Capitolo 2

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Canzoniperilcapitolo:

ToBeAlone-BenHoward

SweetDisposition-TheTemperTrap

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La mattina dopo rotolai giù dal letto verso le dieci. Sapevo che Lily aveva la lezione alle otto e sarebbe rimasta fuori l'intera giornata, così oggi avevo l'intera giornata per me. Mi lavai e misi le lenti a contatto, mi vestii mettendo un maglione e un paio di jeans e decisi di prendere il caffè.

Infilai il diario nella mia borsa prima di uscire insieme alla penna e sistemai i miei capelli in una coda alta. Mi piaceva andare al coffe bar la mattina, mi piace sedermi, gustare una bevanda calda e scrivere qualcosa nel mio diario.

Ecco questo è esattamente quello che feci quella mattina, presi il solito caffè e trovai un tavolo libero in fondo. Mi sitemai e aprì il mio diario, incominciai a prendere appunti, quando il rumore del campanello catturò la mia attenzione. Nel bar era entrato lui, lo straniero di ieri sera.

Indossava la stessa giacca di pelle scura e un paio di occhiali da sole i capelli tirati in un ciuffo alto. I suoi occhi girarono per la sala e distolsi lo sguardo da lui, cercando di sembrare disinvolta pregando Dio che non mi avesse notata. Non saprei dire il perché, ma c'era qualcosa in lui che mi spaventava, tutto di lui era spaventoso e avevo una voglia terribile di nascondermi. Così provai a nascondere il mio viso, guardando verso la pagina bianca del mio diario giocherellando con la penna in mano.

Perché era qui? Mi ha seguita?

Dopo qualche minuto, mi guardai intorno e notai che se n'era andato. Guardai nei tavoli per vedere se c'era segno di quel tipo, ma non c'era nessuno. Era semplicemente scomparso. Raccolsi le mie cose dopo aver finito il mio caffè, desiderando solo di tornare a casa dove mi sarei sentita al sicuro.

Misi la borsa a tracolla in spalla e mi precipitai fuori dal bar camminando sul marciapiede di fronte a me. Non capivo perché avessi così paura dello straniero senza nome, ma c'è l'avevo. Quella era la seconda volta che lo vedevo e il mio sangue era così freddo che avrei voluto scomparire.

Quando pensai di essere abbastanza distante da quel bar una mano afferrò il mio braccio e mi fermò. Stavo per fare uscire un urlo e affrontare il mio rapitore, quando una seconda mano si fermò sulla mia bocca serrandola. Mi portò con se tirandomi duramente in un vicolo a caso. La mia schiena è stata sbattuta contro il suo petto. Ho cercato di fuggire, ma fu tutto inutile, cosa mi avrebbe fatto?

La sua mano era ancora intorno alla mia bocca, era ruvida e abbronzata, un tatuaggio ricopriva il suo braccio. Mi bloccai, immaginando fosse lui, ma non ne avevo la certezza. Puzzava di colonia e sigarette, sapevo che era lo straniero di ieri.

"Mi hai riconosciuto eh?" sussurrò contro il mio orecchio, il suoi respiri caldi mi procurarono un brivido lungo la schiena. Lui rise minacciosamente, quasi come se avesse letto i miei pensieri. Ero troppo stordita per muovermi o parlare.

Con la sua mano ancora intorno alla mia bocca usò la mano libera portandola prima nel mio braccio spostandolo fino alla mia vita, questo gesto mi fece venire la pelle d'oca. Rimasi immobile, terrorizzata quando la sua mano si spostò ancora più giù verso il mio sedere. Fece scivolare il telefono fuori dalla mia tasca posteriore e lo sentì digitare qualcosa.

Stava salvando il suo numero? Un secondo dopo il suo telefono squillò come per rispondere alla mia domanda. Sapevo che aveva mandato un SMS dal mio telefono e adesso aveva il mio numero.

Strinsi gli occhi tenendoli chiusi quando rimise il mio telefono nella tasca, e strinse il mio sedere, questo gesto mi fece sobbalzare.

Emise una risatina gutturale e mi  sussurrò "ora vai e non voltarti indietro"

Mi lasciò dalla sua stretta e corsi subito dal vicolo e poco prima di girare l'angolo guardai indietro, anche se sapevo che non avrei dovuto farlo perché quando lo feci tutte le mie paure e sospetti presero vita. Aveo ragione era lui. Lo straniero era in piedi orgoglioso, mi fissava come se fossi una sua preda. Aveva un sorriso maligno nelle sue labbra rosa che si trasformò in un cipiglio quando presi contatto visivo con lui. Avevo disobbedito ai suoi ordini di non voltarmi indietro e ovviamente si era arrabbiato per questo.

Mi rigirai subito indietro correndo più veloce che potevo, allontanandomi da lui e da quel vicolo.

Dopo poco ero già arrivata a casa, ero senza fiato e scioccata più che mai. Entrai e chiusi la porta dietro di me, chiusi tutte le tende pregando che lo straniero non mi avesse seguita. Un secondo dopo il mio telefono stava vibrando, era un messaggio... Da lui.

È stato bello vederti di nuovo.

Stavo discutendo con me stessa se rispondere o no, l'ho conosciuto da poco e mi ha toccata in modo inappropriato e poi francamente mi spaventava.

Chi sei? Cosa vuoi da me?

Mi ritrovai a digitare e inviare. So che avrei dovuto evitarlo, dopo tutto anche Lily mi ha avvertita su di lui.

Lui non rispose. Aspettai, ma non ricevetti una risposta. Era stano come quest'uomo adesso aveva il mio numero e sapeva dove andavo ogni mattina a prendere il caffè, ma io non sapevo neanche il suo nome.

Pensai di chiamarlo, ma sapevo che ero troppo spaventata per farlo. Così ho trascorso l'intera giornata chiusa nell'appartamento, seduta nella mia camera da letto cercando di scrivere qualcosa.

Non ci riuscivo. La sensazione di essere così vulnerabile e piccola sotto quello straniero che con il suo tocco mi aveva scosso. Non riuscivo a pensare ad altro che a lui. Qual era il suo nome? Perché ha così tanti tatuaggi? Perché sembra improvvisamente più interessato a me?

Terrorize || z.m (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora