01-Esami d'ingresso

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Mi guardai attorno, notando alcuni sguardi fissarmi. Era dapprima che facevano così e lo ammetto, mi stanno facendo innervosire assai.
In parole povere ero nell'area d'esame A e Tusyu nella B, ovvero ero da sola. Dobbiamo sconfiggere dei robot come se fossero veri Villain ed ognuno aveva un punto diverso e che dovevamo comportarci da veri Hero, solo che quest'ultimi non combattono e basta.
Si stava avvicinando il ragazzo dello sgambetto, ma m'incamminai verso il portone per ignorarlo.
-Allora guy's, START!- Urlò Present Mic d'un tratto, aprendo il portone di fronte a me. Non aspettai un secondo che corsi subito all'interno della finta città, notando i pochi sguardi stupiti delle persona che lasciai indietro.
Vidi uno di quei robot e decisi di farlo fuori prima che facesse del male a qualcuno, così iniziai a cantare Legends Never Die degli League Of Legends. Cantando mi rilassa e mi ridà le emozioni che avevo perso tempo fa, diciamo che la musica mi ha salvato nei momenti bui.
Girai attorno hai robot, aumentati nel mentre, per confonderli e saltare poco prima del ritornello. Appena iniziò quest'ultimo allungai la catena della manetta e tirai in basso di colpo, disintegrando all'istante tutti e cinque i robot.
Feci la stessa cosa per molto tempo, finché non notai alcuni ragazzi in difficoltà, allora decisi di salvare chi fosse realmente in pericolo. Non potevo fare molto, quindi avevo scelto di salvare ed combattere gli altri contemporaneamente, assicurandomi che non si facessero male.
Con tutto il casino che c'era avevo perso la cognizione del tempo, non sapevo quanto fosse passato dall'inizio di tutto ciò. Intuì che l'esame stesse per finire quando notammo arrivare il robot da zero punti, colui che dovevamo evitare.
Tutti corsero verso l'uscita per salvarsi, mentre io correvo dalla parte opposta per prendere i più lenti e trasportarli verso l'uscita, essendo che avevo la stessa velocità del mio migliore amico, facendo gli stessi giri un paio di volte.
Appena portai l'ultimo ragazzo all'uscita sentii un urlo femminile, girandomi notai che una ragazza stava a pochi metri del robot e non poteva muoversi per colpa di alcuni detriti che non riusciva a togliere. Gli corsi incontro per aiutarla, intuendo che avesse una slogatura non appena la liberai.
Ma non feci in tempo a portarla lontana che il gigante ci stava per attaccare, senza pensarci due volte saltai e, chiudendomi in una palla rossa e blu, lo trafissi nel petto, rompendolo sul colpo. In tutto ciò finii di cantare RedNeak di J-ax, una delle poche canzoni del mio passato.
Tornai dalla ragazza e, prendendola come una sposa, la portai fuori, dove una signora anziana ci stava aspettando.
-Oh care, state bene?- Chiese ad entrambe con voce preoccupata, per farla calmare un poco gli risposi.
-Io si, ma lei di meno. La sua caviglia è slogata quando era arrivato il robot da zero e, vedendo che nessuno la voleva aiutare, decisi d'andare in suo soccorso. Nient'altro- Risposi dicendo i dettagli maggiori dell'attacco per poi appoggiare la ragazza a terra, mettendola seduta con cautela. Dopo questo gesto me ne andai, volendo vedere Moon.
Secondi dopo vidi quest'ultima insieme alla donna di stamani tenendo la piccola in braccio, per poi arrivare di fronte a me. Me la consegna delicatamente, come se fosse la creatura più preziosa del mondo, per me lo era.
-Grazie mille per avermela tenuta per tutto questo tempo, spero che non vi abbia dato fastidio- La ringraziai gentilmente mentre guardai la piccola, che si nascose subito nei miei aculei.
-Tranquilla dear, si è comportata bene. E' stata zitta e ferma per tutto il tempo, guardandoti dagli schermi. Ci ha impressionato, non avevamo mai visto un comportamento del genere da parte di un bambino. E' riuscita addirittura ad essere presa in simpatia pure da EraserHead, che è impossibile per noi- Mi rispose con un sorriso e felicità nella voce, ridacchiando di tanto in tanto.
Ero leggermente stupita dalla mia stessa figlia, purché era la prima volta che stava lontano da me e si comportava in modo diverso. Tornai subito alla realtà, salutando la donna ed incamminandomi verso l'entrata, dove vidi Tsuyu aspettarci.
Nel ritorno a casa ci raccontammo e commentavamo quanto erano faticosi gli esami, specialmente quello svolto poco tempo fa. Fu stupita pure lei dopo averle raccontato la stessa cosa della giovane donna, che scoprii chiamarsi Miidnight.

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Tornate a casa andammo dirette in camera di Tusyu e ci buttammo sul letto matrimoniale, dove lei era a pancia in su mentre io in giù. Appena sdraiate Moon uscii dagli aculei rossi con un sorriso, felice d'avere scoperto nuovi luoghi.
Ci mettemmo a parlare tutt'e tre di quella giornata stancante, finché non mi arrivò una chiamata. Presi il prototipo giallo dalla tasca e premetti il pulsantino per accettare.
-PokèSha, Moon state bene? Avete trovato un posto in cui stare? Avete trovato nuovi amici? Hai salvato qualcuno? Ok, ho finito le domande- Disse tutto d'un fiato la mia migliore amica con della preoccupazione nella propria voce, arrivando alla fine senza fiato.
-Ei Rouge, si stiamo bene entrambe e non preoccuparti, abbiamo un tetto sopra alla testa- Risposi al pipistrello per tranquillizzarla, essendo che era come una madre per me e zia per Moon. -Comunque, Rouge, lei è Asui Tsuyu. Tsuyu, Rouge. Mia migliore amica e che chiamo 'mami' per dispetto-
-Se se non vantarti cara solo perchè hai un'ammiratore segreto. A proposito, dove si trova la mia peste preferita?- chiese Rouge ad un certo punto, scrutando la visuale davanti a se.
La donna pipistrello aveva la testa bianca, compresi i capelli a caschetto, mentre la pelle era abbronzata.
Indossava una tuta attillata nera senza spalline e con un cuore rosa acceso contornato di bianco, facendo sì una scollatura abbastanza evidente. Aveva guanti lunghi fino hai gomiti bianchi con l'orlo dello stesso colore del cuore, mentre gli stivali avevano il tacco grigiastro col cuore sulle punte dei piedi.
Le sue ali erano d'un nebbia crepuscolare ed enormi per essere in bella vista.
-Zia! Finalmente vi fate sentire!- Disse mia figlia sbucando dal nulla, come faceva di solito, e sedendosi sulle gambe della ragazza anfibia. Quest'ultima le accarezzò la testolina con delicatezza, come se fosse di ceramica.
-Ma che maleducata Rouge, non ci fai salutare la nostra eroina? Non ti facevo come una madre protettiva- Disse un echidnea rossa con le braccia incrociate ed appoggiata al muro dietro alla nominata.
-Knuckles the Echidna, smettila subito di prendermi in giro e non sono una madre. Guastafeste- Gli rispose il pipistrello con rabbia. Non sono cambiati minimamente questo mese.
Quest'ultimo era un echidna rossa con una striscia a forma della Nike bianca sotto al collo, indossando solo guanti e scarpe. Gli occhi erano completamente neri.
I guanti erano bianchi fino al posto con due puntine sulle nocche, mentre le scarpe erano assai strane. Rosse con una grande riga gialla nel mezzo, del fero era incastonato nel centro ed attaccato all'estremità delle caviglie, coperte con dei cerchi verde chiaro.
-Certo che in un mese non siete cambiati per niente ragazzi, per non parlare del vostro rapporto- Ammiccai con un ghigno, divertita dai loro sguardi infiammati.
-Prima che mettiate in soqquadro la stanza uscite, essendo che non vogliamo pulirle i vostri danni- Disse ad un tratto una voce, quella del mio salvatore. Insieme a lui c'era il suo migliore amico a due code.
Secondi dopo vidimo un riccio blu con occhi verde smelardo ed un sorriso esasperato, provocato dai due. Quasi tutto il suo corpo era ricoperto dalla pelliccia blu lasciando braccia e petto d'un rosa uguale alla pelle umana, compreso il suo viso.
Aveva il mio stesso guanto destro su entrambi i lati e delle scarpe rosse con una larga linea bianca che le divideva, attaccati verso l'esterno degli anellini dorati. Indossava le calze dello stesso colore dei guanti, ovvero bianchi.
La volpe a due code era d'un giallo acceso con petto e baffetti bianchi, i suoi occhi erano azzurri come il cielo. Sulla testa aveva tre ciuffetti ribelli all'insù ed indossava gli stessi guanti dell'amico blu come per le scarpe, solo che quest'ultime erano strutturate diversamente: il bianco era davanti ed il rosso dietro. Anche se le volpi avevano una sola coda, come tutti gli altri animali, lui ne aveva due per via di una mutazione genetica.
-Guarda il lato positivo Sonic, non li avete ancora cacciati dalla squadra- Dissi dopo la minaccia hai due, cosa che fece confondere la mia amica anfibia.
-Già è un miracolo se non sono ancora morti per mano di Shadow, immagina se devono stare in una stanza da soli- Mi rispose il riccio subito dopo, facendo ridacchiare mia figlia.
-Smettila di nominarmi, faker- Rispose di punti in bianco una voce, facendoci intuire che fosse l'innominato.
Restammo a parlare per una mezz'ora bella e buona finché la madre di Tsuyu non ci avvisò che era meglio dormire presto per via degli esami fatti in quel giorno. Salutammo i nostri amici per poi incamminarci verso camera mia e di Moon.
Tsuyu era stata presa subito in simpatia da quei pazzi con cui mi ritrovavo come amici. L'unico normale era Tails, la volpe gialla, essendo ancora un bambino.

Perchè non mi lasci in pace (BNHA X Sonic) (NON CONTINUATO)Where stories live. Discover now