Fuori Luogo

12 1 0
                                    

Mi avvicinai allo specchio e lo spettacolo peggioró ancor di più, vedevo chiaramente la situazione della ferita, la carne che vibrava ad ogni movimento del mio occhio, un intruglio di sangue e puss ricopriva la ferita, mi era aumentato il battito e lo intuii dal movimento che stava compiendo la carne del mio occhio, inizió a colarmi puss e sangue dall'occhio in quel momento la mia testa smise di funzionare e lo stomaco prese il sopravvento, mi girai e mi inginocchiai difronte ad un bidone dell'immondizia fortunatamente vuoto e iniziai a vomitare, mentre mi prestavo a vuotare il mio stomaco già vuoto una mano mi prese la fronte e mi tenette il capo, dopo aver finito quel disgustoso atto venni aiutato a rialzarmi, la ragazza di colore mi invitó a sedermi, passarono qualche istanti prima che mi decisi a parlare "Che mi é successo?" la ragazzona prese parola "Eravamo in spedizione da quelle parti, ci siamo stanziati da poco qui quindi non conosciamo il posto, stavamo esplorando i dintorni, e ci siamo ritrovati nel mezzo di un orda, eravamo in un piccolo quartiere con una chiesa, avevamo visto un gruppo di ragazzi in giro e siccome non volevamo rischiare di entrare in contatto con gruppi ostili abbiamo optato per anda-..." interrupetti la sua spiegazione con un tono di rabbia e esasperazione "Non me ne frega un cazzo di cosa stavate facendo ti ho chiesto cosa é successo alla mia fottuta faccia" lei fece un sospiro e riprese la spiegazione "Durante il ritorno ci ha sorpresi un orda eravamo in mezzo ad un campo e con noi c'erano persone che non erano abbituate ad affrontare situazioni critiche come queste" stavo per intervenire di nuovo ma lei alzó la voce e continuó "Eri a terra, e uno dei nostri ti ha scambiato per uno dei non-morti, era spaventata e ti ha sparato, sono fortunatamente intervenuta prima che potesse colpirti e le ho spostato il braccio, ma purtroppo non sono stata abbastanza veloce da evitare che il proiettile ti colpisse" rimasi a pensare, notai che da quell'occhio vedevo davvero molto sfuocato, presi nuovamente parola "Chi mi ha curato?" con un pó di esitazione si fecero avanti 2 ragazze, gemelle, esattamente identiche l'una all'altra, dal taglio corto di capelli ai lineamenti del viso, dal colore degli occhi alla corporatura snella, sembravano una fotocopia presa parola una delle due con fare molto timido "Siamo state noi, abbiamo fatto come meglio potevamo e abbiamo usato molte delle risorse mediche a nostra disposizione" rimasi sorpreso da quell'affermaziome, deglutii e con tono freddo e leggermente intimidatorio chiesi "Perché sprecare risorse per uno sconosciuto? Tanto vale farmi morire non ha senso" la ragazzona riprese nuovamente la parola "Tutte le persone qui presenti non si sono conosciute a caso, siamo un gruppo di compagne, uscivamo sempre insieme prima di tutto questo, ci si conosce da anni tra di noi, e prima di arrivare fino a qui eravamo anche di più, quando l'apocalisse inizó eravamo un gruppo di 30 persone circa" pensai, 30 persone non sono facili da gestire, vista la situazione la rigirai a mio vantaggio e decisi di estrapolare quante più informazioni possibili così chiesi "e ora invece quanti siete?" lei tiró un sospiro e mi disse "11, gli altri sono caduti tutti" ci fù una pausa e poi riprese con la voce di chi avesse vissuto l'inferno "tu non immagini cosa abbiamo dovuto passare, questo mondo é diventato il girone più brutto dell'inferno, abbiamo visto gente cara morirci davanti, gente che ci pregava di aiutarla mentre veniva divorata viva dai non-morti, e noi non potevamo fare nulla" era una storia terribile la loro, io non avevo mai provato nulla del genere l'unico zombie che ho ucciso é stato su quel campo prima di cadere a terra, ritornai in me, decisi di fare una mossa molto azzardata così presi coraggio e con tono freddo ma di sfida dissi "non hai risposto alla mia domanda..." lei non apprezzó quel mio tono ma mantenne la calma e mi rispose con un tono scocciato "Ci sono già abbastanza mostri nel mondo, non abbiamo intenzione di diventare come loro, ne siamo tanto codarde da lasciar morire una persona con 39 e mezzo di febbre a cui abbiamo involontariamente sparato" mi disse per poi aggiungere "per quanto maleducata possa essere" riconobbi che stavo sbagliando ma perché biasimarmi, saró onesto già riponevo fiducia in loro, ma volevo dare l'aria di qualcuno che invece pensasse il contrario, per sicurezza, mi rivolsi alle gemelle squadrandole e le chiesi "Qualé la mia situazione in questo momento, come stó?" loro si guardarono e si rivolsero in maniera gentile ma leggermente spaventata allo stesso tempo "La febbre é passata, stai benone, l'unico problema ora è... Beh, l'occhio che come vedi non è messo bene" restavano sulla difensiva, giustamente non si fidavano molto loro e io non del tutto, proseguii e aggiunsi "Vedo sfuocato, per quanto vedró così?" tutta la stanza si scambiava occhiate fra loro, passó qualche istante e le gemmele mi dissero "Il proiettile ha mancato la tempia e non ti ha ucciso tuttavia ha danneggiato tutta la fiancata sinistra dell'occhio e rovinato parzialmente la retina, le cure ci hanno permesso di poterti sistemare la ferita, ora fa schifo ma tutto quel puss significa che le medicine stanno lavorando bene e che la ferita si rimarginerà, tuttavia durante le cure l'occhio ha perso molto colore diventando grigiastro... Che purtroppo... " terminai per loro la frase "Cecità parziale, ho capito..." tutti si guardavano fra loro e io le guardavo a mia volta scambiarsi quelle occhiate preoccupate, non avevo molto da perdere tanto valeva provare a fidarsi, feci un grande sospiro poi guardai la ragazzona "Beh, mi avete reso parzialmente ceco, ma sono vivo, ed é comunque merito vostro se non sono carne avariata che cammina" guardai tutte le ragazze presenti "Sono in debito" la ragazzona intervene con tono felice e irritato "Non dirlo neanche per scherzo ragazzo" si alzó, e mi guardó "Ascolta, per ora tu pensa a riposarti, una volta che sarai guarito del tutto, sarai libero di andartene" si avvicinó alla porta e prima di uscire mi rivolse un sorriso e mi disse "se poi vuoi restare, mi farebbero comodo un paio di braccia in più" concluse per poi farmi l'occhiolino e andarsene, così fecero tutti tranne le 2 gemelle che prima di uscire mi guardarono e mi dissero "Se hai bisogno affianco a té cé un walkie talkie, già sintonizzato sul canale corretto, afferalo e chiamaci se hai bisogno" conclusero e mi sorrisero, uscirono di tutta fretta e urlai "Aspettate!" dalla porta si affació una delle 2 gemelle "Si?" con la timidezza di un ragazzino delle elementari chiesi "Come vi chiamate?" loro risero fra loro come delle ragazzine "Io sono Sara e lei e Chiara, giriamo sempre insieme ed é molto difficile ricordarsi chi é chi, quindi da queste parti ci chiamano con il nostro cognome, Rutili" avevano la stessa identica voce graziosa, sorrisi e dissi "Grazie" loro ricambiarono il sorriso e mi dissero "Figurati" per poi andarsene via, mi risdraiai sul letto, riflessi un attimo su ció che mi era successo, e risi "Heh, per poter conoscere qualche ragazza mi sono dovuto far salire la febbre a 40 e farmi sparare in un occhio" ripensai al posto e alla gente che mi circondava, ero palesemente fuori luogo

ZIOGRAFYWhere stories live. Discover now