5 Dolorosi Centimetri

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Il mio respiro, fù quella la prima cosa che sentii prima di iniziare a riprendere conoscenza, un grande e profondo respiro, solo dopo qualche istante iniziai a percepire i suoni che avevo intorno, udivo uno di quegli strumenti usati per misurare il tuo battito cardiaco, mi concentrai su ció che sentivo con il tatto percepivo chiaramente di essere appoggiato su una superficie morbida e coperto da qualcosa, intuii di trovarmi su un letto di un qualche ospedale in città, così decisi di riaprire gli occhi e comprendere meglio come fossi messo, notai di non riuscire ad aprire l'occhio sinistro, sia per il forte dolore che provavo, sia per qualcosa di poggiato sul mio viso, per intuizione pensai che si trattava di un cerotto, decisi di non concentrarmi troppo su ció e aprii lentamente l'altro occhio, non avevo più la vista appannata fortunatamente così mi guardai intorno, non ero in un ospedale ero in una stanza normale, mi trovavo su un letto matrimoniale e avevo attaccati addosso diversi cavi usati probabilmente per monitorare il mio stato e una flebo, la stanza era decisamente piccola ma ció che più attiró la mia attenzione era una ragazza seduta poco distante da me su una sedia, si era palesemente addormentata così ne approfittai per studiarla un pochettino, aveva capelli corti color castano chiaro una pelle molto chiara e un naso non poco sporgente, indossava un abito veramente grazioso, una maglietta azzurra con dei jeans blu strappati, non riuscii a vedere le scarpe il che era un peccato, a guardarla bene ha veramente l'aspetto molto curato, troppo curato, capisco che bisogni mantenere l'igiene, ma quella ragazza aveva un livello di igiene veramente superiore, ricordo che io tendevo a farmi una doccia ogni 4 giorni, questa si lavava sempre secondo me, ció mi fece capire che sicuramente mi trovavo in un posto molto interessante, dovevo saperne di piú, tentai di mettermi seduto in modo silenzioso ma mi sfuggí un gemito, la ragazza sussultó cacciando un piccolo urlo, la accompagnai, ci fissammo per quello che mi sembrava 1 minuto bello e buono finché ad un certo punto lei decise di interrompere il silenzio con un esclamazione al quanto adatta vista la situazione "oh cazzo si é svegliato..." e corse fuori, rimasi decisamente perplesso, sembrava preoccupata che mi fossi svegliato anche se non capivo perché, ma i miei pensieri furono interrotti da quello che in primo luogo mi sembrava un terremoto per poi rivelarsi solo un gruppo di ragazze agitate che entrarono nella mia stanza in un modo talmente brusco che sono sicuro che persino quelli dell'FBI si sarebbero spaventati, scherzi a parte, non ero mai stato circondato da così tante ragazze in vita mia, erano in 6 e si erano disposte quasi tutte intorno al mio lettino, mi guardavano tutte con uno sguardo direi stupito? Credetemi, é difficilissimo descrivervi come mi guardavano, era uno stufato di stupore e sorpresa perché ero vivo e probabilmente disgusto per il terribile aspetto trasandato che avevo, non mi sono mai sentito tanto a disagio in vita mia, mi misi seduto sul letto e la coperta che avevo poggiato addosso mi scivolò mostrandomi a petto nudo, mi ricorpii per il freddo, finalmente entró in stanza quella che in primo luogo mi era sembrato il mio personal trainer di palestra, per poi rivelarsi una donna spaventosamente grossa e robusta, aveva lunghissimi capelli biondi acceso raggruppati in una grande coda dietro la testa ma ció che mi colpiti di piú fu la sua pelle, non capivo se era abbronzata da paura o se fosse multata ma aveva letteralmente macchie di pelle schiarite su tutto il corpo, la sua maglietta smanicata le mettevano ancora più in risalto, erano stranissime, non erano molte ma erano grosse, il suo viso ne aveva una che ricoprva entrambe gli occhi marrone chiaro, indossava anche dei pantaloni della tuta neri molto larghi, sarà stata alta circa 1 e 87, si avvicinava al lettino e più la distanza fra me e lei diminuiva più mi sotterravo sotto la coperta, inutile nascondere che mi stavo smerdando addosso, non era una donna era un buldozzer, una macchina da guerra con il seno, si sedette sul lettino alla mia sinistra e io in modo palesemente visibile mi allontanai, lei lo notó e si fece sfuggire una lieve risata "Tranquillo ragazzo, non ti mangio" così risposi "Non ne sarei tanto sicuro" uno dei tanti brutti vizi e che a volte quando mi trovo in situazioni di tensione mi butto sul sarcasmo come ho fatto poco fà, fortunatamente nessuno la prese male anzi fecci accennare un sorriso a molte delle persone nella stanza mentre la ragazzona rise leggermente, la cosa duró poco e la stanza si ricompose dello stesso silenzio di tensione che c'era all'inizio, la ragazza mi rivolse uno sguardo di preoccupazione e curiosità "Come ti senti ragazzo?" solo dopo quella domanda mi ricordai che fino a poco tempo fà ero sdraiato a terra agonizzante, mi concentrai su come mi sentivo, stavo bene, anzi molto bene, mi sentivo stranamente debole ma presumetti si trattasse del mio essere stato fermo per un pó, mi ricomposi e mi rivolsi nuovamente alla ragazzona "Bene, mi avete guarito?" tutte le ragazze nella stanza si scambiarono uno sguardo di preoccupazione, poi prese lei riprese la parola "La febbre non é stato un problema, quanto all'occhio invece..." persi il filo del discorso percepiti chiaramente il tono di preoccupazione nella sua voce, toccai il cerotto e un dolore assurdo riempì il mio volto, i nervi del viso mi sembravano una spugna che veniva strizzata con forza brutta, mi feci sfuggire un gemito di dolore la ragazza mi guardó "Aspetta non toccarlo!! Potresti peggiorare la situazione" mi guardai intorno e vidi uno specchio vicino ad un armadio, la ragazza riprese la parola "Abbiamo cercato di fare il possibile ma non-..." la interruppi fissandola e dicendogli con tono agitato "Toglietemi le flebo" lei era confusa "Ma..." l'agitazione si trasformava in rabbia "Toglietemi le flebo devo vederlo!!" urlai, tutti si spostarono sulla difensiva, la ragazzona si avvicinó e mi inizió a togliere l'intruglio di cavi che avevo addosso, non appena terminó scattai verso lo specchio, rimpiansi quella mossa, nello scattare in piedi il viso strinse talmente forse che mi fece ricadere a terra a gattoni, la ragazzona voleva soccorermi, allontanai le braccia e le urlai "Non mi toccare!!" mi rialzai a fatica e raggiunsi lo specchio, stavo per strappare via la bendatura dal volto quando la mano di qualcuno mi fermó era una ragazza alta pure lei, di colore, aveva una capigliatura interessante erano molto gonfi e spugnosi avevano un aspetto molto rotondo quasi definito, tuttavia si vedeva che non erano molto curati, probabilmente l'apocalisse le aveva portato via il parrucchiere e la voglia di starci dietro, ma nonostante si erano mantenuti bene, aveva una stretta molto forte mi guardó con i suoi occhioni neri e mi disse con tono serio: "Se vuoi un consiglio, vacci piano con quelle bende, se non vuoi svenire dal dolore..." concluse e mi molló la mano, feci una smorfia irritata e lentamente iniziai a togliere le bende dal mio viso, primo giro, cominciai a rimuovere le bende avvolte intorno al mio capo, ero spaventato, che mi aspettava? Quanto era grave? Faceva male? Che aspetto aveva? Secondo giro, notai una macchia giallastra sulla benda, mentre la toglievo tastandola mi resi conto che era davvero molto spessa, qualsiasi fosse il danno perdeva liquidi, e tanti, vista la macchia su una benda tanto spessa, terzo giro il penultimo, la macchiolina gialla era diventata enorme, non più gialla ma colorata di rosso di diverse tonalità, uno schizzo di colori come sulla tela di un artista dopo che fai cadere i tubetti di vernice per sbaglio, un concerto di emozioni invase il mio essere, iniziai a tramare come una foglia, sudavo e l'altro occhio stava diventando lucido di lacrime, finalmente si tolse, e la vidi, una ferita lunga sui 5 cm e profonda mezzo, caddi in preda al panico.

ZIOGRAFYHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin