"Non sono affatto un tipo paziente, sai? Quindi dimmi, ci hai sentiti?"

Qualcosa le sfiorò un braccio e sussultó, "Rispondigli quando ti fa una domanda, Abigail."

Vide il volto di Erwin vicino al suo, senza volere si allontanó, ma la presa delle manette sul polso le impediva di andare troppo lontano.

"Si, vi ho sentiti." Abigail si arrese, cercando di trattenere le lacrime che volevano uscire dalla paura.

"E come mai ci stavi ascoltando?" chiese, e puntó nuovamente la pistola contro il suo collo.

"No, non posso..."

"Abigail." la richiamó, sbattendo un piede violentemente per terra, "Dimmi la verità."

La mora si sentii tremare, guardó il soffitto rovinato per colpa dello sparo che aveva dato Levi poc'anzi. Non poteva fare altro, i suoi colleghi l'avrebbero probabilmente odiata, li stava per tradire. Si sentiva in colpa, ma non esisteva altra scelta. Sicuramente, Hitch avrebbe capito.

"Sono una spia mandata dalla polizia militare." disse.

"Mandata, perché?" domandó Erwin.

"Per spiare le vostre attività illegali, cogliervi nel sacco e farvi arrestare."

"Merda!" urló Levi dando un calcio alla sedia dov'era seduto prima. Si ruppe, riducendosi in tanti pezzi e cadendo sul suolo, "Quei bastardi ci vogliono ancora arrestare!"

"Sta' calmo, la uccideremo e basta, capiranno."

"No, ho già mandato una lettera chiedendogli del tempo."

"Cosa hai fatto?!" sbraitó il biondo, si alzó in piedi per guardarlo meglio.

"Ho scritto una lettera a nome di Abigail Parker." spiegó, "Dicendo che noi l'avremmo uccisa entro un mese, se non daranno alla gang sotterranea il potere dell'intera capitale di Mitras, ma non ho ancora ricevuto una risposta."

Abigail rimase pietrificata. I suoi compagni allora lo sapevano, ma come mai non avevano risposto?Probabilmente dovevano ancora leggere la lettera, pensó. Non c'era motivo di pensare male, avrebbero fatto di tutto per salvarla da quella situazione.

"Sei impazzito, Levi? Come facevi a sapere che questa puttana fa parte della polizia militare poi? E se non lo fosse stata, avresti fatto una figura di merda!"

"Ne ero sicuro e basta, intuizione."

"Appena lo saprà Hanji, si arrabbierà tantissimo." disse e con due passi svelti, Erwin uscii dalla stanza chiudendo la porta con violenza.

"Intuizione?" domandó Abigail. Erano da soli, Levi si sedette sulla sedia dov'era Erwin, la guardò in faccia mentre posava la pistola di nuovo nella sua giacca.

"Si."

"Stronzate." rispose, "Sei un bastardo."

"Non osare rivolgerti a me in quel modo, mocciosa."

"Altrimenti? Mi ucciderai? Fallo, non starò qui come prigioniera di persone come voi, preferisco morire." disse la ragazza lasciando Levi a bocca aperta.

Slave (18+)Where stories live. Discover now