Aspetta Un Momento

20 0 0
                                    

Zombie, spari e urla, questo è ció che ricordo, rumori contorti e rantolii senza fine provenienti dalle bocche dei non morti, accompagnati da un contorno di polvere da sparo e scoppi a raffica provenienti dalle canne dei fucili ma mi focalizai maggiormente sulle le urla... ero ancora a terra morente, la febbre era salita alle stelle, la testa mi pulsava e iniziavo a non sentire più la percezione della pelle, non percepivo niente, lo sguardo era appannato anche se comunque tenevo gli occhi chiusi, poiché aprirli significava peggiorare la situazione. Ci avevo provato un paio di volte e ogni volta che li aprivo vedevo tutto girare e mi saliva l'impulso di vomitare, così per non aggravare la situazione rimasi con gli occhi chiusi, mi sentivo debole e impaurito e ció a cui pensavo e che avrei fatto di tutto per sopravvivere a quello che mi stava succedendo, architettavo un apocalisse zombie da anni, parlavo di come avrei combattuto, di ció che avrei fatto, delle imprese e delle grandi azioni che avrei compiuto.E invece ero lí, accasciato a terra, non mi ero mai sentito così frustrato in tutta la mia vita, pensavo a ció che avrei potuto, mi scesero delle lacrime, queste le percepii chiaramente sul volto, non emisi alcun rumore, alcun gemito, rimasi e mi concentrati sui suoni che mi circondavano che sarebbero stati gli ultimi della mia vita, le voci iniziavano a farsi più forti, sentivo urlare, ma non erano urla comuni, non erano volte a dimostrare paura o disperazione, no, erano ordini, qualcuno stava dando indicazioni a voce alta, molto alta, li sentivo avvicinarsi, finché finalmente dopo un tempo che mi sembrava eterno arrivarono a prendermi. La felicità che provavo era indescrivibile, finalmente qualcuno mi avrebbe aiutato ad uscire da quell'inferno, non mi importava dell'influenza, non mi importava della testa che mi girava come una trottola, mi importava solo di vivere un altro giorno, le voci erano vicine, le distinsi nitidamente, una voce stridula e acuta si avvicinó a me, era particolarmente fastidiosa, il mio corpo era in condizioni pietose, ma la mia testa funzionava alla perfezione, riuscii ad ascoltare cosa diceva: "Hey!! Ne ho trovato uno a terra!!" Mi si strinse il cuore, mi avevano trovato, cercai di alzarmi e di parlare ma qualcosa di freddo in fronte mi fermó bruscamente: "Mi fate schifo voi creature...!" aprii gli occhi e vidi questa figura davanti a me, avevo ancora la vista appannata ma riconobbi la felpa verde più grande di due taglie e un'altra figura dietro di essa dall'aria più robusta, avevo qualcosa puntato in testa, non mi ci volle molto per intuire fosse una pistola, mi riaccasciai a terra, e mi abbandonai nuovamente al destino, avevo sbagliato, avevo pensato che potessero aiutarmi, ma avevo tutte le carte in regola per essere considerato un non morto: aspetto penoso e trasandato, e l'aria agonizzante di qualcuno in pessima condizione. La figura mi rivolse quello che ero, ed era sicuro che quelle sarebbero state le ultime parole che avrei mai udito: "Sei veramente ripugnante..." Poco prima che premesse il grilletto sentii un altra voce in lontananza, non riuscii a distinguerla tra le altre tante ma disse qualcosa come: "Aspetta, ferma!!" Ma non finì in tempo, il frastuono del colpo mi stordii i timpani, percepii chiaramente il calore del sangue scorrermi vicino l'occhio sinistro, ero morto, me lo sentivo, sentivo chiaramente il sangue scorrermi sul volto, ma... percepisco il sangue scorrermi sul viso? Aspetta un momento...

ZIOGRAFYWhere stories live. Discover now