Capitolo 16 (🇮🇹 pt.2)

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Esco dal bagno e noto che è sul balcone, appoggiata alla ringhiera e con il telefono all'orecchio.
Mi avvicino, e mi insospettisco quando parla sottovoce, rendendomi impossibile sentirla.
È nervosa e sembra sul punto di litigare.
"Zule..."
Sussulta quasi impercettibilmente, e si volta, guardandomi.
Mi sorride e saluta, nello stesso modo nervoso e brusco che ho notato prima, la persona dall'altro lato del telefono.
Chiude la telefonata e mi viene in contro, per poi provare a baciarmi.
Mi sposto subito, ridendo.
"Ti sei gia dimenticata la sfida Zulema?"
"Mh...nemmeno baci?"
"Niente..." dico sorridendo e guardandola furba.
"Che sfida stupida" va verso l'armadio e prende entrambi i nostri cappotti, passandomi il mio.
"Chi era al telefono?"
"Lavoro..." non mi guarda in faccia e tutto questo mi sta facendo impazzire.
Questa storia delle telefonate mi fa insospettire tantissimo, soprattutto dopo aver letto il nome di quella donna: Giulia.
"Sicura?" Dico prendendole il polso.
"Si..." dice poi.
Annuisco e cerco di scacciare via tutti i pensieri negativi, che ammetto essere solita farmi.
Sorrido e la seguo fuori dalla camera, mentre ci stuzzichiamo continuamente per farci perdere questa dannata sfida.

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(ZULEMA's POV)

"Smettila di guardarmi"
"Adesso non posso nemmeno fare questo?"
"No. Girati. Guarda i fogli" rido mentre ascolto la Rubia, seduta dall'altro lato della scrivania, scrivendo sui fogli.
È appoggiata con i gomiti, gesto che fa intravedere i suoi seni.
"Hai uno scollo che ti guarderebbe chiunque"
Alza la testa, con un sorriso furbo sul viso
e mi guarda, sbuffando poi una risatina.
"Que? Sei gelosa?"
"Cosa? No. Dico solo che ti guardo per quello"
"Mh...quindi mi guardi il seno"
"Come se non lo avessi baciato tutta la notte"
Noto come avvampa, e il sorriso, che ora ho io sulle labbra, viene sostituito da difficoltà.
Si passa una mano dietro al collo, massaggiandolo, mentre io mi alzo, arrivando dietro di lei.
Metto le mani sulle sue spalle e le massaggio, premendo con le dita.
"Mh..." lascia sollievo, mentre sento quanto è rigida e contratta.
"Maca...davvero hai bisogno di un massaggio"
"Mh...non da te" mi toglie le mani, facendomi ridere, e io giro la sua sedia verso di me, per poi appoggiarmi ai braccioli di quest'ultima e avvicinarmi con il viso al suo.
Noto come deglutisce, e chiude gli occhi, sentendomi così tremendamente vicina.
"Que pasa Rubia?"
"Nada..."
"Si? Sembri in difficoltà..."
"Ti sbagli. Stiamo lavorando..." riapre gli occhi e toglie le mie mani dalla sedia, prendendo un evidenziatore giallo e
sottolineando le parole chiave.
Le prendo il mento, obbligandola a guardarmi, e mi avvicino, posando le mie labbra sulle sue.
Rimane immobile, ma nemmeno si sposta.
Muovo leggermente le mie labbra, so che cederà.
Non riesce e nemmeno io.
Non riusciamo a non toccarci o baciarci per più di 5 minuti.
Porta una mano sul mio viso, e nonostante quel po di orgoglio, muove anche lei le labbra.
Mi scappa un sorriso, sentendo che piano piano vuole approfondire.
Mi stacco e la guardo, mentre fa una smorfia.
"Hai perso"
"Fanculo Zulema"
Ridiamo e poi cerca nuovamente la mia bocca, dandomi un bacio leggero.
"Quindi sta notte posso averti?" Dico mordendomi il labbro inferiore.
"Dipende..." dice alzandosi in piedi e io indietreggio, con la stessa espressione, per poi appoggiarmi alla scrivania.
Sfiora le mie labbra e sorrido, sapendo che ha completamente perso.
"Da cosa Rubia?"
"Da cosa vuoi farmi"
"Mh..." le prendo la gola, in modo non troppo violento, e noto sorpresa mista a eccitazione sul suo viso.
"Voglio farti tante di quelle cose" mi chino baciandole il collo e sentendo una voglia tremenda di farla mia su questa cazzo di superficie piena di fogli.
Ci baciamo e approfondiamo leggermente, avvinghiando le nostre lingue e assaggiandoci a vicenda.
Poi la sua domanda mi fa bloccare, facendomi irrigidire completamente.

"Chi è Giulia?"

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(MACA's POV)

Noto il suo cambio di atteggiamento, che mi fa insospettire ancora di più.
"Mh?" Chiede, sbuffando una risata leggera.
"Hai capito..."
"Una collega" dice staccandosi da me e dirigendosi verso la mensola con il rum.
Mi sorprende come non manchi mai, in qualunque ufficio.
Mi da le spalle, impedendomi di guardare la sua faccia.
"Perché ti comporti così se è una collega?"
"Cosi come?" Dice ridendo lievemente.
Sembra nervosa e questo mi sta facendo spaventare.
"Zulema ieri mi hai nascosto il telefono tutto il giorno"
"Non è vero...volevo solo stare con te in pace"
"Nascondevi subito quando ti arrivava una chiamata, ma ieri notte l'ho letto il suo nome. Chi è?" Dico avvicinandomi e facendola voltare, tirandole un braccio.
"Te l'ho detto. Una collega"
"E cos'altro?"
"Stai facendo la bambina Macarena..."
"E tu quella che tiene segreti"
"Non sto tenendo nessun s-" bussano alla porta, facendola bloccare, mentre stavamo cominciando ad alzare molto i toni.
"Avanti" dice sistemandosi la giacchetta.
Un uomo alto e dalla corporatura robusta, entra, con una faccia leggermente preoccupata.
"Signora Zahir scusi l'interruzione...."
"Non si preoccupi...non interrompe nulla" dice sentendosi alla scrivania, mentre io sbuffo una risata, prendendo il mio cellulare dalla superficie di vetro.
"Professoressa Zahir vado in bagno mentre lei parla con il signore. Non vorrei essere un peso..." dico ironicamente, uscendo dalla porta e sbattendola lievemente, provocando sicuramente dubbi nell'uomo che ora starà parlando con Zulema.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Where stories live. Discover now