Capitolo 1

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La sveglia suona e io cado dal letto, trascinandomi dietro le coperte. Un classico.
Spengo immediatamente la sveglia sul telefonino, accidenti a me che ho messo un suono così fastidioso. È il "radar" dell'iPhone e mi mette ansia.

Mi alzo e dopo aver rifatto il letto, prendo la divisa della mia nuova scuola.
La indosso, non senza varie imprecazioni per la gonna secondo me troppo corta, e poi mi sposto in bagno dove cerco di risolvere al meglio la questione faccia. Cerco di coprire le occhiaie con il correttore e di darmi un po' di colore con la cipria. Passo al mascara, ma come al solito mi finisce in un occhio, facendomi sporcare e quasi accecare.

«Ma porco il sasso! Ma si può essere più imbranati?!» sbotto mentre cerco di pulire il questo disastro.
«Vuoi vedere che adesso arrivo pure in ritardo?! Solo colpa tua!» inveisco contro il mascara, lanciandolo nel beauty.

Ritorno in camera, prendo lo zaino e scendo al piano di sotto. Vado in cucina e noto un biglietto con la calligrafia di mia madre, che mi augura il buongiorno e che ha messo dei pancake nel microonde. Faccio per andarli a prendere ma il citofono suona alla porta, facendomi fare un'espressione disgustata.
Addio colazione.

Sempre con la stessa espressione vado ad aprire, facendo entrare in casa il mio migliore amico.

«Che faccia...» dice divertito, scompigliandomi i capelli.
«è quella con cui sono nata...è stata dura ma ho imparato a conviverci» gli rispondo altrettanto divertita.

«Allora? Come sto?» dico facendo una giravolta su me stessa.
«La cravatta è messa malissimo» la indica e a mia volta la guardo, sospirando. Non è venuta tanto male dopotutto, fa solo un po' schifo.

Shoto si avvicina e mi rifà il nodo alla cravatta.
«Ho visto un porno che iniziava così» ridacchio e lui alza gli occhi al cielo, divertito. Cerca poi di infilare la cravatta dentro la giacca ma, inevitabilmente, mi tocca il seno.

«Signor Todoroki!» faccio la finta indignata, dandogli una pacca sul petto «mi stai toccando le tette!!» alzo la voce e lui mi tappa la bocca.
«Cretina, taci che sembra che ti stia stuprando!» Mi rimprovera «e poi vai a metterti un paio di pantaloncini sotto la gonna, non ho intenzione di stare a guardar male tutte le persone che mangiano con gli occhi il tuo culetto»

Mi spinge su per le scale e vado in camera senza oppormi. Prendo un paio di pantaloncini corti, quelli che si usano per fare pallavolo, e li indosso. Non so nemmeno perché li abbia comprati, dopotutto la pallavolo mi fa schifo.

«Possiamo andare?»chiedo a Shoto mentre lo affianco. È dura da sopportare, ma siamo troppo in ritardo per fermarci a fare colazione.
Lui annuisce e si dirige verso la porta.

«Ho delle importanti novità!» batto le mani contenta mentre ci incamminiamo verso la nuova scuola.
«sarebbero?» inarca un sopracciglio lui.
«Ieri mi sono arrivati i vestiti che avevo ordinato su Shein!»
«Quale sarebbe la novità?»
«Che i pantaloni che mi sono arrivati sono quelli che sogno da una vita! Finalmente li ho trovati! Piccolo particolare, mi vanno non solo lunghissimi ma anche enormi in vita»

«Ci credo... sei uno scricciolo» mi dice afferrandomi e circondandomi le spalle con il suo braccio.
«Non sono uno scricciolo» borbotto.
«Quanto sei alta?» mi provoca e io gonfio le guance offesa.
«1,60» metto le braccia conserte, mantenendo sempre il mio broncio.

«Questo è ciò che dici a quelli che ti scrivono su Instagram, voglio sapere l'altezza vera» mi sfotte ancora e io inizio a tirargli delle sberle sul braccio.

~A me piaci così come sei~ Katsuki Bakugou Onde histórias criam vida. Descubra agora