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Ritorno a casa e vedo il salotto totalmente distrutto: quadri per terra, foto strappate, i cuscini del divano per aria e mia madre lì, in un bagno di lacrime che scendono nere sul suo viso e il rossetto rosso sbavato. Non so cosa sia successo, ma per vedere mia madre così distrutta dev'esser per forza qualcosa di importante.
Corro verso di lei, non smette di piangere, urla, si dimena dal mio abbraccio. Sento tutto il suo dolore, lo vedo nei suoi occhi, esce fuori dalle orbite.
"Lo odio, lo odio, lo odiooo!" urla di nuovo.
Ho capito tutto, mio padre. Non voglio immaginare cosa abbia fatto, noto le valige che prima non avevo visto. So che in questo momento mia madre ha bisogno di me. Salgo in bagno e preparo un bagno caldo, la prendo di forza e la accompagno, la spoglio, non urla più ma il suo sguardo è perso. Nel mentre io metto a posto tutta la casa, a volte sento mia mamma che piange. Mi si stringe il cuore, stanca crollo sul divano. Chiedo a Rakela se può venire a darmi una mano. Una volta arrivata, anche se con imbarazzo, mi aiuta a vestire mia madre e la portiamo in camera, sperando si addormenti. Noi ci chiudiamo in camera e spiego cos'è successo.
"... e l'ho trovata lì" finisco.
"Quindi pensi sia tuo padre?" mi domanda.
"È l'unico motivo, penso" vorrei non esserne sicura. Ci addormentiamo.

Suona la sveglia, non riesco ad andare a scuola sta mattina, devo anche stare con mia madre. Chiedo a Rakela di non direi niente a nessuno. Il telefono è scarico ma non mi interessa. Passo la giornata con mia madre, tra crisi di pianto e momenti di tenerezza, che ho anche apprezzato molto perché è da quando è morto il nonno che non abbiamo momenti del genere. Siamo sul divano quando la porta di casa si apre, è mio padre in lacrime. Mia madre si alza e si abbracciano.
"Scusa Milena, scusami tanto" continua a ripetere e crollano in un pianto insistente.
Si baciano come non li avevo mai visti. Io sgattaiolo in camera mia per lasciarli soli e allo stesso tempo per non assistere alla scena che un po' mi schifa. Appena arrivata, mi rendo conto che non ho più considerato Marco, anche se non mi aspetto niente di che. Appena si accende il telefono messo in carica, noto due messaggi di ieri sera.

"Piccola mi dispiace, mi sono comportato male scusami." -23:40-
" Buonanotte cucciola" -00:00-

E una serie di chiamate che precedono un messaggio inviato oggi alle 14:50.

"Non ti arrabbiare ma ho quasi costretto Rakela a dirmi come mai avevi il telefono spento. Mi dispiace piccola, appena migliora la situazione chiamami." -14:50-

Decido di chiamarlo anche se sono le 22:00, ho bisogno di sentire la sua voce. Squilla neanche due volte che già mi risponde:
"Oh cucciola? Come va? Tutto bene?" 
"Si tutto a posto" 
"No non è tutto a posto, ti vengo a prendere".
Mi serve un giro fuori, avviso i miei che sarei rientrata per le 23:30. Non ho voglia di vestirmi bene, mi metto una felpa grigia della OBEY, un leggings nero e le mie Air Force One bianche e via. Entro in macchina mentre stava ascoltando Shallow di Lady Gaga e Bradley Cooper.
"Oii, vieni" mi dice tendendo le braccia verso di me.
Io sprofondo nella sua felpa, il suo profumo mi cammina dentro e non mi dispiace.
"Cos'è successo?" mi domanda.
"I miei hanno avuto un momento di crisi profonda, ma si è risolto tutto poco fa" amareggiata.
"Mi dispiace tanto piccola, adesso facciamo un giro" mi dice sorridendo.
Mentre andiamo, cantiamo una serie di canzoni che spaziano da "Mantieni il bacio" di Michele bravi a Martin Garrix, mi sto veramente divertendo. Ci fermiamo in un punto, abbasso il finestrino per prendere un po' d'aria sul viso, quando ad un certo punto tira fuori dal porta oggetti della macchina un quaderno pieno di scritte e disegnini.
"Che cos'è?" 
"Il mio quaderno degli errori" mi risponde serio.
"E cosa sarebbe? Hai dato lo stesso nome che Michele Bravi ha dato alla sua canzone?" dico ridendo.
"Tu scherzi ma è così, ti va di leggere qualcosa?"
"Certo" sono proprio curiosa.

-"Molte volte crediamo che il dolore e la depressione siano le uniche condizioni che possano sovrastare l'individuo, ma esse sono niente, contro il vuoto che negli anni una persona può crearsi"

- "Dammi tempo di guarire dalle ferite del tempo"

- "Basta sapere chi sei"

Erano tutte frasi così, bellissime, nessuna citazione, ma inventate da lui.
"Sei così intenso Marco" gli dico con le lacrime agli occhi.
Purtroppo è arrivata l'ora di ritornare a casa anche se avrei voluto conoscere di più questo suo lato. Ci scambiammo un bacio dolce, lento e molto sentito. Rientro in casa e trovo mio padre e mia madre sul divano a guardare il grande fratello. Io vado a letto, sono stravolta.

"Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l'invidioso
per un numero di baci così alto."
- Catullo -

Inizia così il mio mercoledì. Il prof di ginnastica non c'è, quindi lo sostituisce il prof di letteratura italiana. Ho riscoperto un certo interesse per questa poesia. Mentre una mia compagna la legge, io ci vedo tantissimo la storia tra me e Marco. Catullo invita Lesbia a lasciar stare le voci e le opinioni dei vecchi acidosi ed è come stiamo facendo noi, non stiamo ascoltando chi ci dice che il nostro amore è sbagliato. E con il contare dei baci Catullo afferma che faranno invidia, come spero faremo noi. Marco mi sta veramente tanto vicino e lo apprezzo molto, come Rakela.

Usciti di scuola io e Marco andiamo a pranzo fuori, passiamo la giornata a scherzare e giocare. Quando verso le 17:45, quando il sole tramonta, mi porta in un posto meraviglioso: "L'osservatorio Top of the Rock". È un punto dove si può osservare tutta New York immersa di un arancione misto al rosa. Sono emozionata è tutto così bello, quando ad un certo punto mi mette gli auricolari alle orecchie con il volume non troppo alto. Mette la canzone che ieri sera è diventata "la nostra": "Mantieni il bacio", si mette davanti a me, si inginocchia, apre un cofanetto di Stroili Oro contente un anello e mi chiede:
"Vuoi essere la mia ragazza?"
Io inizio a piangere come una fontana e a salterellare sul posto 
"Si certo che sì" gli dico.

C'era altra gente con noi che stava osservando la scena, sembrava la scena in "Colpa delle stelle" quando Augustus e Hazel si trovano ad Amsterdam nella casa di Hanna Frank. Quel momento si riempie di applausi ed io arrossisco. Avevo voglia di sentirlo tra le mie gambe. Mia madre immancabilmente mi scrive che sta sera sarebbe rimasta fuori a cena con mio padre. PERFETTO!

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Ciao ragazzi eccoci con il 12 capitolo 😍 Come al solito spero che vi piaccia tanto. Questo capitolo è pieno di riferimenti musicali, letterari e anche cinematografici. Spero apprezziate.

Mi battete una stellina ?⭐

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