Capitolo 8

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Al maniero si respirava un'aria tesa. Tu e Bangchan vi eravate chiusi nella vostre camere ed eravati rimasti in quei rapporti dalla discussione, il lavoro fortunatamente non ne aveva risentito, ma voi due stavate male: lui era furioso e tu triste, entrambi per lo stesso motivo.
I vostri compagni si erano accorti che qualcosa non andava, ma voi avevate liquidato le loro domande. Quelli erano affari troppo privati e non avevate voglia di parlarne.

Quella sera eravate sdraiati sui vostri letti, a pancia in su guardando il soffitto, sospirando malinconici.
In quel momento entrambi desideravate la vostra rispettiva compagnia, un chiarimento e la sicurezza che la vostra vita non poteva darvi.

Intanto, Hongjoong a bordo della sua moto nera guidava gli altri verso il maniero, ansioso di scusarsi personalmente. Non sapeva in che stato era il tuo umore al momento e che li avresti voluti liquidare nel minor tempo possibile per poi tornare in camera tua a pensare a quanto la tua vita fosse terribile.
Iniziavi a disprezzare leggermente la natura della tua famiglia a causa di tutto quello di cui le loro scelte ti avevano privato, solo in quel momento ti eri accorta di cosa avevi perso. Se avessi avuto una famiglia normale magari avresti comunque conosciuto Bangchan, vi sareste innamorati e sareste potuti stare assieme senza impedimenti.
Di fatto però non sapevi se quello che provavi per lui fosse amore, non avevi mai provato nulla se non amore familiare per qualcuno, non ne avevi avuto l'occasione e ora eri confusa. La tua famiglia ti aveva indottrinata al punto di farti rinunciare a quel piccolo attimo di gioia. 

A un tratto ti era venuta voglia di essere a scuola.
Era divertente lì, ti faceva distrarre dal lavoro e spiegavano cose interessanti al di là della lingua complicata.
Buffo come trovassi andare a scuola rilassante rispetto a casa, quel pensiero ti aveva fatto scappare una piccola e triste risata.

Ti era tornato in mente San e il suo gruppetto di amici. Trovavi disarmante quanto ognuno di loro fosse bello, nonostante ciò li osservavi anche con un altro scopo, non trovando nessuno di loro attraente quanto il tuo vice. Erano divertenti, soprattutto il tuo compagno di banco.

San era palesemente innamorato di quello che sarebbe dovuto sedersi al tuo posto, bastava osservarlo per più di dieci secondi per capirlo. Il suo sguardo era perennemente sul minore anche quando avrebbe dovuto prestare attenzione ad altro, era divertente vedere come arrossiva ogni volta che gli cadeva lo sguardo dove non doveva.
Chissà a cosa pensava in quei momenti, te lo eri chiesta un paio di volte quel giorno, e chissà se il resto dei suoi amici sapeva.
Avresti dovuto parlarci un po' di più, e prenderti una pausa dal lavoro ora che ci pensavi. Bangchan ti aveva raccontato qualche volta delle brevi ferie che lui e gli altri prendevano, insieme alle loro avventure delle superiori. Tu lo ascoltavi in silenzio, accoccolata al suo petto prima di addormentarti, a ripensarci avevi sentito una sensazione sorda al petto, come un dolore anestetizzato. Vi eravate allontanati da meno di una settimana e già le sue braccia ti mancavano.

Avevi affondato la faccia nel cuscino quando avevi sentito suonare alla porta, l'avevi ignorato finché -qualche minuto dopo- Minho era entrato in camera tua senza bussare.

"Chiedono di te"

Aveva detto, osservandoti impassibile prima che alzassi la testa dal cuscino. Ti era scesa una lacrima al pensiero di aver perso Bangchan, ma Minho non se n'era accorto, troppo occupato a essere scocciato per aver interrotto il suo momento con Jisung. Era dovuto andare lui, erano gli unici al piano terra.

"Chi è?"

Avevi chiesto alzandoti dal letto. Avevi ancora la divisa addosso e la minigonna, la camicetta e le calze al ginocchio ti stavano davvero bene. Eri bella in modo oggettivo, qualsiasi capo avessi indossato ti sarebbe stato divinamente e in qualsiasi stile ti saresti sentita più a tuo agio sarebbe sembrato fatto apposta per te.

Poisonus RoseWhere stories live. Discover now