dice, mentre io rido e gioco con il suo elastico per capelli nero, che ancora ho in mano.
Corruccia un po lo sguardo, e quando mi arrampico sul suo corpo, mi prende i fianchi.
"Adesso ferma" affermo mentre le prendo i polsi, portandoli sopra la sua testa.
Cerca le mie labbra, ma io mi allontano, ridendo.
"Che stronza"
"Mh...mi ami però" gira gli occhi al cielo e questo mi fa eccitare ancora di più.
"Sai..." porto l'elastico davanti al suo viso, facendolo girare intorno al mio dito.
"...mi piace questo elastico nero"
"Mh..."
"Sai perché?" Nega, scuotendo la testa, con il respiro leggermente affannato.
Mi chino e le bacio il petto, mentre le slaccio il reggiseno, gettandolo poi per terra.
"Perché mi permette di fare questo" le prendo i polsi e ringrazio che sia abbastanza largo da farci passare entrambe le mani, ma non troppo da permetterle di slegarsi.
Noto il suo livello di eccitazione crescere, cosi come il mio, e una volta legata, le porto le mani sulla testa.
Scendo con le labbra sul suo corpo, arrivando ai seni.
Gioco un po con il suo capezzolo, mordicchiandolo leggermente di tanto in tanto.
Geme, facendomi sentire il piacere che sta provando.
Porta le mani legate sui miei capelli, ma la formo, riportandole sulla sua testa.
"Ferma"
"Voglio toccarti"
"Mh...non adesso" scendo verso il basso, passando con la lingua sul suo corpo.
Passo sulla sua pancia, che tira in dentro al passaggio, e poi con le mani gioco con l'elastico dei suoi slip: lo abbasso leggermente, scoprendo una parte di pelle che bacio, facendola muovere.
"Zulema..." mi guarda, affannata per l'eccitazione che le scorre dentro, e io faccio lo stesso.
"Dimmi"
"Toglile"
"Quanta fretta" getta la testa indietro, frustrata per il mio giochetto infame.
Tiro con i denti i suoi slip rossi, facendoli scendere verso il basso.
Mi aiuto con le mani e li sfilo, accontentandola.
Mi posiziono in mezzo alle sue gambe, che apre, lasciandomi spazio.
Le prendo le cosce, tenendola ferma e poso le labbra sul suo clitoride, facendola gemere.
La guardo e noto i suoi occhi chiusi, mentre le sue mani cercano un appiglio che non trovano.
Faccio girare la mia lingua intorno al suo clitoride, facendola gemere.
"Ahhh..." respiro con affanno, e si comincia a muovere, obbligandomi a tenerle fermi i fianchi.
Faccio scorrere la lingua su tutta la sua apertura, notando il suo viso pervaso dal piacere.
"Ahhh...continua" sorrido, per poi fare come mi ha chiesto.
Scendo verso il suo ingresso, mentre con una mano raggiungo il suo seno, che stringo.
Mi guarda, volendo vedere che le do piacere, e quando ne sono consapevole, spingo la lingua in lei, facendole gettare indietro la testa.
Continuo il movimento, mentre con un dito massaggio il suo clitoride.
"Ahhhhh...Z-Zule" inarca la schiena, spingendo poi il bacino contro con la mia bocca.
Faccio cerchietti con il dito, sentendo il suo clitoride ingrossato, mentre la mia lingua continua a darle piacere.
Allarga le gambe, gemendo sempre più con maggiore intensità.
Il mio livello d'eccitazione cresce ad ogni secondo di più, facendomi bagnare.
"Ahhh" continua a gemere e ansimare, mentre salgo sul clitoride con la lingua.
Porto ora due dita dalla sua apertura, minacciando l'ingresso.
Mi guarda, chiedendo, quasi come una supplica, di entrare.
"Zulema...ahhh" mi stacco dalla sua intimità, facendole mancare il contatto.
Si contorce leggermente sotto di me, guardandomi.
"Continua..."
"Cosa?"
"Dio Zulema...ti prego"
"Parla Rubia"
"Entra cazzo" sorrido e spingo le due dita dentro di lei, facendola gemere con più insistenza.
Mi abbasso e la mia bocca gioca con il suo clitoride, portandola vicino all'apice.
Le mie dita spingono i punti che ormai conosco fin troppo bene, generandole sempre più piacere.
Geme il mio nome, facendomi eccitare sempre di più.
"Vieni Rubia" le chiedo, staccando per un secondo la bocca.
"Ahhhh" getta la testa indietro, e so che è vicina.
Lo noto dal suo viso contratto in un'espressione di piacere puro.
"Vieni per me" ripeto, volendo sentire il suo sapore.
Estraggo le dita, ricevendo un mugolio di frustrazione, che subito viene zittito quando le sostituisco con la lingua.
Voglio sentirla.
La porto sempre più vicina all'apice, finché, dopo poche spinte, viene nella mia bocca, gemendo il mio nome.
Porta le mani sulla mia testa, e glielo concedo, mentre accompagno il suo orgasmo, sentendo il suo corpo pervaso da spasmi.
Quando si è calmata, risalgo verso l'alto, lasciandole baci dolci sulla pelle calda.
Arrivo al suo viso e la bacio, per poi toglierle delle ciocche dal viso, imperlato leggermente dal sudore.
Le slego i polsi, e lei subito porta una mano sul mio viso, accarezzandolo.
"Volevo toccarti tutto il tempo" mi tira a se, unendo le nostre labbra, mentre io mi reggo con un gomito sopra di lei.
Mi accarezza il braccio, per poi scambiare le posizioni con una mossa rapida.
Sale a cavalcioni sulle mie gambe, per poi poggiare le mani sulla mia pancia, tracciando linee immaginarie sulla mia pelle perfetta.
Va dietro la mia schiena, che sollevo leggermente capendo cosa voglia fare, e mi slaccia il gancino del reggiseno, che getta insieme al suo, casualmente.
Appena i miei seni sono esposti e nudi davanti a lei, noto come li guarda, mentre io porto le mani sui suoi fianchi, tenendola su di me.
Accarezzo la sua pelle, mentre si abbassa sui miei seni, baciandoli e giocando con i miei capezzoli, ormai turgidi per lei.
Gira la lingua intorno ad esso, facendomi mugugnare un gemito strozzato, mentre le sue mani scendono verso il basso.
Una accarezza il mio fianco, per poi risalire e prendermi il viso, mentre l'altra continua il suo percorso, arrivando all'elastico sei miei slip.
Mi guarda, sorridendo appena, e io faccio lo stesso, accarezzando ogni centimetro della sua pelle.
Le stringo i seni, facendola chinare per baciarmi, e mentre le nostre lingue si intrecciano, le sue dita giocano con le mie mutande, infilandole leggermente sotto il tessuto.
Sorrido per il suo gioco, per poi riprenderle le labbra, mordendole il labbro inferiore.
"Maca..."
"Mh..."
"Muoviti" ridacchia e scuote la testa, prendendomi il viso con la mano libera.
"Quanta fretta che ha professoressa" rido alla sua provocazione, mentre porto le mani sul suo fondoschiena nudo, stringendo.
"Signorina Ferreiro, lei deve aver voglia di finire nei guai" si morde il labbro inferiore, completamente presa dal nostro gioco.
"Mh...sa professoressa, mi piacciono i guai, e tutto ciò che comprendono"
"Dovrò punirla se continua..." sorride e fa sfiorare le nostre labbra, mentre porto una mano tra i nostri corpi, alla ricerca della sua intimità.
Quando capisce le mie interazioni, mi blocca il polso, portandolo sulla mia testa con la mano libera.
"Cosa vuole signora Zahir?" Ride per la sua stessa provocazione, che sa quanto mi infastidisca.
"Non mi chiami cosi"
"Mh..." si abbassa sul mio petto, baciandolo ripetutamente, per poi prendermi le labbra, spingendo il suo corpo sul mio.
La mano che ha vicino alla mia intimità, scende leggermente, accarezzandomi delicatamente il clitoride da sopra la stoffa leggera.
Ansimo, mentre mi bacia, prendendo dentro di se i miei versi di piacere.
"Cosa vuole?" La guardo, vedendo che ha un ghigno malizioso sul viso.
Un ghigno che voglio baciare senza staccarmi mai più.
Le prendo il mento bruscamente, tirandola a me e facendo sfiorare le nostre labbra.
"Voglio te" Noto come si blocca per un momento, mentre noto la sua pelle rabbrividire, riempiendosi di puntini.
La sua mano entra nei miei slip, toccandomi il clitoride.
"Dio...professoressa lei è fradicia"
"Mh...è l'effetto che mi fa lei, signorina Ferreiro" ride e annuisce, baciandomi.
Porta le dita più in basso, bagnandole, per poi tornare sul mio clitoride, facendo dei cerchi.
Sento come scivola bene, dandomi piacere.
Scende da me, lasciandomi aprire le gambe, e si mette in mezzo ad esse, scendendo verso il basso con la bocca.
Passa il mio ventre, la mia pancia, per poi arrivare ai miei slip. Toglie la mano, facendomi mancare il suo tocco, cosi bello.
Il mio respiro accelera, mentre la guardo dall'alto, accarezzandole la testa con una mano.
"Un attimo" dice baciandomi la pancia, per poi sfilarmi gli slip.
Guarda la mia intimità, facendomi sentire desiderata e voluta.
Spingo leggermente la sua testa, facendole capire cosa voglio.
"Chieda, professoressa" dice furbamente, sorridendo dal basso.
"Si avvicini" cado nella sua trappola, cominciando questo gioco di provocazioni e ordini. Fa come le ho chiesto, avvicinandosi, senza toccarmi, e soffiando sulla mia intimità quando parla.
"Ora?"
"Mi baci" sorride, per poi farlo: comincia a baciare il mio clitoride, facendomi ansimare.
Le sue labbra si posano ripetutamente su quello stesso punto, facendomi bagnare ogni secondo di più.
"Poi?"
Non rispondo, presa dall'eccitazione, e la sua mano libera passa sulla mia pancia, stringendola leggermente.
La mia mano stringe i suoi capelli biondi, tirandola leggermente più vicina.
"Chieda"
"Usi la lingua" sorride, probabilmente per come sto cercando di mantenere il gioco perverso che abbiamo iniziato, nonostante mi stia perdendo sulla strada del piacere.
Su quella strada su cui solo lei sa portarmi.
La sua lingua passa per tutta la mia apertura, facendomi gemere.
"Ahh...." gemo leggermente, mentre le tiro i capelli.
La fa girare intorno al mio clitoride, giocandoci, mentre muovo un po il bacino, spingendolo contro la sua bocca.
La mano che tiene sulla mia pancia, mi accarezza, muovendosi piano, mentre l'altra mi tiene il fianco, cercando di tenermi ferma.
"Scenda più...giu" dico guardandola, mentre lei segue le mie istruzioni, facendo scorrere la lingua bagnata tra le mie pieghe.
Guardo il suo viso in mezzo alle mie gambe e sento l'eccitazione salire maggiormente, mentre voglio avere ogni secondo di più.
Lecca il mio ingresso, facendomi lasciare un verso di piacere, che esce dalla mia bocca senza controllo.
Gemo e ansimo, mentre sento come sta aspettando un altro comando, che non riesco a darle perché la voce mi muore in gola.
"Sto aspettando"
"Un dito" dico semplicemente, si stacca e mentre guarda il mio ingresso, porta un dito sulla mia apertura, stimolandolo.
Infila la punta, facendomi impazzire per la sensazione che subito interrompe, estraendolo nuovamente.
"Deve essere più specifica" la guardo, mentre i suoi occhi sono puntati nei miei, la sua bocca é bagnata di me, e vederla cosi mi sta facendo impazzire.
Tiro i suoi capelli, facendola salire verso l'alto.
La bacio, sentendo il suo sapore mescolato al mio, mentre il suo dito è ancora li.
"Entra Maca" cedo, non riuscendo a rimanere lucida per mantenere attivo il gioco che ha iniziato.
"Come desidera...professoressa" spinge il dito dentro di me, facendomi buttare la testa indietro, esponendole il collo.
Si china, baciandolo e leccandolo con avidità, mentre il suo dito fa dentro e fuori con lentezza.
Una lentezza che mi strazia e mi tortura.
Cosa che lei sa molto bene, infatti sorride, con quello sguardo furbo e al tempo stesso malizioso.
Mi morde il labbro inferiore, traendomi un gemito, mentre la mia stretta nei suoi capelli, diventa una carezza.
Mi guarda con quei suoi occhi così meravigliosi, e le prendo il viso, accarezzandolo.
"Di più" le chiedo con un filo di voce, quasi spezzata.
Sorride e mentre mi bacia, spinge un secondo dito in me, facendomi aprire la bocca per il piacere immenso che mi sta procurando.
Sento le pareti della mia intimità allargarsi al suo passaggio, facendomi gemere.
Il mio respiro comincia ad avere ansimi strozzati e frequenti, mentre le prendo il polso.
"Aumenta" Poggia la fronte sulla mia e lo fa, velocizzando le dita, che mi fanno chiudere gli occhi di colpo, incapace di controllare tutto il piacere che mi sta dando.
Ogni volta che lo facciamo è diverso, più intenso, più nostro.
Ogni volta la sento più mia.
"Dammi di più Maca" mi guarda, corrucciando lo sguardo, per poi capire da sola quello che voglio.
Si morde il labbro, eccitata all'idea di entrare maggiormente in me.
Mi allarga le gambe con il suo corpo, e mentre mi guarda, senza più quel sorriso furbo sul viso, che ha sostituito con un'espressione seria e piena di voglia, spinge un terzo dito in me.
Scivola bene, per quanto sono bagnata, e gemo senza più controllo, gettando la testa indietro.
"Ahhhhhh Maca..." aumenta la velocità, troppo presa per mantenere il controllo e continuare il suo stesso gioco.
Si china su di me e mi divora il collo, mentre pompa con forza le dita in me.
"Ahhh..." tocca i punti sensibili, che mi fanno andare in estasi, immersa completamente in quello che mi sta facendo provare.
La sua mano cerca la mia sul letto, e quando la trova, le nostre dita si intrecciano.
Giro il viso lateralmente, aprendo leggermente gli occhi per guardare questa stretta che lascia trasparire tutto il nostro amore.
Non è scopare, né tanto meno sesso.
Stiamo facendo l'amore, in un modo intenso e tutto nostro.
Ci stiamo unendo e legando, in questo letto, in questa città perfetta.
"Ahhh...n-non...ti fermare" dico, con la voce strozzata dai gemiti e dal respiro impazzito, chiedendole una cosa a cui lei nemmeno sta pensando.
Noto quanto è immersa nell'atto di darmi piacere, e non si fermerebbe.
Porto la mano libera sulla sua schiena, graffiandola con le unghie, mentre sto entrando in quella dimensione perfetta a cui si ha accesso solo quando si è vicini all'apice.
Quella in cui non vedi altro che il piacere che la persona che ami di sta procurando.
Una dimensione in cui puoi entrare solo quando stai facendo questo tipo di amore.
Quello con una persona che ami da morire e con cui hai un legame forte.
Stringo forte la sua mano, mentre lei geme per le mie unghie nella sua schiena.
Nonostante voglia guardarla, il piacere sta vincendo sulla mia volontà, rendendomi impossibile aprire gli occhi.
"Zule..." sento la sua voce spezzata per l'eccitazione e porto la mano che avevo sulla sua schiena, sul suo viso.
"G-Guardami" mi chiede, ma non la ascolto, incapace di farlo adesso.
Rallenta il movimento, facendomi mancare quella velocità che mi stava portando al limite.
"No...c-continua Maca"
"Guardami" raddrizzo la testa, e provo ad aprirli, ma le sue dita me lo rendono impossibile.
"Voglio che mi guardi mentre vieni per me" nel sentirla, così eccitata nel darmi piacere, una scossa mi attraversa il corpo.
Apro gli occhi, che fatico a mantenere aperti inizialmente, ma quando trovo i suoi, sorrido leggermente.
Accarezzo il suo viso, portandola a mettere la sua fronte sulla mia.
"Ti amo Zulema...ti amo" mi ripete, facendomi sentire cosi bene, proprio mentre con una spinta tocca il punto perfetto.
"Ahhhh" gemo, toccando il paradiso, mentre lei prende le mie labbra, mordendole.
"Vieni Zule"
"Ahhhh" rilascio un gemito strozzato, e dopo poche spinte, cado oltre il limite, esplodendo in un orgasmo forte.
Mi bacia, premendo forte le labbra sulle mie, intrecciando le nostre lingue.
Accompagna il mio orgasmo, uscendo da me e massaggiandomi il clitoride
Le prendo il viso con entrambe le mani, interrompendo l'intreccio delle nostre dita, mentre lei sale a cavalcioni su di me.
Le prendo i fianchi, mentre si china su di me, baciandomi il collo.
Cerco di calmare il respiro, accarezzandole la testa.
Mi toglie i capelli dal viso, come ho fatto io prima, e quando ci guardiamo, sorridiamo entrambe, sinceramente.
Scende e si sdraia accanto a me, cingendomi la vita con un braccio.
Infila il viso nell'incavo del mio collo, e le do spazio, mentre mi lascia di tanto in tanto dei baci dolci e caldi sulla pelle.
"Rubia..."
"È stato stupendo"
"Si..." le alzo il viso, e la guardo, scrutando ogni suo piccolo particolare.
Bacio l'angolo delle sue labbra, poi faccio la stessa cosa con l'altro.
"Come faccio a fare lezione? Mh? Me lo dici?" Ride e io faccio lo stesso, baciandola.
"E io come faccio a stare attenta?"
"Mh..." la tiro vicina, mentre le sue dita tracciano linee flebili sulla mia pancia.
"Scappiamo, rimaniamo in questo letto per sempre" rido nel sentirla, mentre appoggia il viso sul mio petto.
Le accarezzo i capelli, mentre un'idea mi viene in mente, facendomi sorridere.
Un'idea che prevede me e lei in quella fantastica vasca che c'è nella stanza accanto, piena di acqua e schiuma.
Le do un bacio sulla testa e uno sulle labbra, dopo averle alzato il viso.
"Vuoi fare un bagno?"

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon