2 Piccioni Con 1 Fava

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Era ormai passata una settimana, il mio occhio era sulla buona strada per rimarginarsi, aveva smesso di colare puss, le medicine avevano guarito la lieve infezione che aveva la ferita, quella mattina ero un pochetto preoccupato, poiché le gemelle erano entrate ad avvisarmi che sarebbe arrivata la ragazzona ad farmi fare il tour del posto, in quella settimana non ebbi contatti con nessun altro che non fossero le Gemelle, ho fatto del mio meglio per entrarci in buoni rapporti e sembravo esserci riuscito, entrambe si davano a cambio ogni ora per tenermi compagnia in stanza con me e per monitorarmi durante la notte, poi sapevo che ogni tanto la sera mentre dormivo qualcuno faceva a cambio e venivano le altre ragazze che ancora non conoscevo, la cosa mi infastidiva poiché sembravano evitarmi apposta, ma tentai di non darci troppo peso, i miei pensieri furono interrotti da Chiara, una delle gemelle, entró e mi rivolse un radioso sorriso:

Ch: Buon giorno caro!!

Ga: Giorno a lei

Lei si avvicinó al lettino e si sedette, di solito quando veniva mi portava sempre un vassoio con del cibo fresco, ma quella volta non aveva niente

Ga: non cé la colazione oggi Chiara?

Lei si mi fissó con uno sguardo palesemente perplesso ma prima che potesse dire niente entró in camera la ragazzona, si sedette accanto a me e mi chiese "Pronto per il grande giorno?" finalmente dopo tanto tempi ebbi la possibilità di dirle qualcosa che volevo dirle da tempo

Ga: sai sono qui da una settimana sotto la vostra supervisione e non só nemmeno il vostro nome

Gas: Hai ragione, ma abbiamo finito di spostare tutta la roba nuova del vecchio shelter qui proprio ieri sera, io mi chiamo Giada, Giada Gasparri

Finalmente dopo tempo scoprii il suo nome, era una delle cose che speravo di scoprire il prima possibile, dalla porta si affacció Sara che disse

Sar: Gaspa, dopo mi sposti da giù lo scatolone con la centrifuga dentro?

Gas: si va bene

Disse per poi ritornare a rivolgere le sue attenzioni verso di me, mi fece un gran sorriso e posó la sua mano sulla mia spalla chiedendomi

Gas: allora sei pronto?

Ga: veramente no, sai ho passato un intera settimana chiuso in questa stanza, senza conoscere nessuno apparte le Gemelle quindi non conosco ancora nessuno e non só se andrei a genio a tutti

Gasparri mi guardó con una smorfia divertita tutto il tempo in cui parlai per poi concludere con una risata, mi mise la mano sulla spalla e mi disse

Gas: Ascoltami... Ehm...

Ga: Garo, mi chiamo Garo

Gas: Hai percaso anche un cognome?

Ga: si ma perché lo vuoi sapere?

Gas: Molta della gente che si conosce qui frequentava lo stesso polo scolastico apparte me e qualche altra eccezione, quindi tendiamo a chiamarci per cognome difatti mi hanno chiamato Gaspa poco fà le Rutili

Seguii il filo del discorso, era sensato, quando ci si conosce a scuola specialmente alle scuole superiori si tende a fare queste cose, durante gli appelli impari ad associare le persone tramite il cognome, a me a scuola mi hanno sempre chiamato Garo, apparte qualche eccezione per esempio alcune persone a volte mi chiamavano con un semplice Fra oppure alcune amicizie strette che avevo, per sempio Samuele, alcune volte prendevano la briga di chiamarmi Rosa, era più per sfottermi, ma era comunque il modo di sfottere che gira fra gli amici quindi non ci vidi nulla di male, tornai in me e gli dissi il mio cognome

Ga: avrei due nomi io teoricamente, il mio nome completo e Garo Franco Rosati

La ragazzona cercava di nascondere la smorfia confusa che aveva in quel momento ma la notai comunque, essendoci abituato, non era un nome molto comune il mio, quindi si, comprendevo il suo stato d'animo

ZIOGRAFYWhere stories live. Discover now