𝗖𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝟱: 𝙩𝙖𝙠𝙞𝙣𝙜 𝙛𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩

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Il mattino dopo Taehyung si svegliò sul suo letto caldo, il cellulare squillava senza sosta sul comodino al suo fianco. Si allungò e lo prese, gli occhi ancora chiusi per proteggersi dalla luce solare mattutina.

"Pronto?" rispose, la sua voce roca era ancora impastata dal sonno. Il risolino che gli giunse alle orecchie lo fece svegliare completamente, si sedette contro i cuscini del letto e salutò il moro all'altro capo del telefono: "Oh ciao Jungkook".

"Buongiorno bellezza" disse Jungkook causando un incendio implacabile sulle gote del biondo.

"Sembravi davvero stanco ieri sera per cui ho ben pensato di svegliarti con una chiamata".

"Grazie... credo di non aver impostato bene la sveglia ieri notte..."

"Non ne hai avuto il tempo tesoro"

"Che intendi?"

"Sei collassato su di me" mormorò il maggiore e Taehyung arrossì ancora di più prima di emettere strani lamenti per la figura del giorno prima.

"Jungkook ti chiedo scusa! Non ho fatto nulla di strano, vero?" l'urlo dell'insegnante scaturì un'altra attraente risata nel ragazzo all'altro capo della linea.

"Definisci strano"

"Beh... io sono piuttosto affettuoso mentre dormo. Ho- ho fatto qualcosa di troppo appiccicoso...?" bisbigliò troppo basito da se stesso per aver mostrato all'escort quel suo lato coccoloso. Eppure Jungkook trovava tutta quella situazione dannatamente adorabile, non aveva il cuore per dirgli che la notte prima lo aveva quasi stritolato inconsciamente e gli si incollava addosso qualora egli provasse a muoversi o ad andare in bagno.

"Ho notato, ma tranquillo non hai fatto nulla di strano" disse il maggiore e Taehyung tirò un sospiro di sollievo ridendo dolcemente.

"Per fortuna"

"Non vorrei fare il guastafeste ma per caso hai dato un'occhiata all'orario?"

"No perché- Oh merda! Faremo tardi!" piagnucolò il biondo sgusciando fuori dalle lenzuola. Mise la chiamata in viva-voce, si spogliò dei suoi abiti e prese la sua valigia verde dall'armadio.

"Tae?" si intromise Jungkook che sperava di attirare l'attenzione del ragazzo impanicato, cercando di non badare al fatto che lui si stava probabilmente spogliando all'altro capo del telefono.

Taehyung si infilò il suo nuovo paio di boxer, un nuovo paio di jeans e una maglietta grigia prima di accorgersi dei sospiri emessi dal moro.

"Taehyung!"

"Che c'è?" chiese Taehyung fermandosi con la felpa solo su metà busto.

"Sono già diretto verso casa tua. Non ti preoccupare del ritardo, ce la faremo per tempo" gli disse calmo Jungkook e magicamente il panico di Taehyung sembrò acquietarsi.

"S-si.... hai ragione..."

"Non devi sempre darmi ragione Tae" riprese il ventiseienne svoltando nella via di casa del suo finto ragazzo.

"Voglio che tu ti senta a tuo agio intorno a me, vorrei tu fossi il più naturale possibile con me"

Taehyung prese un bel respiro a quelle parole che era abituato a sentir pronunciare dal suo ex. Era troppo ubbidiente e mite con lui, doveva crescere e diventare abbastanza coraggioso da combatterlo.

"Scusami Jungkook... ma è così che sono fatto. A volte sono sfacciato, ma la maggior parte delle volte molto mite e remissivo, penso sia un effetto collaterale del lavorare coi bambini"

The Wedding Date: Taekook | ITAWhere stories live. Discover now