Una minacciosa notizia

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È passato un mese dall'inizio di questa biografia, dopo essere stato lasciato solo dal mio amico Samuele, decisi di ritornare a casa mia. Durante il percorso trovai una bici appoggiata ad una parete di un piccolo negozietto malridotto lì vicino, nel giro di 25 minuti arrivai sotto casa mia.
Ero preoccupato.
Ero preoccupato per la mia famiglia, soprattutto per mia sorella piccola a cui ero particolarmente affezionato.

Qualcosa non andava... il quartiere era deserto... non vi era nessuno. Decisi di affrettarmi per entrare in casa, ero leggermente in ansia.
Appena entrato in casa trovai un foglio con la calligrafia di mia madre dove vi era scritto che erano al sicuro poiché tutte le persone nei dintorni furono state portate ad uno Shelter vicino Roma, girato il foglio trovai una specie di mappa un po' stropicciata con indicata una posizione con scritto "SIAMO QUI".
Fui sollevato nello scoprire che i miei stavano bene, eppure mi sentii tradito...
Perché non erano venuti a prendermi? Perché non mi avevano tentato di contattare? Perché ho dovuto scoprire tutto solo e arrangiarmi per conto mio?
Il morale era a terra, decisi di sedermi sul divano di casa, iniziai a rimuginare su un flusso di pensieri infinito... Anche se ero rimasto da solo non significa che ero destinato a morire no? Decisi di iniziare a muovermi.
Presi il telefono per provare a contattare qualcuno. Nessun campo. Preso dalla frustrazione decisi di sfruttare tutto ciò che potevo da ciò che era stato lasciato qui, decisi di partire dal basso, dal garage, e iniziai a smantellare tutto e ad accumulare i beni potenzialmente utilizzabili da una parte e il resto dall'altra.
Durante il lavoro di spostamento degli oggetti qualcosa cadde dalla mia tasca, era una radio che avevo comprato con un mio carissimo amico per evenienze simili.
L'accesi e la misi sul canale 1 come stabilito tempo fa con lui, proseguii con la mia attività finché non venni interrotto da un rumore proveniente da casa mia, come dei passi.
Fui intimidito e presi in mano una specie di bastone levigato a forma di spada realizzato tempo fa durante un pomeriggio di noia, sentii i passi scendere per le scale, rimasi in stato di allerta, l'essere si era fermato davanti la porta per entrare in garage.
Sentii una voce chiamare il mio nome, era familiare ma non volevo rischiare, rimasi sulla difensiva finché la figura misteriosa non aprii la porta del mio garage rivelandosi il mio migliore amico Iacopo, il ragazzo con cui decisi di comprare la radio, d'istinto lo abbracciai, lui fu leggermente sorpreso ma stranamente decise di ricambiare.

Iac: "Ho provato a contattarti! Dove cazzo hai la radio?!"

Ga: "Qui! Accesa nel canale 1!"

Iac: "Ti avevo detto canale 3 testa di cazzo."

Ga: "Ah."

Iac: "Per fortuna ho deciso di passare per verificare se fossi rimasto ancora qui o meno."

Conclusa lì la questione, gli spiegai cosa stavo facendo, decise di darmi una mano, svuotammo ogni garage e ogni appartamento del quartiere, spostammo le cose essenziali al piano superiore di casa mia.
Ci fermammo a pranzare nonostante fossimo fuori orario, nel mentre che stavamo riposando gli chiesi cosa fosse successo alla sua famiglia o se sapesse qualcosa in merito a ciò che stava accadendo. Lui mi disse che dei suoi non sapeva nulla e che per quanto stava accadendo disse che in televisione fu rilasciato un mandato che esortava le persone a restare in casa per via dell'avvicinamento di una nube tossica. Riflettei su ciò che mi era appena stato confidato, qualcosa non quadrava... probabilmente lo Stato stava cercando di nascondere la cosa per non allarmare le persone, Iacopo mi mostrò un video su YouTube, lo aveva scaricato il giorno prima che le linee telefoniche saltassero: mostrava un uomo che correva e nello stesso tempo continuava a ripetere che lo Stato stesse insabbiando tutto e che in realtà si trattava di Zombie o Non Morti.

Iac: "Non sono sicuro che sia vero ma non c'è nessuno in giro."

Ga: "È vero."

Mi girai e iniziai guardandolo direttamente in volto.

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