« Malfoy, sul serio, non capisco dove vuoi arrivare » ammise Hermione, che con tutta la buona volontà, non coglieva il melodramma che infuriava nella mente di Malfoy.

Lui le dedicò soltanto un'occhiata stizzita, prima di sbuffare sonoramente.

« Granger, non ci arrivi? Non ha una bella opinione della mia famiglia, e sicuramente non gli va giù il fatto che passi le giornate assieme a me. Potrebbe decidere di metterci l'uno contro l'altra, potrebbe influenzarti con le idee che si è fatto di me durante tutti questi a... »

La voce dirompente di Malfoy si interruppe di botto, le labbra accostate a una folta capigliatura i cui riflessi aurei brillavano sotto i raggi luminosi della giornata. E fu strano, se non maledettamente piacevole, stare lì immobile e sorpreso, stretto da quelle braccia esili e piccole, il viso di Hermione riverso nell'incavo del suo collo, in punta di piedi per riuscire a far combaciare i loro sguardi.
Fu strano ed ebbe il potere di lasciarlo senza parole per alcuni attimi.

« Quindi intendi fare il suo gioco? - Il sussurro di Hermione giunse dolcemente al suo orecchio, così calma, e così ragionevole, anche dopo quel tono scortese. - Vuoi davvero litigare? »

Lei sorrise con leggerezza contro la sua pelle odorata di vaniglia, le dita di Malfoy che avvedutamente si posavano, docili e esperte, sui suoi fianchi e la sua schiena, e per qualche motivo assurdo, sconosciuto perfino a lei, scoprì di non essere affatto alterata per i dubbi che Draco aveva avuto su Harry.
L'unica cosa che in quel momento aveva importanza, e le donava una tranquillità che di rado aveva provato, era la consapevolezza che Malfoy aveva, seppur con ovvi limiti, una certa cura del rapporto che costruivano ormai da mesi.

Ed era bello. Sì, era meraviglioso abbracciare Malfoy senza il timore di venir respinti.
Splendido essere cinti a sua volta da quelle braccia che non lo avevano fatto mai troppo spesso.

« Accompagnami alla Confraternita » disse Hermione, debolmente.

La sofficità della sua voce non impedì a Malfoy di assumere una espressione scettica mentre si abbassava al suo orecchio, rafforzando la stretta che traeva la ragazza a sé.

« E' un ordine, Granger? »

Le labbra di Hermione si piegarono nuovamente verso l'alto.

« Potrebbe diventarlo, se deciderai di farmi fare la strada da sola ».

Ci fu un attimo di silenzio; la stretta di Draco sui suoi fianchi si era fatta più intensa che mai.

« Andiamo ».

Le labbra di Draco si erano posate sul suo orecchio in una scia di profumo, e esitando un poco più del necessario sulla sua pelle, come in preda alla forte tentazione di baciarla, la oltrepassò con decisione, lasciandola nel corridoio a braccia quasi aperte. Fu nella distanza di un istante che Hermione non fu più in grado di avvertire il suo odore.
Aprì lentamente gli occhi. Draco la osservava a qualche metro di distanza, le mani nelle tasche dei pantaloni di pelle e la cravatta della sua casata, a sottili strisce verde-argento, leggermente allentata che andava a sfiorare la pelle lasciata scoperta da due bottoni slacciati.

« Ti consiglio di muoverti, Granger. Non abbiamo tutta la sera ».

« Questo lo so perfettamente, Malfoy » scandì Hermione, che sembrò riprendersi dalla trance in cui era sprofondata - Draco era ancora capace di farla imbambolare come una bambina -, e lo affiancò velocemente all'imbocco della scalinata.

Non le piaceva quando Malfoy diventava sfuggente; non tanto perché tendeva a risponderle meno pazientemente del solito, quanto prendeva l'abitudine di mollarla sul più bello in qualsiasi situazione, piacevole o spiacevole che fosse. Spesso, Hermione non aveva la più pallida idea sul perché si comportasse in quel modo.

« Cosa devi fare alla Confraternita? » domandò Draco all'improvviso, quasi inquisitorio.

« Capire cosa sta succedendo esattamente, e scoprire se hanno notizie sulle prossime mosse di

Voldemort. Anche se, per avere un resoconto più completo su questa mia ultima curiosità, mi basterebbe chiedere direttamente a uno degli interessati » aggiunse, lanciando provocatoriamente un'occhiata all'indirizzo di Malfoy, che ghignò in risposta.

« Granger, ti stupirà sentirmelo dire, ma sono già parecchie settimane che non torno a Shador.

Non sono stato convocato, né ho notizie certe su quali siano i prossimi piani ».
Hermione, colpita, lo scrutò con attenzione mentre filavano giù per il quarto piano, incrociando i prefetti di Tassorosso.

« E... tua madre? »

Fu una domanda che Hermione aveva posto quasi con cautela, ben sapendo la suscettibilità di Malfoy nel sentirsi rivolgere domande troppo personali o invadenti. Tuttavia ormai si sentiva pronta ad affrontare l'argomento della famiglia di Draco, e incredibilmente lui, dopo aver assunto una espressione quasi meravigliata per il cambio di tema, si schiarì appena la voce forse per guadagnare tempo.

« Cosa? » domandò; non sembrava offeso né ostile, quindi Hermione decise di continuare.

« Ehm... lei non vive nel vostro maniero, giusto? E suppongo che tu non la veda spesso... »
Malfoy si strinse per un breve momento nelle spalle, fingendo assoluta indifferenza.

« No, infatti » tagliò corto.

Hermione si morse meccanicamente il labbro inferiore; ecco, aveva sbagliato tutto. Probabilmente per lui era stato troppo presto sentirsi porre domande del genere, magari non si sentiva ancora pronto a parlare di sé con lei...

Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz